NUOVE SPERANZE DA RIGOPIANO: I SOPRAVVISSUTI SONO 8, TRA LORO DUE BAMBINI - PARLA GIAMPIERO, UNO DEI SUPERSTITI IN OSPEDALE: ''PREGO PERCHÉ CI SIA ANCHE LA MIA FAMIGLIA''. DALLA TRAGEDIA NON HA NOTIZIE DELLA MOGLIE E DEI DUE FIGLI

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RIGOPIANO: CC, 8 I VIVI, 2 BAMBINI

 (ANSA) - Sono arrivati a otto i sopravvissuti della tragedia dell'hotel Rigopiano. Tra loro - si apprende dai carabinieri - due bambini. Due al momento le persone estratte dalle macerie.

 

 

GIAMPIERO IN OSPEDALE A PESCARA TORNA A SPERARE PERCHÉ FRA GLI 8 RITROVATI VIVI C'È ANCHE UNA BAMBINA. SUA FIGLIA LUDOVICA?

Monica Setta sulla sua pagina Facebook https://www.facebook.com/monica.setta.96?fref=nf

hotel rigopiano hotel rigopiano

 

Pescara-"Ero già pronto a partire, sono tornato indietro. Sono vivo ma adesso aspetto solo di sapere che cosa ne è della mia famiglia". Giampiero Parete è il piccolo eroe borghese della tragedia di Rigopiano. È uno dei due sopravvissuti che oggi piange lagrime asciutte in un letto riservato dal Reparto rianimazione dell'Ospedale di Pescara. I genitori non lo perdono di vista, l' ipotermia è passata ma il dolore quello no. Il dolore è una carta abrasiva che sbriciola i sensi, annienta le difese, allarga la crepa interiore.

 

Da quel maledetto mercoledì 18-giorno del terremoto e della paurosa slavina che si è mangiato quasi tutto il resort abruzzese affacciato sulla bellezza del Gran Sasso, Giampiero non sa più nulla della moglie e dei due figli. "Non mangio, magari lo faccio dopo se mi portano buone notiZie" diceva ieri alle infermiere. Ma se fino a stanotte le notiZie erano sempre le stesse, adesso la speranza si riaccende.

 

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 La famiglia dispersa forse fa parte delle 8 persone ritrovate vive poco fa in albergo dai soccorritori dopo una lunga notte di ricerche. Il suo cuore eccolo ora galleggiare nel buio denso del dolore o dell'incertezza che precede la rassegnazione o il ritorno alla vita. "Io ci spero" dice "Io ci credo". Dio fammi il miracolo (laico) di far sparire i demoni delle nevi e di ritrovare Adriana ed i miei figli. Questa è la sua storia raccolta per voi.

 

Giampiero Parete é stato allievo del professor Quintino Marcella all'Istituto alberghiero De Cecco. Della sua classe di 25 anni fa il docente conserva una foto appena ingiallita. "Era una scolaresca fantastica" dice " la ricordo sempre con piacere". Giampiero poi era il pupillo del Prof, faceva lo chef nella sua Isola felice, il ristorante di Silvi Marina dove ancora metteva in forno la pizza la mamma di Marcella, la vispa ultra novantenne Norina, l'idolo di tutti gli allievi del figlio. " Giampiero e un padre affettuosissimo" annota il professor Quintino " é riuscito a creare con mille sacrifici e rinunce una splendida famiglia con la moglie Adriana ed i suoi due figli".

 

Padre amorevole, lo chef abruzzese aveva voluto festeggiare i 6 anni di Ludovica portando in vacanza nel luogo d'incanto, dove lui era stato per lavoro, anche la moglie Adriana Vranceanu ed il figlio più piccolo Gianfilippo. Sul suo profilo social il cuoco aveva postato un augurio festoso il 31 dicembre scorso "Auguro a tutti un 2017 alla grande ed anche a me. Ciao". Ed era iniziato effettivamente in modo sontuoso questo nuovo anno con le foto del compleanno di Ludovica, la principessa di casa, vestita di tulle, circondata di bambole e fiocchi di seta rosa.

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" Fare i genitori e il mestiere più bello del mondo" dicevano mamma Adriana & papà Giampiero. Per Ludovica, avevano voluto fare le cose senza badare a spese. " Aveva cucinato proprio lui, c'era l'animazione, molta allegria" racconta Marianna Olivieri, un'amica di famiglia "ed il cibo della festa era ottimo. In cucina Giampiero era il top!". Dopo la festa, tutti su in montagna. Due giorni strappati alla fatica quotidiana ( lui cuoco, lei infermiera) per far respirare ai bimbi un'aria salubre, per far capire loro che la vita, come dicevano spesso i genitori, é comunque una cosa meravigliosa.

 

Giampiero e il primo che capisce che cosa può succedere quella tragica mattina di mercoledì. Dopo l'ultima scossa di terremoto, i segnali che la montagna potesse venir giù insieme al ghiaccio, c'erano tutti. Parete aveva sistemato i bagagli e aspettava insieme agli altri clienti - tutti avevano pagato il conto prima di pranzo- di poter partire. I telefoni erano fuori uso ed il personale dell'Hotel Rigopiano aveva pregato gentilmente gli ospiti di usare la mail per comunicare con l'esterno.

 

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Ma l'attesa si allunga, il tempo si dilata, ad Adriana, 43 anni, un principio di influenza da giorni, viene il mal di testa così chiede al marito di andare in macchina a prenderle un analgesico. Sarà questo correre solerte, premuroso - innamorato- verso il beauty delle medicine diligentemente riposto nel vano- bagagli a salvargli la vita. Giampiero vede fisicamente la slavina sezionare in modo chirurgico, inevitabile, profondamente invasivo i tetti dell'albergo. Fa la cosa che gli viene dal cuore, si attacca al telefonino e chiama il suo professore.

 

 " La prego avvisi i soccorsi qui viene giù tutto" urla l'uomo terrorizzato a Quintino Marcella. Il professore lo adora, non se lo fa ripetere, comincia a chiamare i soccorsi, ma non viene immediatamente preso sul serio. Giampiero non riuscirà più a rientrare in hotel- nella raffinata hall ci sono i suoi figli e la moglie stretti accanto ad altre famiglie o coppie di fidanzati- resterá tutta la notte al gelo in auto e verrà recuperato ore dopo dai primi soccorritori. Lui e salvo ma nel letto d'ospedale di Pescara i medici hanno chiesto l'aiuto degli psicologi,

 

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Giampiero é vigile eppure i suoi occhi vagano, fluidi, nell'etere. Chiede di Adriana, dei bambini. "Piange, e scosso, ancora non ha realizzato che la sua famiglia é distrutta" spiega una zia che si é appena negata alle telecamere della Tv. Che succederà, si chiede quasi sussurrando, quando capirà che tutto é finito sotto quella maledetta neve che doveva essere il regalo più dolce per la sua famiglia?

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