1- LA PRESUNTA MINACCIA DELLA PREPARAZIONE DI UN DOSSIER CONTRO EMMA MARCEGAGLIA SAREBBE AVVENUTA IN SEGUITO ALL’INTERVISTA DEL 15 SETTEMBRE AL CORRIERE NELLA QUALE EMMA CRITICAVA IL GOVERNO E LA CAMPAGNA DE \"IL GIORNALE\" CONTRO FINI - 2- L’INCHIESTA NASCE DA UN SMS DEL VICE DIRETTORE PORRO A RINALDO ARPISELLA (ADDETTO STAMPA DI EMMA): “ROMPEREMO IL CAZZO ALLA MARCEGAGLIA COME POCHI AL MONDO! SPOSTIAMO I SEGUGI A MANTOVA” - I “SEGUGI” CHIOCCI E MALPICA REPLICANO, VIA MAIL, A DAGOSPIA: “MAI STATI A MANTOVA, LA NOSTRA UNICA META RESTA MONTECARLO” - 3- SALLUSTI QUERELA IL PROCURATORE LEPORE - EMMA: “RISCHIO PER LA MIA IMMAGINE” - 4- WOODCOCK: \"IL DIRITTO DI CRITICA DA PARTE DELLA STAMPA È FUORI DISCUSSIONE MA IL GIORNALISTA NON PUÒ UTILIZZARE I PROPRI SCRITTI \"PER COARTARE LA VOLONTÀ ALTRUI\" PERCHÉ IN QUESTO CASO SI CONFIGURA UN REATO, QUELLO DI VIOLENZA PRIVATA\"

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SALLUSTISALLUSTI

1 - CHIOCCI E MALPICA A DAGOSPIA: \"UN SMS PRESO TROPPO SUL SERIO. NON METTIAMO PIEDE A MANTOVA DA ANNI. RESTIAMO A MONTECARLO\"...
Riceviamo e pubblichiamo: Caro Dago, leggiamo dal decreto di perquisizione nei confronti del direttore Sallusti e del vice Porro che in un sms, preso evidentemente troppo sul serio dagli inquirenti, gli asseriti segugi del caso Tulliani-Fini sarebbero stati spostati da Montecarlo in quel di Mantova, città centro di riferimento degli interessi economici e familiari del presidente di Confindustria. I segugi in questione, in verità, non mettono piede a Mantova da anni e a dirla tutta non hanno mai avuto indicazioni al riguardo. La nostra unica meta, come i lettori del Giornale sanno bene, resta il Principato di Monaco. E da qui non abbiamo alcuna intenzione di sloggiare.
Cordialmente
i \"segugi\" Gian Marco Chiocci & Massimo Malpica

NicolaNicola Porro

2 - SMS, SPOSTATI SEGUGI DA MONTECARLO...
(ANSA) -
La presunta minaccia della preparazione di un dossier contro Emma Marcegaglia, alla base del decreto di perquisizione eseguito oggi nella sede de \'Il Giornale\', sarebbe avvenuta in seguito all\'intervista rilasciata il 15 settembre scorso al Corriere della Sera dalla presidente degli industriali nella quale si esprimevano critiche al governo, con accenni ai conflitti personali (che \"non aiutano la crescita\") e alla campagna di stampa nei confronti di Fini.

Un elemento di rilievo secondo i magistrati è rappresentato dal sms inviato il 16 settembre da Porro a Rinaldo Arpisella, responsabile dei rapporti con la stampa della Marcegaglia: \"Ciao Rinaldo domani super pezzo giudiziario sugli affari della family Marcegaglia\". Nella successiva telefonata, pochi minuti dopo, intercorsa tra i due, il giornalista afferma \"...adesso ci divertiamo per venti giorni romperemo il cazzo alla Marcegaglia come pochi al mondo!\" aggiungendo che non si trattava di uno scherzo e di aver \"spostato i segugi da Montecarlo a Mantova\" con riferimento - spiegano i pm - alla città centro di riferimento degli interessi economici e familiari del presidente di Confindustria.

