1- “UN BORDELLO PER COMPIACERE IL PREMIER”: I PM MENEGHINI HANNO USATO IL TERMINE \"BORDELLO\" ALL’UDIENZA PRELIMINARE CONTRO LELE MORA (L’ARRUOLATORE), FEDE (IL FIDELIZZATORE), NICOLE MINETTI (L’ORGANIZZATRICE, PRATICAMENTE UNA MAITRESSE) - 2- L’ACCUSA: \"UN SISTEMA STRUTTURATO PER FORNIRE RAGAZZE DISPONIBILI A PROSTITUIRSI” - 3- RICICCIA IL \"MASTURBATORE\" PAOLINI: ARRIVA E BRUCIA FOTO DEL BANANA E DI FEDE - 4- L’EX DELLA MINETTI: \"HO CAPITO CHE NICOLE AVEVA FUNZIONE DI FILTRO TRA BERLUSCONI E QUELLE RAGAZZE. IL PUNTO D’INCONTRO FORMALE. LA POLTRONA DA CONSIGLIERA SIGNIFICAVA PER LEI L’INIZIO DI UNA CARRIERA. IL SUO MODELLO È MARA CARFAGNA\" -

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1. PM CHIEDE PROCESSO A GUP PER FEDE, MORA E MINETTI...
(ANSA)
- Il procuratore aggiunto Pietro Forno e il pm Antonio Sangermano, nel corso dell\'udienza preliminare iniziata stamani, hanno chiesto al gup Maria Grazia Domanico di rinviare a giudizio Lele Mora, Nicole Minetti e Emilio Fede imputati per il caso Ruby.

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2. PM, \'BORDELLO COME SISTEMA PER COMPIACERE PREMIER\'...
(ANSA)
- Il procuratore aggiunto Pietro Forno e il pm Antonio Sangermano, nel loro intervento per ribadire la richiesta di processo per Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti per il caso Ruby, hanno parlato di un \"bordello\" riferendosi a un \"sistema per compiacere Silvio Berlusconi\".

I due magistrati hanno spiegato davanti al gup di Milano Maria Grazia Domanico che l\'attività di induzione e favoreggiamento della prostituzione da parte dei tre imputati per i presunti festini a luci rosse ad Arcore era un \"sistema non occasionale\" e \"ben organizzato per compiacere Silvio Berlusconi\". I due pm hanno dunque utilizzato anche la parola \"bordello\" per descrivere il sistema dei presunti festini hard nella villa del premier. Secondo i pm, era Nicole Minetti ad amministrare il \"bordello\".

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3. PM, SISTEMA STRUTTURATO PER FORNIRE PROSTITUTE...
(ANSA)
- Hanno parlato \"di un sistema strutturato per fornire ragazze disponibili a prostituirsi\" il procuratore aggiunto di Milano Pietro Forno e il pm Antonio Sangermano nel loro intervento davanti al gup Maria Grazia Domanico alla quale hanno ribadito la richiesta di processo per Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, accusati di induzione e favoreggiamento della prostituzione di ragazze maggiorenni e di Ruby, all\'epoca dei fatti minorenne.

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Nella loro ricostruzione i pm hanno sottolineato che il sistema si articolava su tre ruoli: un arruolatore e cioé Lele Mora, un fidelizzatore (Emilio Fede) che doveva valutare l\'affidabilità della persona e un\'organizzatore economico-logistico (Nicole Minetti). Per altro la Minetti, in qualche modo, secondo l\'accusa, si é attribuita questo ruolo in una telefonata con l\'amica M.T.. Quanto a Fede, secondo i due pm, aveva il compito di valutare le ragazze, la loro riservatezza, la disponibilità a fare sesso, e l\'adattabilità alle personali esigenze che nascevano.

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4. \'DISTURBATORE\' PAOLINI BRUCIA FOTO PREMIER E FEDE...
(ANSA)
- Il \'disturbatore tv\' Gabriele Paolini ha organizzato un\'altra delle sue performance all\'esterno del palazzo di giustizia milanese, quando sono usciti dal tribunale gli avvocati di Ambra e Chiara, le due ragazze parti civili nell\'udienza preliminare sul caso Ruby. Paolini, in costume e a torso nudo, si è piazzato, come al solito, a favore di telecamera disturbando con facce e smorfie le interviste televisive agli avvocati. In più ha tirato fuori un foglio in cui erano riprodotte le fotografie di Silvio Berlusconi ed Emilio Fede e gli ha dato fuoco.

