REGISTA E SEGUGIO – OLIVER STONE, IN RUSSIA PER UN DOCUMENTARIO SU PUTIN, INCONTRA L’EX PRESIDENTE UCRAINO YANUKOVICH ED È SUBITO COMPLOTTO: “C’È LA MANO DELLA CIA” NELLA RIVOLTA ANTI-MOSCA IN UCRAINA

“I cosiddetti cecchini – ha scritto Stone su Facebook – che hanno ucciso 14 poliziotti, ne hanno feriti 85 e hanno ucciso 45 manifestanti erano esterni, degli agitatori di una terza parte. Molti testimoni, incluso Yanukovich, pensano che questi elementi siano stati introdotti dalle fazioni occidentali, con le impronte della Cia addosso”…

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Paola Peduzzi per "il Foglio"

 

Oliver Stone falli con il suo primo romanzo Oliver Stone falli con il suo primo romanzo

Oliver Stone voleva fare un documentario su Vladimir Putin, l’uomo forte della Russia, il capo del Cremlino che “rappresenta un punto di vista differente che l’America non vuole ascoltare”. L’ha incontrato nel corso dello scorso anno qualche volta, sempre a Mosca, ma qualcosa deve essere andato storto e i tempi si sono allungati. Forse qualcuno deve aver pensato che non è il momento giusto per le celebrazioni: la Russia rischia il default, il rublo vale poco o niente, i capitali fuggono e Putin è isolato. Meglio aspettare, ma che cosa facciamo fare al solerte regista che tanto ama la nostra causa? Il premio di consolazione è stato Viktor Yanukovich, ex presidente ucraino ora residente a Mosca.

 

vladimir putin vladimir putin

Stone ha incontrato Yanukovich, hanno fatto una lunga chiacchierata, si sono fatti fotografare insieme, le gote rosse, il sorriso, l’aria da vecchi amici, e così il regista si è convinto che fosse il caso di far sapere la verità, anche su quel che è accaduto in Ucraina – si sa che Stone ha l’ossessione per la verità, la vuole scovare e svelare, documentandosi attentamente: è il motivo per cui l’uccisione di John Kennedy, nella sua ricostruzione cinematografica, è opera della Cia con deviazioni sessual-militari; è il motivo per cui quel che conta ricordare, della Guerra fredda, è la versione di Josif Stalin, come riportata ne “The Untold History of the United States”, libro del 2013.

 

La verità è quel che è mancato, in Ucraina, nell’ultimo anno di conflitto, ma Stone l’ha riconosciuta subito e l’ha rivelata: “Le impronte della Cia”, ha scritto su Facebook, erano dappertutto nella piazza di Kiev, tra gli sniper, i poliziotti e i manifestanti, nei giorni delle stragi del gelido febbraio dello scorso anno, quando Yanukovich accettò le elezioni anticipate per evitare lo scontro finale e poi lasciò improvvisamente la capitale (domenica sul New York Times un lungo articolo ha raccontato le sue ultime ore: è stato tradito dai suoi, perché spingeva per il compromesso con la piazza, e i falchi non lo volevano). “I cosiddetti cecchini – scrive Stone – che hanno ucciso 14 poliziotti, ne hanno feriti 85 e hanno ucciso 45 manifestanti erano esterni, degli agitatori di una terza parte. Molti testimoni, incluso Yanukovich, pensano che questi elementi siano stati introdotti dalle fazioni occidentali, con le impronte della Cia addosso”.

 

Viktor Yanukovych fa l occhiolino a Vladimir Putin Viktor Yanukovych fa l occhiolino a Vladimir Putin

Secondo il regista, l’occidente non ha mai accettato che l’Ucraina potesse desiderare di riavvicinarsi alla Russia, ha sempre temuto la potenza russa, e per questo ha cercato di ridimensionarla fin dal crollo dell’Unione sovietica. E in Ucraina, l’America ha applicato il suo modello: “Ricorderete il regime change/colpo di stato del 2002 in Venezuela – continua Stone – quando Chávez fu temporaneamente estromesso dal potere dopo che sia i sostenitori sia gli oppositori di Chávez furono colpiti da cecchini misteriosi nei palazzi istituzionali”. Rievocando l’antico amore venezuelano, Stone spiega che si tratta di “una tecnica di soft power chiamata ‘regime change 101’”.

 

corteo a mosca per la pace in ucraina 8 corteo a mosca per la pace in ucraina 8

Quella ucraina è una vicenda sporca, ma “dopo il golpe, l’occidente ha fatto sì che sopravvivesse la storia della ‘Russia in Crimea’, quando la vera storia è ‘l’America in Ucraina’. Ma la verità non è stata trasmessa in occidente”. Eccola, la verità sconveniente di Stone, l’americano che comprende i regimi, che si fida delle teorie del complotto, che si è invaghito di Fidel Castro e di Hugo Chávez, che li ha immortalati nella loro potenza come nessun altro ha mai saputo fare. Eccola la verità di Stone, che gli ha permesso di diventare un idolo dei media russi, persino più famoso di Al Bano.

 

Twitter @paolapeduzzi

 

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