FiniFini - Elisabetta Tulliani

Gli inquirenti registrano poi una telefonata tra Arpisella e un responsabile delle relazioni esterne di Mediaset con la richiesta di un intervento di Confalonieri. In un colloquio successivo, il responsabile Mediaset parla dell\'avvenuto intervento del presidente di Mediaset presso Il Giornale e del fatto che la Marcegaglia lo aveva poi ringraziato.

Nel decreto viene poi riportato un passaggio di un\'altra telefonata, del 22 settembre, tra Porro e Arpisella in cui il giornalista afferma: \"...dobbiamo trovare un accordo perché se no non si finisce più qui...la signora se vuole gestire i rapporti con noi deve saper gestire...quello che cercavo di dirti è che dobbiamo cercare di capire come disinnescare in maniera reciprocamente vantaggiosa, vantaggiosa nel senso diciamo delle notizie delle informazioni della collaborazione no...\".

EmmaEmma Marcegaglia

3 - SALLUSTI QUERELA PROCURATORE NAPOLI. \"MAI PARLATO CON MARCEGAGLIA E ASSISTENTE\"...
(ANSA)
- Il direttore de \'Il Giornale\', Alessandro Sallusti, ha dato mandato di querelare il procuratore di Napoli, Giandomenico Lepore, per diffamazione con grave danno alla propria reputazione e immagine, in merito alla dichiarazioni rilasciate dal magistrato al sito del Corriere della Sera.

\"Nel controllare un numero di telefono - ha detto Lepore al Corriere.it, secondo quanto riferisce Sallusti in una dichiarazione - ci siamo resi conto che i colloqui tra i giornalisti del Giornale Alessandro Sallusti e Nicola Porro con il segretario del presidente degli industriali erano tesi a fare cambiare atteggiamento al presidente degli industriali che aveva rilasciato dichiarazioni dure contro il governo\".

IlIl procuratore Giandomenico Lepore

\"Non ho mai fatto - ha detto Sallusti - o ricevuto alcuna telefonata, messaggio o e-mail sull\'argomento in questione, non ho mai parlato in vita mia con il presidente Marcegaglia, con il suo assistente Rinaldo Arpisella, del quale ho appreso solo oggi l\'esistenza, né con persone riconducibili allo staff del presidente di Confindustria\".

4 - PM, SI\' DIRITTO DI CRITICA, NO DI COARTARE...
(ANSA)
- Il diritto di critica da parte della stampa è fuori discussione ma il giornalista non può utilizzare i propri scritti \"per coartare la volontà altrui\" perché in questo caso si configura un reato, quello di violenza privata. E\', in sintesi, quanto affermano i pm di Napoli Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock, nelle motivazioni alla base della decisione di perquisire la sede de \"Il Giornale\".

HenryHenry John Woodcock

\"Il giornalista - osservano i magistrati - non solo ha ovviamente il diritto di scrivere quanto ritiene necessario per far conoscere alla pubblica opinione, ma ha anche il diritto di criticare e di farlo in modo anche duro, pungente e veemente\". \"Può acquisire - scrivono i pm - notizie e informazioni anche riservate e persino segrete (che anzi secondo il codice deontologico dei giornalisti è addirittura tenuto a pubblicare), potendo preservare anche le proprie fonti; ancora il giornalista, fatti salvi ovviamente gli aspetti deontologici, può essere naturalmente fazioso\".

CONFALONIERICONFALONIERI

\"Tuttavia - sottolineano Piscitelli e Woodcock - il giornalista (e nessun altro) non ha diritto di utilizzare i propri scritti e le proprie pubblicazioni, o meglio la prospettazione di propri scritti e proprie pubblicazioni, allo scopo di coartare la volontà altrui\".

