1- A PARTE I ROSICONI DELLO SHARE E DEL CARISMA PERDUTO (SANTORO, LERNER, FLORIS), AD INFILZARE A FUOCO VIOLENTO IL MARTIRE SAVIANO NON CI SONO SOLO I FELTRUSCONI. NEL SUO SHOW SI APPLICA ANCHE UN ALTRO SINISTRATO CHE DI COLPO è DIVENTATO ANTICHISSIMO COME BEPPE GRILLO: \"NON FA MAI MEZZO NOME E SILVIO GODE\" - 2- CRITICATO DAL GOVERNATORE PUGLIESE, GRAN OSPITE DEL FAZIO STRAZIO, GRILLO VA SUBITO IN ACIDO COME UNA VECCHIA ZIA ZITELLA: “SPIEGATEGLI COS’È UNA FEDINA PENALE PULITA, LUI CHE IN PUGLIA S’È RITROVATO CON MEZZA GIUNTA SOTTO PROCESSO” - 3- NICKY: “MI ADDOLORA LA DERIVA DISTRUTTIVA DEL SUO IMPEGNO, SOLO LIVORE E CONTUMELIA\" - 4- DA PARTE SUA, DOPO AVER RIFIUTATO L’INVITO A PARTECIPARE A \"VIENI VIA CON ME\" PINO DANIELE CI TIENE A PRECISARE AL PUBBLICO ROMANO: \"SONO NATO IN MEZZO ALLA CAMORRA E DICO CHE SE AVESSERO VOLUTO FARLO FUORI LO AVREBBERO GIÀ FATTO. EVIDENTEMENTE NON È PERICOLOSO. HANNO FATTO FUORI FALCONE E BORSELLINO PERCHÉ ERANO VICINI ALLA VERITÀ. ECCO, SAVIANO È UN EDUCATORE. LA MAFIA è SPIETATA...\" -

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1- GRILLO E VENDOLA SI SCAZZANO SU SAVIANO
Fabrizio Roncone per il \"Corriere della Sera\"

beppebeppe grillo

Allora, l\'antefatto è questo.
L\'altra sera, nel corso del suo quarto e ultimo show al Gran Teatro di Roma, Beppe Grillo ad un certo punto se ne esce così. «Roberto Saviano, per carità, è bravissimo. Ma \"Vieni via con me\" è un programma Endemol. E di chi è la Endemol? Di Silvio Berlusconi. Dunque quando Saviano fa audience, a guadagnare è il Cavaliere.

Se poi ci aggiungiamo che Saviano lancia accuse a destra e a manca, senza però fare mai mezzo nome, è facile capire perché Silvio goda come un riccio» (in sala, 3.500 persone - tutto esaurito - che restano sorprese, mute, non un accenno di applauso per il comico genovese).

Passano poche ore e arriva la replica. Nichi Vendola - il leader di Sinistra ecologia e libertà, l\'ex comunista che per hobby scrive filastrocche e che fu tra i primi a dichiararsi omosessuale, «non gay, sia chiaro», l\'uomo colto e sensibile che ha letto Neruda, Pirandello e Pasolini e che secondo alcuni starebbe rosicchiando consensi e voti al Pd - è ospite di Maria Latella su Sky Tg24. E va giù duro.

savianosaviano G

«Quella di Grillo è una deriva di integralismo. E si tratta, a mio parere, di un fenomeno piuttosto preoccupante: perché se ciascuno sente di possedere il metro per giudicare, si finisce in una sorta di giudizio universale permanente. Insomma - conclude Vendola - io penso che la politica sia il campo della verità con la \"v\" minuscola, ma se qualcuno pensa di avere sempre la verità con \"v\" maiuscola, è chiaro che finisce poi per sentirsi Savonarola».

Grillo, adesso, sospira; poi, con la voce che conoscete: «No, dico: lei ha idea di che fine fecero fare a Savonarola?».

SILVIOSILVIO BERLUSCONI

Wikipedia: «Girolamo Maria Francesco Matteo Savonarola (Ferrara, 21 settembre 1452 - Firenze, 23 maggio 1498) è stato un religioso e politico italiano. Appartenente all\'ordine dei frati domenicani, nel 1947 fu scomunicato da papa Alessandro VI, l\'anno dopo fu impiccato e bruciato sul rogo come \"eretico, scismatico e per aver predicato cose nuove\"».

Ancora Grillo: «Ora, a parte che se fosse vissuto in quest\'epoca, a Savonarola avrebbero organizzato subito una puntata di \"Porta a Porta\" e così forse sarebbe persino riuscito ad evitare il rogo... il punto è che io, in comune con Savonarola, ho solo una cosa: la parola. Con la differenza che io la uso in Rete, la faccio viaggiare con Internet. Dove non ci sono padroni. E dove il consenso è incontrollabile. Se dici cose giuste, oneste, ti dicono che hai ragione e che sei perbene. Se fai il furbo, ti scoprono dopo mezzo secondo. Un modo di procedere, mi rendo conto, che Vendola, purtroppo, non può capire».

NIKINIKI VENDOLA

Non sia severo, Grillo.

«Senta: sa quanti anni sono che Vendola fa politica? Trenta. Vendola è nato facendo politica».

E allora? Se anche fosse? Non è mica reato fare politica per mestiere.

