TRAGEDIA NAPOLETANA - VIDEO E FOTO CHOC SU FACEBOOK: LA FAMIGLIA DI DAVIDE DIFFONDE SUI SOCIAL LE FOTO DEL CADAVERE DEL RAGAZZO - UN GIUDICE: “LA VERA VITTIMA È IL CARABINIERE”

Ancora polemiche sulla ricostruzione della sparatoria dopo l’inseguimento, la famiglia di Davide diffonde sui social le foto del cadavere del ragazzo negli scatti si vede il foro del proiettile e anche una serie di graffi e lividi - Diffuso anche un video relativo agli istanti successivi allo sparo: e la rabbia dei giovani del rione Traiano cresce...

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Antonio E. Piedimonte per “La Stampa

davide ragazzo morto a napoli foto pubblica su facebook dalla cugina davide ragazzo morto a napoli foto pubblica su facebook dalla cugina

 

Come un giovanissimo Che Guevara. Disteso nella rigidità della morte ed esposto crudelmente all’obiettivo fotografico. Destano grande impressione le immagini del cadavere di Davide Bifolco diffuse ieri dalla famiglia attraverso la pagina Facebook della cugina. Una scelta dettata dalla necessità di rafforzare la loro tesi, e cioè che il 16enne sarebbe stato ucciso volontariamente dal carabiniere che lo ha colpito tre giorni fa al termine di un inseguimento tra i quartieri di Soccavo e Fuorigrotta. 

 

davide bifolco tatuaggio contro polizia e carabinieri davide bifolco tatuaggio contro polizia e carabinieri

Negli scatti si vede il foro del proiettile e, sotto l’ascella e sul torace, anche una serie di graffi e di lividi che potrebbero essere riconducibili alla caduta o alla colluttazione. Le foto hanno ulteriormente rinfocolato l’indignazione e la rabbia dei giovani del rione Traiano, che ieri pomeriggio hanno inscenato una nuova manifestazione dirigendosi in corteo al cimitero di Fuorigrotta. 

davide bifolco immagini video davide bifolco immagini video

 

Resta dunque alta l’attenzione per l’uccisione dell’adolescente e per la ricostruzione della tragedia, che vede contrapposte le versioni della famiglia e dell’Arma. Tra accuse e polemiche, ieri è stato diffuso un video - che era già agli atti dell’inchiesta - relativo agli istanti immediatamente successivi allo sparo.

 

Per il legale della famiglia, Fabio Anselmo - già avvocato di parte civile nei casi di Stefano Cucchi, Federico Aldrovandi e Giuseppe Erba - si tratta di una prova importante, così come le due testimonianze inedite annunciate ieri da Ilaria Cucchi, che sta sostenendo i Bifolco in questa fase della vicenda.

 

Per i carabinieri, invece, il filmato mostra solo l’irruzione del militare in una sala giochi nel tentativo di catturare il latitante Arturo Equabile, che si era poco prima dato alla fuga in sella al motorino su cui viaggiava anche Davide Bifolco e poi aveva tentato di nascondersi nel locale. L’Arma precisa pure che quello che si vede non è il militare che ha sparato ma l’autista della Gazzella che aveva inseguito i tre giovani.

davide bifolco foto cadavere davide bifolco foto cadavere

 

L’avvocato Anselmo - che ha già consegnato alla Commissione diritti umani il video e le deposizioni - si è pronunciato anche sulle parole del ministro Alfano («trincea-Napoli») e dello scrittore Saviano («Città in guerra»): «Sì, posso capirlo, Davide una vittima di guerra, va bene, però qualcuno ci deve spiegare quali sono le regole d’ingaggio. Sono quelle applicate dalle truppe di pace dell’Onu?».

 

Sempre ieri, poi, c’è stata l’omelia del parroco del quartiere, padre Lorenzo Manco: «In situazioni gravi non possono essere l’odio o il sentimento di vendetta a guidarci, ma la prudenza, l’amore per il fratello e il perdono». Il sacerdote - che insieme con altri parrocchiani ogni sera va casa della famiglia Bifolco per recitare il Rosario - ha ricordato che la zia di Davide gli aveva chiesto aiuto per fargli trovare un lavoro, altra piaga antica: «In queste zone, come in tutta la città, le istituzioni latitano: qui non sono solo i ragazzi a non lavorare ma anche tanti genitori». 

 

davide bifolco foto cadavere 1 davide bifolco foto cadavere 1

Di tutt’altro tenore le dichiarazioni di Luigi Bobbio, per anni pm anticamorra, quindi senatore e poi sindaco di Castellammare di Stabia, che ieri ha buttato alle ortiche il politically correct: «La vera vittima è il carabiniere - ha scritto in un lungo post sul suo sito l’ex membro della Dda - e bisogna smetterla con il giustificazionismo, il buonismo, il perdonismo, tutte cose che non solo non servono a niente ma aggravano il male». Il giudice (lavora al Tribunale di Nocera Inferiore) ha poi aggiunto: «Un carabiniere è un carabiniere e un teppista è un teppista».

 

 

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