Carlo Fusi per il Messaggero
PIERLUIGI BERSANI MASSIMO DALEMA.....
Dica la verità: quanto la vicenda Penati imbratta il profilo politico di Bersani in primis e del Pd poi rispetto alla diversità con il centrodestra? E Penati deve rinunciare alla prescrizione?
«Penati ha scritto che non intende nascondersi dietro la prescrizione. Detto questo, noi non sottovalutiamo il peso di questa vicenda e la gravità delle accuse, la cui portata è sinceramente sconvolgente, rivolte ad una personalità di rilievo del nostro partito. Penati sostiene la propria innocenza e mi auguro davvero che sia in grado di dimostrarla. Ho fiducia nelle giustizia, quella vera, fatta di tribunali e sentenze, non delle indiscrezioni e dei giornali».
Insisto: Bersani è danneggiato politicamente o no? E il sistema di potere del Pd esiste o no?
«Bersani e il Pd hanno reagito in modo chiaro e senza alcuna sottovalutazione. Ritengo che si debba respingere una campagna priva di fondamento che vuole criminalizzare il nostro partito, che inventa un presunto sistema di potere del Pd, o meglio degli ex Ds, dimenticando che su questo vi sono state reiterate e approfondite indagini della magistratura. Concluse con il proscioglimento totale».
Ma insomma presidente, la corruzione politica esiste o no? E l'equazione destra uguale alla sinistra ha fondamento o no?
«Il rischio di corruzione può essere dovunque, riguarda le persone e non esistono differenze antropologiche. Ma ci sono partiti politici che lottano contro la corruzione, che difendono il ruolo della magistratura e la garanzia di legalità che essa rappresenta. E ci sono invece partiti che si comportano in modo esattamente opposto. E questa è una diversità politica importante.
La mia impressione è che la portata dell'attacco contro di noi va molto al di là della vicenda Penati. Siamo in un passaggio in cui si esaurisce il berlusconismo, ed amministrative e referendum hanno dimostrato che il Pd è in grado di essere il principale protagonista di una nuova fase politica. E' evidente che questo non a tutti piace e che, magari, non dispiacerebbe una sorta di berlusconismo senza Berlusconi».