"È LA FINE DI UN INCUBO. DOPO SETTE ANNI SIAMO RIUSCITI AD AVERE GIUSTIZIA" - MARIO CATTANEO, IL RISTORATORE 73ENNE DI CASALETTO LODIGIANO, CHE SPARO’ E UCCISE UN LADRO, E’ STATO ASSOLTO ANCHE IN APPELLO - IL FATTO RISALE ALLA NOTTE DEL 10 MARZO 2017, QUANDO CATTANEO FU SVEGLIATO DAL FIGLIO, SCESE CON IL FUCILE IN MANO E, DOPO UNA COLLUTTAZIONE, SPARO' PER ERRORE AL LADRO, UCCIDENDOLO - SALVINI E MELONI ESULTANO...

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Estratto dell’articolo di Andrea Siravo per “La Stampa”

 

mario cattaneo mario cattaneo

È uscito per la seconda volta da un'aula di giustizia con una sentenza di assoluzione dall'accusa di eccesso colposo di legittima difesa il ristoratore Mario Cattaneo, 73enne titolare della «Osteria dei Amis» di Casaletto Lodigiano. Nel frattempo sono passati sette anni dalla notte del 10 marzo 2017 quando un colpo di fucile partito dalla sua doppietta centrò alla spalle e uccise Peter Ungureanu, uno dei quattro ladri che avevano fatto irruzione nel suo locale.

 

La Corte d'Appello di Milano, di fatto, ha confermato la decisione di primo grado del tribunale lodigiano anche se con una formula diversa, «perché il fatto non costituisce reato», recependo anche le modifiche della legge sulla legittima difesa introdotte dalla riforma Salvini. E ora la maggioranza di governo esulta. Non solo il leader leghista Matteo Salvini […]

mario cattaneo osteria amis mario cattaneo osteria amis

 

Anche la premier Giorgia Meloni, che nel 2018 aveva pranzato nell'osteria, si è congratulata su X […] Si è commosso Cattaneo dopo il verdetto: «È la fine di un incubo. Dopo 7 anni siamo riusciti ad avere giustizia in cui ho sempre avuto fiducia. Ho sempre avuto tanta paura però non ho mai mollato».

 

Prima la procura di Lodi e poi la procura generale di Milano avevano sostenuto una responsabilità colposa di Cattaneo che meritava una condanna a tre anni. Una valutazione dettata dalla scelta del ristoratore di imbracciare la doppietta, che deteneva con regolare licenza per uso sportivo, di andare incontro al pericolo, ovvero la banda di ladri che voleva derubare l'incasso del locale. […]

 

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Per l'accusa in questo scenario seppure sia «comprensibile il tentativo della difesa» di Cattaneo «ritengo che avrebbe dovuto rivolgersi alle forze dell'ordine perché non è giustificabile il fai-da-te». Per gli avvocati Vincenzo Stochino ed Ennio Ercoli dai due processi ne è uscito un quadro opposto.

 

«Quella notte Mario, svegliato dal figlio, imbracciando il fucile, scende le rampe di scala e insieme si dirigono alla porta d'accesso e una volta aperta una delle due ante notano che erano stati collocati» due mobiletti che stavano nel portico, spiega Stochino. «In quel frangente cercano di capire cosa succede e contestualmente due mani di un complice di Ungureanu afferrano le canne del fucile e lo strattonano».

mario cattaneo spara al ladro lodi mario cattaneo spara al ladro lodi

 

Un momento di forte concitazione in cui «Mario non voleva sparare, non ne aveva alcuna intenzione e il colpo è partito per l'azione posta in essere dall'aggressore. E il non aver chiamato le forze dell'ordine non vuol dire che sia stato il giustiziere della notte».

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