1- MA SÌ, IN FONDO CHE SARÀ MAI. LA BORSA DI MILANO PERDE UN ALTRO 6%, CONSOLIDANDOSI ALL’ULTIMO POSTO IN EUROPA, MA SOLO PERCHÉ AFRICA E ASIA NON SONO PERVENUTE. LA FIAT DI QUEL GENIO DI MARCHIONNE CHE PIACE A DESTRA MA PURE A SINISTRA (“UN VERO SOCIALDEMOCRATICO”, LO BENEDISSE FASSINO) CHIUDE A -11,8 PER QUESTIONI DI DETTAGLIO: LA GENTE NON COMPRA LE SUE AUTO NEMMENO A SPARARLE - 2- QUANDO SI DICE LA CLASSE DIRIGENTE. LA FAMOSA MANOVRA-BIS DA 20 MILIARDI O GIÙ DI LÌ CHE DOVEVA RASSICURARE L’EUROPA E I MERCATI, METTENDO IN FUGA GLI SPECULATORI CATTIVI, È EVAPORATA NEL BREVE SPAZIO DI CINQUE GIORNI. TREMENDINO TREMONTI È TALMENTE SUONATO CHE NON RIESCE NEPPURE A SPOSTARE DUE O TRE FESTIVITÀ - 3- MENTRE BERLINO SI AFFRETTA A CHIUDERE CON BERNA L’ACCORDO (INCASSANDO SUBITO UN MILIARDO FR CH E IL 26% SUGLI UTILI FUTURI) PER CHIUDERE OGNI CONTROVERSIA SUI CAPITALI TEDESCHI ILLEGALMENTE DETENUTI IN SVIZZERA, L’ITALIA SE NE FOTTE -

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1- DAGOREPORT
Il 10 agosto scorso Dagoreport ha avvertito della imminente firma dell'accordo tra Berlino e Berna per chiudere ogni controversia sulla questione dei capitali tedeschi illegalmente detenuti in Svizzera.

SVIZZERASVIZZERA

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/avvertire-tremonti-che-la-merkel- sta-per-annunciare-un-accordo-storico-con-quello-svizzero-28653.htm

Per una settimana buona nessuno sembra essersi accorto che le banche svizzere (che amministrano 698 miliardi di euro solo di contribuenti europei) sono pronte a firmare, oltre che con la Germania, anche con il Regno Unito un accordo che prevede che le banche svizzere operino una ritenuta alla fonte del 26% da girare ai governi dei rispettivi Paesi. In Italia si passa dal 12,5% al 20% dopo anni di dibattiti. Berna ci garantisce molto di più in cambio dell'anonimato dei correntisti europei.

Sede della Banca Centrale SvizzeraSede della Banca Centrale Svizzera

La Germania porta a casa, subito, un miliardo di franchi svizzeri e le tasse (il 26% appunto) sugli utili futuri realizzati dai tedeschi che investono dalla Svizzera. Diventano, in qualche modo, "sostituti d'imposta" degli Stati firmatari del nuovo accordo.

Invece di parlare di nuova tassazione su capitali italiani già peraltro "scudati" (circa 100 miliardi di euro, solo in Svizzera) il governo Italiano dovrebbe affettarsi ad aprire trattative simili a quelle di Londra e Berlino.

Le banche elvetiche, secondo una rivelazione di Le Monde, oggi in edicola, avrebbero preparato quello che sarebbe chiamato il Piano "Rubik" sin dal 2009 per arrivare ad una soluzione reciprocamente soddisfacente dopo le tensioni e i risarcimenti costosissimi con gli USA. Gli svizzeri continuerebbero ad amministrare i soldi degli stranieri ma garantirebbero il versamento delle tasse ai rispettivi governi.

franco svizzerofranco svizzero

L'Italia ha molte ragioni per sbrigarsi: otterrebbe un congruo risarcimento da Berna (tra 500 milioni di franchi, che dovrebbero spettare a Londra e un miliardo cash di Berlino) oltre alla garanzia di incassare il 26% su tutti gli utili da capitale dei correntisti italiani comunque clienti delle banche svizzere (e dopo i tentativi, impossibili,di riaprire la questione di uno scudo che legalmente avrebbe dovuto chiudere ogni contenzioso con il Fisco italiano) si guarderanno bene dall'accedere ad un nuovo, eventuale, "scudo".

E anche le polemiche circa la maggiore convenienza dello "Scudo" italiano, pochi sembrano osservare che il 5% è poco più di quanto un correntista pagherebbe per farsi consegnare i soldi in contanti dalla Svizzera a Roma, per esempio (la percentuale sale più ci si allontana dal confine svizzero: più bassa a Milano, più alta a Palermo: e questo il commercialista Tremonti lo sa benissimo).

NICOLAS E ANGELA COMMISSARIANO EUROPANICOLAS E ANGELA COMMISSARIANO EUROPA

Diversa è la questione dei ristorni che il Canton Ticino paga ai comuni italiani di confine . Dal 1974, anno di entrata in vigore del Trattato, che il Ticino ha sospeso per il 50% dei versamenti, contro il parere del Governo di Berna) sono stati trasferiti circa un miliardo di franchi per costruire infrastrutture nei comuni italiani della fascia di confine. Il problema nasce dal fatto che l'aliquota versata all'Italia è del 38,8% mentre l'accordo del 2000 tra Berna e Vienna per i frontalieri austriaci è solo del 12,5% : quello che i ticinesi vogliono pagare. Si tratta per il 2010 di 45 milioni di euro (bloccati per la metà da poche settimane): ma non hanno nulla a che vedere con la questione dell'accordo fiscale tra governi centrali.