«Vede, il fatto è che Vendola fa politica vecchia. Sta lì che promette e fonda partiti, ma non è più tempo di partiti, non c\'è più storia del Pci che tenga, o tradizione, o destra e sinistra. Questo è il tempo dei giovani e della loro forza in Rete».

Anche Vendola, nella campagna elettorale delle ultime elezioni regionali, ha usato molto Internet.

EddyEddy il compagno di Nichi Vendola

«Vede? Anche lei che mi sta intervistando è vecchio. Lei ha la testa di un vecchio...».

Grillo, la prego...

«Cosa vuol fare, eh? Vuol dimostrare che io ce l\'ho con Vendola? Ma guardi che io sono oltre, capitooo?».

Non sarà, mi scusi, che lei invece si rivolge ad un elettorato molto vicino a quello, magari più politicizzato, di Vendola?

VendolaVendola

«Ah ah ah! Ma che dice? Ma di quale elettorato parla? Noi siamo un popolo che sta lì, in Rete. Tutti insieme senza leader. È Vendola che aspira ad essere un leader, non io, non uno solo di noi aspira a questo ruolo».

Grillo, è un po\' complicato crederle.

«E invece deve! E se non è servo di qualcuno scriva che per candidarsi alle prossime Comunali con il nostro simbolo a cinque stelle basta inviarmi una email e dimostrare di non essere iscritto ad alcun partito e di avere la fedina penale pulita... Lo spieghi anche a Vendola cosa significa avere la fedina penale pulita, lui che in Puglia s\'è ritrovato con mezza giunta sotto processo...».

Vendola, amareggiato: «Mi spiace che Grillo usi un linguaggio così violento. Mi addolora la deriva distruttiva del suo impegno. No, non riesco a capire la politica quando diventa, come in questo caso, livore e contumelia».

SavonarolaSavonarola

Per paradosso, alle nove della sera, sul sito personale di Vendola ( www.nichivendola.it) c\'è ancora una pagina che comincia così (ma che è ormai superata dagli eventi): «Pubblichiamo un post di Beppe Grillo che esplicita il sostegno a Nichi per la battaglia intrapresa dal presidente della Regione Puglia in difesa dell\'acqua come bene comune e contro il nucleare...».


2- PINO DANIELE CONTRO LO SCRITTORE - «SE FOSSE PERICOLOSO LO AVREBBERO GIÀ FATTO FUORI»
Enrico Paoli per \"Libero\"

Ieri sera doveva essere fra gli ospiti della puntata di \"Vieni via con me\". Il duo Fazio&Saviano gli aveva chiesto di cantare \"Napule è\", pensando al suo nuovo disco, e alla situazione della sua città. Ma siccome Pino Daniele preferisce dire ciò che pensa veramente, senza mediazioni e mediatori, a Milano non c\'è andato preferendo uno show ristretto a Roma.

A Saviano, però, le ha cantate, usando la nota più alta. «Hanno fatto fuori Falcone e Borsellino perché erano vicini alla verità. Se Saviano era pericoloso non lo facevano fuori?», dice il cantante parteneopeo, durante la presentazione del nuovo disco, «io non mi permetto di giudicare, ma sono nato in mezzo alla camorra e dico che se avessero voluto farlo fuori lo avrebbero già fatto. Evidentemente non è pericoloso come loro».

PINOPINO DANIELE

Ma come un napoletano che attacca un altro napoletano, possibile? «Ci sono tanti paradossi in questo Paese», dice Daniele, «ad esempio chi produce lo spettacolo di Fazio?». La Endemo, la stessa del Grande Fratello, gli facciamo notare. «Appunto», ironizza Daniele. Insomma fa più stupore chi si stupisce che il fatto in sè. «Uè detto ciò bisogna ammettere che Saviano è un eroe», dice Daniele, «mi piace il fatto che faccia lezioni di vita civile, che educhi le nuove generazioni perché è così che si estirpa questo cancro, con l\'educazione. Ecco, Saviano è un educatore. Ma la mafia è spietata».

Già, la criminalità organizzata non fa sconti a nessuno. Soprattutto quando ci sono in ballo interessi forti. E a Napoli ci sono. «La mia città ha tanti problemi», dice il cantante
campano, «ma quello dei rifiuti è un problema strutturale, e non è certo colpa di questo governo se siamo arrivati all\'emergenza. La colpa vera è del sistema che non funziona». Insomma, ognuno dovrebbe prendersi le proprie responsabilità. Cosa che fa anche Daniele nei confronti della Lega, contro la quale aveva sparato ad alzo zero in una sua vecchia canzone.

FazioFazio e Saviano

«Non penso più che \"questa Lega è una vergogna\" (come scrisse nel pezzo \"Ò Scarrafone\", ndr). È una vergogna tutto», dice l\'artista napoletano, cedendo al qualunquismo dopo anni di militanza sudista, «alla fine saranno gli artisti a salvare la situazione, gli artisti sono più seri delle istituzioni. Negli ultimi dieci anni sembra che la cultura dia fastidio, invece è necessaria per affrontare periodi come questo e tenere vive le idee e le proprie radici ».

Può darsi, fatto sta che la canzone impegnata, come ammette lo stesso Daniele, è morta e «non suscita più emozioni». Eppure la sinistra l\'ha spacciata per anni per la sola cultura possibile.

 

 

 

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