YARA PER SEMPRE - L’AVVOCATO DI BOSSETTI CLAUDIO SALVAGNI: ''NON SI DISTRUGGANO I REPERTI, NON SAPPIAMO DOVE SONO FINITI. COMINCIAMO CON LE NOSTRE INDAGINI DIFENSIVE CHE CI PORTERANNO ALLA RICHIESTA DI REVISIONE DEL PROCESSO'' - ''IL PROGRESSO NEI LABORATORI È CONTINUO. QUELLO CHE NON PUÒ ESSERE ANALIZZATO E SCOPERTO OGGI LO DIVENTERÀ SICURAMENTE FRA UN ANNO O DUE. LA SOLUZIONE DEL GIALLO DELL’OLGIATA È UNA CONFERMA''

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Da ''Oggi''

 

«Dove sono finiti i reperti che riguardano l’omicidio di Yara? Girano voci sulla loro possibile distruzione, che sono strane e inquietanti anche perché con Bossetti non è finita. Noi cominciamo le nostre indagini difensive che ci porteranno alla richiesta di revisione del processo».

 

I legali di Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo in via definitiva, non si arrendono. E in un’intervista esclusiva a OGGI, in edicola dal 22 novembre, l’avvocato Claudio Salvagni rilancia il tema dei reperti, che sono sempre stati negati dai giudici alla difesa. «Per le nostre indagini ne abbiamo assolutamente bisogno. Dagli indumenti alle scarpe al materiale genetico alle intercettazioni a tutto ciò che Yara aveva nelle tasche o addosso», dice Salvagni a OGGI.

 

Quei reperti, spiega l’avvocato, potranno diventare decisivi: «Perché il progresso nei laboratori scientifici è continuo. Quello che non può essere analizzato e scoperto oggi lo diventerà sicuramente fra un anno o due. La soluzione, dopo quasi 20 anni, del giallo della contessa uccisa all’Olgiata è una conferma». Ma davvero non si sa dove siano i reperti? «E invece non lo so. Non ce lo hanno mai detto», dice Salvagni.

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