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5. PROSSIME UDIENZE DAVANTI A GUP FISSATE 11 E 13 LUGLIO...
(ANSA)
- Dopo l\'intervento dei pm il gup di Milano, Mariagrazia Domanico, ha rinviato l\'udienza preliminare sul caso Ruby nella quale sono imputati Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti il prossimo 11 luglio e ha fissato un\'altra data che è il 13 luglio. Al momento, davanti al giudice si sta tenendo un\'udienza relativa alle intercettazioni svolte nel corso delle indagini sulla vicenda dei presunti festini a luci rosse ad Arcore.

SILVIOSILVIO BERLUSCONI BEATO TRA LE DONNE

6- SIMONE GIANCOLA, L\'EX DELLA MINETTI A VANITY FAIR: \"HO AVUTO LA PROVA CHE NICOLE MI AVEVA MENTITO\"
«Ho capito che Nicole, per il suo ruolo politico, aveva funzione di filtro tra Berlusconi e quelle ragazze. Era il punto d\'incontro formale. A quelle cene non sono mai stato, ma non mi scandalizza certo l\'idea che potessero esserci anche giovani \"animatrici\"». A parlare, nella sua prima intervista esclusiva con Vanity Fair - in edicola dal 29 giugno - è Simone Giancola, da due mesi ex di Nicole Minetti, la consigliera regionale che la Procura di Milano accusa di induzione e favoreggiamento della prostituzione nel caso Ruby, in cui sono coinvolti anche Lele Mora ed Emilio Fede (l\'udienza preliminare si è svolta questa mattina, al Palazzo di Giustizia di Milano).

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Nel tracciare un profilo della loro relazione dice: «Una cosa è essere spregiudicati, ben altra è giocare sporco. Non parlo di legalità: quelle sono cose che stabilirà il processo. Esistono anche i paletti morali delle persone perbene. Io sono stato educato a quei valori, e li ho applicati anche nella mia storia con Nicole. Sono sempre stato al suo fianco, anche quando il livello dei dubbi mi arrivava alla gola».

Perché avete rotto? «Ho avuto la prova che mi aveva mentito», risponde Giancola.

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Il giovane imprenditore ripercorre la sua vicenda sentimentale: si parte da quando ha conosciuto Nicole su Facebook nel dicembre del 2009 («Mi ha chiesto lei l\'amicizia. Ho guardato le foto del suo profilo e ho subito accettato. Abbiamo cominciato a chattare e ci siamo visti la prima volta a febbraio») per arrivare alla notte del 27 maggio 2010, quando era in compagnia della Minetti e questa viene chiamata per recarsi in Questura a \"soccorrere Ruby\".

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In seguito Giancola analizza le intercettazioni telefoniche nelle quali Minetti è protagonista e racconta: «Mi telefonò per dirmi che era dovuta andare a Rimini dai genitori. Ebbene nelle intercettazioni del Rubygate ho letto che quella chiamata me l\'aveva fatta dalla piscina di una villa di Berlusconi. Una rivelazione traumatica. Perché, da innamorato un po\' ingenuo, avevo sempre relativizzato il peso delle intercettazioni che la riguardavano. Ma, quando ho avuto un riscontro innegabile della bugia, è stato come cadere per terra dal decimo piano».

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Nicole ha mai pensato, a suo avviso, di dimettersi? «La poltrona da consigliera significava per lei l\'inizio di una carriera. Il suo modello è Mara Carfagna, sogna un percorso simile: perché lasciare il posto che si è guadagnato conquistando la fiducia di Berlusconi?». Ma se ha mentito a lei, chissà in quali altre occasioni lo ha fatto. Malgrado tutto Giancola difende la Minetti: «In amore \"bugiarda\" è una parola dura da pronunciare, perché ti costringe a fare i conti con il tuo fallimento sentimentale. Sarà Nicole a dover fare i conti con la sua coscienza, ma credo che le accuse a suo carico siano false».

 

 

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