1. MENTRE IL PD SI AUTOCONGELA CON EPIFANI, BERLUSCONI OCCUPA LA PIAZZA DI BRESCIA E, TRA FISCHI E APPLAUSI, AFFIANCATO DAL MINISTRO DEGLI INTERNI E VICEPREMIER ALFANO, ATTACCA LA MAGISTRATURA: “SONO PARZIALI, VOGLIONO ELIMINARMI” 2. E FRIGNA: “NON VIVIAMO IN PAESE LIBERO, NON POSSIAMO TELEFONARE TRANQUILLI” 3. MA LODA L’ESECUTIVO: “QUESTO GOVERNO È UN FATTO STORICO, EPOCALE. È SUCCESSO SOLO NEL 1947. PER LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA DELLA NOSTRA REPUBBLICA CENTRODESTRA E CENTROSINISTRA SI SONO MESSI INSIEME PER FARE IL BENE DEL PAESE” 4. GRILLO ATTACCA B. MA CRIMI VIENE CONTESTATO: “BERLUSCONI L’AVETE SALVATO VOI”

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La Stampa.it

Fischi e applausi a Brescia durante il comizio di Silvio Berlusconi. La piazza del Duomo è piena (diverse persone affacciate a finestre e balconi), ma sostanzialmente divisa a metà. Nella prima, immediatamente sotto il palco, i sostenitori del Pdl, con anche una bandiera della Lega; nella seconda i contestatori che fischiano Berlusconi durante il suo intervento, gli gridano "buffone", sventolando bandiere di Sel e Azione Antifascista.

Mentre davanti, simpatizzanti del suo partito chiedono con uno striscione "Aiuto Silvio, no comunismo", più indietro un altro cartello avverte "occhio gente, Silvio mente". Per chi assiste al comizio da metà piazza in su è quasi impossibile sentire chiaramente le parole dell'ex premier.

BERLUSCONI A BRESCIABERLUSCONI A BRESCIABERLUSCONI A BRESCIABERLUSCONI A BRESCIA

Il Cavaliere parla per oltre un'ora a tutto campo. «Il Pdl non si fa spaventare e non si fa intimorire. Questo siamo noi e più noi diciamo amore è più forte è la loro invidia e odio. E quanto più vogliono buttarci addosso intolleranza e odio tanto più cresce il nostro amore e passione per libertà a difenderla e alla coesione», dice sul palco.

Poi attacca i giudici: «Sono parziali, vogliono eliminarmi». Arriva anche il momento di lodare l'esecutivo: «Questo governo è un fatto storico, epocale. È successo solo nel 1947. Per la prima volta nella storia della nostra Repubblica centrodestra e centrosinistra si sono messi insieme per fare il bene del paese, varando le riforme e quei provvedimenti urgenti e necessari per rilanciare l'economia».

BERLUSCONI A BRESCIABERLUSCONI A BRESCIA

Infine Berlusconi torna a parlare di riforma della giustizia: «E' una necessità per gli italiani. Ieri sera ho visto le immagini Tortora quando diceva ai giudici "io sono innocente e spero dal profondo del mio cuore che lo siate anche voi". Ed è questo il sentimento di tantissimi italiani che ogni giorno entrano nel tritacarne infernale della giustizia».

La tensione è alta. Urla e spinta in via Bevilacqua tra sostenitori di Silvio Berlusconi, atteso per un comizio in piazza del Duomo, e un gruppo di contestatori che li ha accolti intonando "in galera, in galera". Il luogo della contestazione, che ha impegnato gli agenti di polizia protetti da caschi e scudi, è uno stretto passaggio in via Bevilacqua che divide l'albergo dove sono riuniti i vertici del Pdl dal palco di piazza del Duomo.

BERLUSCONI A BRESCIABERLUSCONI A BRESCIA

Proprio in quel punto è posizionato da diverse settimane un gazebo del Movimento 5 Stelle a sostegno del candidato sindaco grillino Laura Gamba. «Sono loro che hanno occupato la piazza, noi siamo qui tutte le settimane, ma di Berlusconi ci interessa poco, ci importa solo che esca dal Senato perchè la sua presenza è indegna sia per le condanne sia per il fatto che non c'è mai», aveva commentato poco prima il capogruppo al Senato dell'M5S, il bresciano Vito Crimi.