MerkelMerkel

Ma se da Roma insistono a minacciare Berna senza essere in grado di trovare un accordo reciprocamente conveniente, è Roma a perderci: perchè i capitali italiani restano all'estero e l'Italia rinuncia a un miliardo subito e ad una tassazione certa in futuro. Niente sì al piano "Rubik", niente franchi svizzeri in cambio. Follìa pura.

2- POTA CONTRO PATO
di Marco Travaglio per Il Fatto Quotidiano


Ma sì, in fondo che sarà mai. La Borsa di Milano perde un altro 6%, consolidandosi all'ultimo posto in Europa, ma solo perché Africa e Asia non sono pervenute. La Fiat di quel genio di Marchionne che piace a destra ma pure a sinistra ("un vero socialdemocratico", lo benedisse Fassino) chiude a -11,8 per questioni di dettaglio: la gente non compra le sue auto nemmeno a spararle. Tonica anche Fondiaria-Sai di quell'altro gigante di Ligresti (-4,7).

TREMONTITREMONTIberlusconi merkelberlusconi merkel

Quando si dice la classe dirigente. La famosa manovra-bis da 20 miliardi o giù di lì che doveva rassicurare l'Europa e i mercati, mettendo in fuga gli speculatori cattivi, è evaporata nel breve spazio di cinque giorni: la rapina ai fessi che pagano le tasse non piace al rapinatore per motivi elettorali (pare che lo voti anche qualche contribuente onesto), la rapina agli statali non piace agli statali, i tagli agli enti locali non piacciono alla Lega (che controlla molti enti locali), Tremonti è talmente suonato che non riesce neppure a spostare due o tre festività.

I Responsabili, o come diavolo si chiamano, si fanno vivi dalle località balneari proponendo "emendamenti al decreto": e certo la notizia che si muove anche Scilipoti deve aver ulteriormente elettrizzato i mercati. Rimane la liberalizzazione di alcuni canili municipali, se ce la fanno. Si era pensato tassare un pochino i ladroni scudati, ma qualcuno al governo s'è sentito chiamato in causa e non se n'è fatto nulla.

BOSSIBOSSI

Alla parola "scudo" il Cainano ha avuto un sussulto e, ridestatosi improvvisamente come ai bei tempi quando arrivava la Carfagna, ci ha preso gusto e ha proposto di farne un altro. Ma gli è andata buca pure quella: e se non riesce più nemmeno a fare la cosa che gli veniva meglio - i condoni - la situazione dev'essere seria. In compenso il premier si consola con una bitumatura parietale nuova di zecca: come ogni estate, s'è rifatto il manto stradale. Senza badare a spese: gli asfaltatori ci hanno dato giù pesante sul capino del Capo, ora mancano solo le striscioline pedonali per Brunetta.

Umberto Bossi - foto di Stefano CavicchiUmberto Bossi - foto di Stefano CavicchiIL 'COMPAGNO' MARCHIONNEIL 'COMPAGNO' MARCHIONNE

Bossi intanto non esce più di casa. L'altroieri ha dovuto annullare il comizio a Calalzo: non tanto perché la metà del pubblico non ci avrebbe capito niente, quanto perché l'altra metà avrebbe capito tutto. Insomma, rischiavano di materializzarsi i famosi "trecentomila padani pronti alle armi", ma per sforacchiargli i pantaloni. Ieri poi è apparso in Cadore per alcuni secondi: l'hanno osteso brevemente come la Sindone, in canotta di ordinanza, poi l'hanno prontamente ritirato, prima che ridesse del nano a Brunetta e rimostrasse il manico alla "Boniver bonazza", che ora siede al governo insieme con lui. Subito sul luogo del disastro sono accorsi alcuni pensionati della bocciofila, tra i quali Calderoli in salopette tirolese e Tremonti in maniche di camicia, che ieri compiva gli anni: 64 prima della chiusura dei mercati, 84 dopo.

Era prevista anche una cena di compleanno, ma è stata annullata perché alcuni elettori padani avevano scoperto il ristorante. L'astuto Calderoli, in arte Pota, ha frattanto individuato il buco nero che inghiotte le migliori risorse del Paese: gli stipendi dei calciatori. Sono loro, insieme agli speculatori, a cospirare contro la nostra sanissima economia: bisognerà tosarli come meritano. Chissà che ne pensa Pato, fidanzato di Barbara B. Ecco: un duello rusticano Pota-Pato è proprio quel che ci vuole per rassicurare i mercati.

CALDEROLI   IL TROTA   UMBERTO BOSSI   FABIO RIZZI   TREMONTICALDEROLI IL TROTA UMBERTO BOSSI FABIO RIZZI TREMONTI CALDEROLI E BOSSI NUOVE SEDI MINISTERIALI PONTIDACALDEROLI E BOSSI NUOVE SEDI MINISTERIALI PONTIDA

Peccato che rischi di incrinare i già fragili equilibri nella Real Casa di Arcore. Manca ancora che il pover'ometto, nel fuggifuggi generale, venga scaricato pure dalla prole. L'ex ministro Martino, all'alba del 18° anno, ha finalmente scoperto che B. non è liberale ("Con Frattini, Brunetta, Tremonti, Sacconi, altro che partito liberale di massa: questo è il partito socialista di Carrara..."). Pure Ostellino è colto dai primi, timidi dubbi sul liberalismo di B., mollato persino da Belpietro, il che è tutto dire. Resistono Sallusti e Fede, che finiranno come i gatti: a leccarsi il culo da soli.

 

 

 

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