Mario Gerevini per il "Corriere della Sera"
Professione consulente-segnalatore, specialità «facilitatore» nel reperire finanziamenti bancari. E il mestiere, tanto fumoso quanto redditizio, di un consigliere di amministrazione di Finmeccanica (dal 2005), una delle più importanti e strategiche aziende pubbliche. Si chiama Franco Bonferroni, 73 anni, è stato indicato in Finmeccanica, in quota Udc, dal ministero dell'Economia.
Il problema è che l'ex senatore Dc sembra avere un debole per gli incassi in «nero». Lo ammette in Procura a Forlì, sentito come testimone il 5 settembre: «Sì, Isoldi (l'accusatore, ndr) mi ha dato 100 mila euro in nero, per "ungere" i banchieri. Io non mi sono prestato ma ho tenuto la somma. Comunque, dottore, domani stesso vado all'Agenzia delle Entrate ad autodenunciarmi. Sa... io nella mia prassi fatturo sempre».
E' un risvolto nuovo (le prime testimonianze sono di pochi giorni fa e i verbali segretati) di un'inchiesta già da tempo avviata dalla Procura di Forlì sull'immobiliarista romagnolo Pierino Isoldi che nel 2009 tentò la scalata alla Aedes, quotata in Piazza Affari. Consulenti nell'operazione, poi fallita, furono Bonferroni con il suo partner d'affari, il commercialista Nicola Cinelli: staccarono una parcella da 1,6 milioni da dividere a metà.
casi NEWPRESS xDunque i due personaggi chiave sono l'immobiliarista Isoldi (unico indagato, per altre vicende, e in carcere con l'accusa di frode fiscale, estorsione e appropriazione indebita) e l'amico mediatore Bonferroni. Isoldi ha conosciuto Bonferroni, qualche anno fa, tramite il segretario Udc Lorenzo Cesa. Al suo reddito da consigliere di amministrazione Finmeccanica e di ex parlamentare (circa 15 mila euro lordi al mese), il «segnalatore» negli ultimi anni ha aggiunto una media di oltre un milione annuo di compensi da attività professionale.
isoldipierinoOra i sostituti procuratori di Forlì, Fabio Di Vizio e Marco Forte, coordinati dal procuratore capo Sergio Sottani, potrebbero muoversi per mettere a fuoco questo sottobosco di consulenze. Bonferroni teneva per sé il denaro? Non è un ragioniere qualsiasi passato per caso in Parlamento. Quando nel 2005 sua figlia si sposò, in Libano a Beirut, le nozze furono celebrate dal cardinale Camillo Ruini alla presenza dell'allora presidente della Camera Pier Ferdinando Casini.
FRANCO BONFERRONI CON LA MOGLIEDal 1979 l'ex senatore ha fatto quattro legislature in Parlamento, è stato sottosegretario all'Industria e poi al Commercio estero in due governi Andreotti, una vita da democristiano, qualche recente poltrona bancaria (tra cui Centrobanca del gruppo Ubi), e ora un posto in Alerion CleanPower di Giuseppe Garofano ma soprattutto la carica di grande prestigio e responsabilità nel cda di Finmeccanica.
MALGERI CASINI CESAA marzo è finito sul registro degli indagati a Roma per finanziamento illecito ai partiti. Ha negato ogni addebito. Che cosa dice, dunque, il suo ex cliente Isoldi? «Bonferroni? É uno che entra ed esce dalla Camera, da Palazzo Chigi, a destra ma anche a sinistra ... un procacciatore d'affari. Ha avuto un ruolo reale e positivo per consentire finanziamenti da parte del sistema bancario. Mi ha accompagnato dal direttore generale di Centrobanca e ha accompagnato con telefonate la pratica presso la Banca dell'Etruria. Per questo "interessamento" ha percepito complessivamente 100 mila euro, non fatturati. Dopo il colloquio con il D'Urbano (Valeriano, dg di Centrobanca fino al 2010, ndr) a Milano, Bonferroni uscendo dall'ufficio mi ha detto che la cifra di 50 mila euro serviva non per lui ma per fare un regalo a D'Urbano.
CAMILLO RUINI SUPERSTARNel caso invece di Banca Etruria, il Bonferroni ha dichiarato che la somma serviva per remunerare il presidente Fornasari». Isoldi va preso con le molle, ha un precedente per calunnia. Però la circostanza dei 100 mila euro è vera, almeno nella prima parte: la consegna a Bonferroni. L'ex senatore lo ammette e poi racconta con naturalezza: «Ho operato concretamente con Centrobanca (gruppo Ubi, ndr) dove ho parlato con l'ing. D'Urbano e Banca Popolare Etruria e Lazio (quotata in Borsa, ndr) dove parlai con il presidente Giuseppe Fornasari.
CASINI-RUINISono riuscito a far dare a Isoldi finanziamenti minori (rispettivamente 5 e 1o milioni, ndr). Poi ho parlato molte volte con la Cassa di Cesena (io milioni, ndr) dove conosco il presidente Germano Lucchi e il direttore generale. I miei interventi sono stati fruttuosi». É la classica spintarella dell'amico (pagato) che aiuta a superare le rigide procedure di affidamento.
Ma Fornasari della Popolare Etruria, ex Dc anche lui e come Bonferroni sottosegretario all'industria nel sesto governo Andreotti, ha rivendicato la correttezza della procedura di finanziamento e respinto nella sua testimonianza del 10 settembre i sospetti di tangenti: «Mai percepito somme né ricevuto offerte».
CAMILLO RUINI PIERFERDINANDO CASINI - copyright PizziBonferroni si è fatto in quattro per il suo cliente, in gravi difficoltà finanziarie ma integrato nell'ambiente di ex dc («Isoldi era amico di Nino Cristofori. Partecipò, e portò il vino, anche alla cena organizzata all'Hotel Minerva per l'ultima assoluzione di Andreotti»).
Profumo Alessandro«Tramite i rapporti che io avevo - dichiara a verbale - Isoldi ha potuto parlare e cercare soluzioni al suo problema con il dot. Geronzi, il dot. Profumo e i vertici di Banca Intesa, mi sembra di ricordare il dot. Miccichè. Tali incontri tuttavia non hanno portato a sviluppi positivi per Isoldi». L'immobiliarista interrogato in carcere ha detto che Bonferroni si vantava di essere uno dei potenti della massoneria. La replica: «Mai detto, Isoldi è un gran filibustiere».