RIGOPIANO, LA TELEFONATA INTEGRALE DOPO LA VALANGA: ''LA MAMMA DEI CRETINI È SEMPRE INCINTA''. GLI OPERATORI CHE NON SI FILANO LE RICHIESTE DI AIUTO - IL SOPRAVVISSUTO GIAMPAOLO MATRONE A “QUARTO GRADO”: ''VOGLIO GIUSTIZIA PER ME, PER MIA MOGLIE MORTA SOTTO LA VALANGA E PER NOSTRA FIGLIA. VORREI CONOSCERE DI PERSONA CHI HA PRESO SOTTO GAMBA LA SITUAZIONE''

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IL VIDEO DELLA TELEFONATA INTEGRALE DI QUINTINO MARCELLA A POLIZIA E UNITÀ DI CRISI

 

 

 

 

 http://www.video.mediaset.it/programma/quarto_grado/archivio-video.shtml

 

 

Nella puntata in onda ieri sera, su Retequattro, “Quarto Grado” è tornato a occuparsi della tragedia dell’Hotel Rigopiano, l’albergo di Farindola (Pescara) travolto dalla slavina originata dalle quattro scosse di terremoto dello scorso 18 gennaio. Tragico il bilancio finale: 29 morti, 11 feriti e altri 11 sopravvissuti.

FABIO SALZETTA FABIO SALZETTA

 

La trasmissione condotta da Gianluigi Nuzzi, con Elena Tambini, ha ospitato - in collegamento dall’ospedale Gemelli di Roma - Giampaolo Matrone, uno dei superstiti, che ha perso la moglie Valentina Cicioni. L’uomo ha gravi ferite a un braccio e una gamba e, per evitare le amputazioni, ha già subito 5 interventi chirurgici, quattro a Pescara e uno nel nosocomio della Capitale.

 

In studio, a Cologno Monzese, era ospite Romolo Reboa, l’avvocato che difende Matrone e altre cinque famiglie coinvolte nella vicenda.

 

Inoltre è stato mandato in onda l’audio integrale della telefonata al 113 fatta da Quintino Marcella, titolare di un ristorante a Silvi (Teramo) e amico di Giampiero Parete, cuoco del Rigopiano. L’uomo voleva lanciare l’allarme su quanto successo, dopo aver contattato l’amico su Whatsapp. Al telefono racconta quanto successo prima a un operatore della Polizia di Stato, quindi all’Unità di Crisi  (link per il video e codice embed a seguire).

 

·      Stralci dell’intervista a Giampaolo Matrone realizzata dal conduttore Gianluigi Nuzzi e dall’inviata Alessandra Borgia.

IL SALVATAGGIO DI UNA DONNA A RIGOPIANO IL SALVATAGGIO DI UNA DONNA A RIGOPIANO

 

Matrone: «Sono quasi due mesi che sono ricoverato in ospedale: ho passato del tempo a Pescara e poi qui al Gemelli. A Pescara ha fatto quattro operazioni, poi l'ultima al Gemelli per chiudere la ferita del torace. Sono ancora scosso dal male fisico che ho, cerchiamo però di andare avanti, di lottare. Non ho la sensibilità al braccio, poteva essere amputato… ringraziando Dio, questa cosa l'ho evitata. Adesso cerco di riprendere l'attività con la fisioterapia sia per la mano, sia per il braccio, sia per la gamba. Alla gamba ho un tutore che mi sorregge, altrimenti perdo il piede. Non posso camminare scalzo, nemmeno con le ciabatte… il tutore sorregge la caviglia, perché ho un ingrossamento del nervo sciatico».

RIGOPIANO 1 RIGOPIANO 1

 

Borgia: «Lei è stato alla sotto la valanga per 60 ore, ci sono volute 10 ore per estrarlo. C'era anche Valentina, sua moglie, che ora non c'è più. Che cosa ha pensato?»

M: «Vorrei intanto mandare un bacio al cielo dove ora si trova. Sono state ore lunghe, terrificanti. Appena successo non sapevo fosse una slavina… ho avuto un attacco di panico, mi sono tagliato con i denti la maglietta, il maglione, il giubbotto che avevo per cercare di respirare un po'. Ho provato a chiamare Valentina ma credevo fosse lontana da me perché ho fatto un volo di 15/20 metri. Ho provato a chiamare, ma non rispondeva nessuno. Con i sogni che ho fatto credevo fosse sempre vicina a me, come un angioletto…».

RIGOPIANO RIGOPIANO

B: «Quando lei è uscito non ha chiesto ai soccorritori di sua moglie: aveva paura della risposta che potevano darle?»