Durante i momenti di tensione che hanno preceduto il comizio di Silvio Berlusconi i contestatori hanno bruciato una bandiera del Pdl. E' stato quasi un assedio, invece, quello riservato a Renato Brunetta dai contestatori schierati davanti all'albergo Vittoria. L'esponente del Pdl, appena uscito dall'auto, è stato scortato fino all'hotel da una decina di carabinieri in assetto antisommossa con caschi, scudi e manganelli. Pochi minuti dopo l'ex ministro, sempre protetto dai militari, ha lasciato l'albergo e si è diretto verso piazza del Duomo distante alcune decine di metri.

Intanto è polemica nel governo sulla partecipazione di Alfano alla protesta. «Oggi pomeriggio a Brescia. Tutti a fianco al Presidente Berlusconi e al nostro Sindaco Adriano Paroli», annuncia in mattinata il segretario del Pdl, vicepremier e ministro dell'Interno. Apriti cielo. La reazione del Pd non si fa attendere. La Bindi parla dall'Assemblea nazionale: «Ho sentito che Berlusconi ha detto che farà un intervento pacato, posso dire pacatamente che è grave quella manifestazione e la presenza del vice premier a Brescia?».

«Le manifestazioni non si fanno né pro e né contro i giudici, è sbagliato per tutte le forze politiche, per lo più se di governo, manifestare contro i giudici», avverte il viceministro Pd Stefano Fassina. E anche il neosegretario Epifani critica la protesta del Pdl: «Oggi è una giornata in cui chi è a Brescia sta continuando a mettere mine - scandisce dal palco di Roma - . La sfida è: questo è il governo del Paese o è quello degli interessi di qualcuno?». Immediata la replica di Alfano: «Leale al Paese, leale al governo, leale al Popolo della libertà. Per qualcuno è troppo, per me è giusto».

Preso nella morsa dei processi (dopo la conferma della condanna per i diritti Tv e la richiesta di rinvio a giudizio sulla presunta compravendita dei parlamentari si avvicina il giudizio sul caso Ruby), Berlusconi quindi va al contrattacco appellandosi al giudizio popolare della piazza. Ieri era sembrato che Berlusconi volesse rispettare il principio del «doppio binario» per tenere al riparo il governo. Ma il dietrofront con la presenza in piazza di Angelino Alfano rischia di fare salire la tensione nella maggioranza.

Anche Beppe Grillo va all'attacco di quella che definisce la «marcetta su Brescia». «Nel pomeriggio dell'11 maggio 2013, un condannato a quattro anni di evasione fiscale in secondo grado, farà la sua marcetta su Brescia in piazza del Duomo contro la magistratura», scrive il leader dei 5 Stelle sul suo blog in un intervento corredato da un fotomontaggio del presidente del Consiglio Enrico Letta, ritratto come le tre scimmiette che non vedono, non sentono e non parlano.

VITO CRIMI E ROBERTA LOMBARDIVITO CRIMI E ROBERTA LOMBARDI CRIMI E LOMBARDI AL QUIRINALECRIMI E LOMBARDI AL QUIRINALE

«I giudici -aggiunge Grillo- hanno il torto di giudicarlo, per lui dovrebbero voltarsi dall'altra parte, come il pdmenoelle o rimanere silenti come le statue di sale delle istituzioni. Ma, purtroppo per Al Tappone, giudicare è il loro mestiere e i tribunali della Repubblica non sono ancora stati privatizzati. Non un fiato da Capitan Findus Letta, non un sospiro dai vertici del pdmenoelle in nome della pacificazione».

Intanto oggi a Brescia è stato contestato Vito Crimi. Il capogruppo al Senato del Movimento 5 stelle si è presentato a sorpresa alla contro-manifestazione organizzata da "Libertà e giustizia". Al presidio, davanti al Tribunale, hanno aderito circa 150 persone, esponenti della Cgil, del Pd, di Sel, per dissociarsi dalla presenza nel pomeriggio in città del Cavaliere ed esprimere solidarietà alla magistratura.

«Il problema vero è che Berlusconi è ancora in Parlamento - ha affermato Crimi -. Dobbiamo affrontare al piu presto la questione dell'ineleggibilità. È impensabile che chi ha condanne con interdizioni ai pubblici uffici sieda ancora in Parlamento. Dove peraltro non c'è mai. Io l'ho visto solo un paio di volte in occasione di alcune nomine».

GRILLO LOMBARDI CRIMIGRILLO LOMBARDI CRIMI

«Metteremo la questione ineleggibilità subito sul piatto nella giunta per le elezioni», ha assicurato. Alle parole di Crimi si sono levati fischi tra i manifestanti - in testa Azione civile di Antonio Ingroia - che in riferimento al mancato appoggio a un governo Bersani hanno urlato: «Berlusconi l'avete salvato voi».

 

 

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