 

M: «Quando sono arrivati i soccorritori, la prima cosa che ho detto loro è stata “guardate che lassù c'è mia moglie”. Loro mi hanno detto “non ti preoccupare, l'abbiamo messa in macchina perché fa freddo”. Forse io là mi sono tranquillizzato. Pensandoci adesso, hanno fatto bene, l’hanno fatto per farmi stare tranquillo, perché così lo svolgimento dei soccorsi è andato bene. Non ho fatto scene catastrofiche, sono stato sempre tranquillo, ho dato modo di tirarmi fuori nel miglior modo possibile».

linda salzetta linda salzetta

Nuzzi: «Sotto cosa è rimasto il tuo braccio?»

M: «Tutto il corpo stava sotto a una trave. Era come un materasso di cemento sopra di me».

 

N: «Quando si è accorto che stavano per salvarla?»

M: «Ho sentito che erano arrivati i soccorritori quando già erano andati a salvare gli altri ragazzi. Ho cominciato a sentire qualche voce: ho detto il mio nome, poi sono arrivati molto dopo. Volevo ringraziare il mio angelo custode, Rubino del Soccorso Alpino. E un altro ragazzo, Davide, che purtroppo non c'è più: è quello che ha fatto l'incidente con l'elicottero qualche giorno dopo».

N: «Sotto la neve che cosa pensava?»

 

rigopiano rigopiano

M: «Non vedevo l'ora che venissero a tirarmi fuori. Tutte queste telefonate… mi viene una rabbia dentro… vorrei conoscere di persona quelli che hanno lasciato correre, che hanno preso sotto gamba tutta la situazione. Vorrei far vivere loro qualche istante che abbiamo vissuto noi, già da quella mattina con il terremoto… non potevamo andare via, ostaggi di quell'albergo, muri di neve, tutti bloccati… macchine invase dalla neve. In più ci si è messo il terremoto, la paura… siamo andati per una spa, per un giorno di riposo dopo un anno di lavoro… ecco come mi ritrovo».

HOTEL CROLLATO - RIGOPIANO HOTEL CROLLATO - RIGOPIANO

 

N: «Stava cercando di andar via: ha qualche rimprovero da farsi?»

M: «Tanti me lo chiedono: “perché con tutto quel muro di neve che c'era, a destra e a sinistra, non hai pensato a girare, a tornare a casa?”. Il nostro obiettivo, vedendo tutta questa neve, era arrivare nell'hotel per stare al sicuro, per dedicarsi a questa giornata di relax».

 

N: «Cosa vi diceva l'albergatore?»

Rigopiano Rigopiano

M: «Ho un carattere un po' particolare…nel parcheggio  si vedevano solo montagne di neve. Ho pensato che, mettendo anch'io la macchina là, il giorno dopo non l’avrei ritrovata. Ho deciso di metterla sotto un albero, come punto di riferimento. Sono entrato, me la sono presa con l’albergatore… forse l'ho attaccato anche troppo, ora dico così perché ci ha rimesso la vita anche lui. Mia moglie mi teneva la maglietta da dietro perché pensava che potessi fare qualche atto sconsiderato. Gli ho detto: “mi potevi avvertire stamattina, quando ti ho chiamato”».

 

N: «Matrone, lei vuole giustizia soprattutto per Valentina e per vostra figlia».

M: «Io voglio giustizia per tutti e tre. Parlo della mia situazione e anche per quella di tutti gli altri parenti che hanno perso qualcuno. Però penso alla mia situazione, a quella di Valentina e a quella della nostra piccola che ho da crescere».

hotel rigopiano 2 hotel rigopiano 2

 

·      Stralci dell’intervista all’avvocato Romolo Reboa, legale di Matrone e di altre cinque famiglie coinvolte nella vicenda.

 

Nuzzi: «Cosa vi aspettate dalle indagini?»

 

Avvocato: «Cerchiamo di trovare la verità, qui ci sono tante responsabilità. Forse alcune non le abbiamo neanche dette. Stiamo parlando, ad esempio, della polizia provinciale che ha aiutato a mettere le catene per salire quando c'era un rischio valanghe 4. Quegli uomini che hanno ricevuto gli ordini sono come le guardie del famoso film “Il Miglio Verde”: hanno accompagnato i miei assistiti alla morte. Loro dovevano sapere: non si possono far salire in montagna le persone, lo dice l'articolo 14 del codice della strada. Vorrei sapere come ha fatto quella telefonista a dire che avevano verificato, quando abbiamo visto che al Rigopiano non si poteva salire».

i soccorsi all hotel rigopiano 2 i soccorsi all hotel rigopiano 2

 

N: «Ha confuso l'amministratore con il direttore dell'albergo?»

A: «No, io credo qualcosa di peggio: non si voleva verificare».

N: «È un’accusa importante, che ci sia un’intenzionalità nel non verificare…».

A: «Certo, perché nessuno credeva ci fosse una valanga, ma l’Hotel Rigopiano dava economia a tutta quella vallata, era il punto più bello, non si poteva mettere in dubbio».

 

 

 

VIDEO - COSA E' SUCCESSO ALL'HOTEL RIGOPIANO

 

 

 

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