A tale proposito i magistrati affermano che quando ciò accade \"si configura il delitto di cui all\'art. 610 cp ravvisandosi quello che la Suprema Corte di Cassazione ha definito come lo \'sviamento dello scopo\' che connota in termini di ingiustizia il male prospettato: nel senso che per configurarsi il reato di violenza privata (ovvero il reato di estorsione, o quello di minaccia semplice, tutte nella fattispecie accomunato nell\'elemento costitutivo della minaccia) non è necessario che il male sia di per sé ingiusto, bastando che risulti tale in relazione allo scopo cui la minaccia servi come mezzo\". Dunque \"é l\'ingiustizia dello scopo che rende ingiusto il mezzo utilizzato e ciò anche quando il mezzo non è in sé e per sé ingiusto\".

5 - MARCEGAGLIA: \'PERCEPII RISCHIO PER MIA IMMAGINE\'...
(ANSA)
- La percezione di \"un rischio reale e concreto per la mia immagine e la mia persona...\". Così il presidente della Confindustria Emma Marcegaglia, interrogata in qualità di persona informata dei fatti dai pm di Napoli Piscitelli e Woodcock il 5 ottobre scorso, spiega il suo stato d\'animo dopo aver appreso di una presunta campagna che Il Giornale avrebbe avuto intenzione di organizzare nei suoi confronti. Un passaggio della testimonianza del presidente degli industriali è riportato nel decreto di perquisizione eseguito oggi nella sede del quotidiano milanese.

VITTORIOVITTORIO FELTRI

\"Dopo il racconto che Arpisella mi fece - dichiara la Marcegaglia - ho sicuramente percepito l\"avvertimentò come un rischio reale e concreto per la mia persona e per la mia immagine, tanto reale e concreto che effettivamente ci mettemmo, anzi mi misi personalmente, in contatto con Confalonierì\".

\"Il Giornale e il suo giornalista - ha aggiunto - hanno tentato di costringermi a cambiare il mio atteggiamento nei confronti del Giornale stesso concedendo interviste che, per la verità, io sul Giornale almeno recentemente non avevo fatto... Non mi era mai capitata una cosa simile, e cioé non mi era mai capitato che un quotidiano ovvero qualsivoglia altro giornale tentasse di coartare la mia volontà con queste modalità per ottenere un\'intervista ovvero in conseguenza di dichiarazioni precedentemente rilasciate\".

6 - FELTRI, COSI\' CI FACCIAMO PUBBLICITA\'...
(ANSA)
- \"Ci gioviamo di questa iniziativa per farci un po\' di pubblicità\". Così il direttore editoriale del Giornale, Vittorio Feltri, ha commentato l\'inchiesta della procura di Napoli su presunte minacce alla presidente di Confindustria e le perquisizioni nella sede del quotidiano e nelle abitazioni del direttore responsabile e del vicedirettore. \"Non c\'é un legame - ha spiegato Feltri - tra l\'appartamento dei Tulliani e questa vicenda. Sono contento di queste perquisizioni così si renderanno conto che non abbiamo alcun dossier\".

DINODINO BOFFO

\"Sono amico della signora Marcegaglia - ha spiegato Feltri - che conosco da anni e che stimo anche se lei due settimane fa ha detto che dovevamo smetterla di occuparci delle case dei Tulliani. Noi gli abbiamo risposto a tono dicendo che la presidente di Confindustria non deve intervenire su queste cose\".

Alla domanda se è a conoscenza dell\'esistenza di un\'inchiesta sulla presidente di Confindustria, Feltri ha risposto: \"Non so se stanno facendo un\'inchiesta sulla Marcegaglia\".

L\'ex direttore del quotidiano di via Negri, da alcune settimane passato al ruolo di direttore editoriale, ha quindi proseguito: \"Faccio questo lavoro da quarant\'anni e capita a volte che qualcuno mi dia una dritta ma io non so cosa siano i servizi deviati\". All\'osservazione che giorni fa il Giornale ha pubblicato una notizia secondo la quale i giornalisti del quotidiano sarebbero stati spiati, Feltri ha replicato: \"questa é una cosa grave perché chi ce l\'ha detto è una fonte attendibile\". Prima di salire nel suo ufficio, scherzando e mostrando i polsi come se fossero ammanettati, ha concluso: \"hanno perquisito gli uffici di Sallusti e di Porro, se vogliono perquisiscano anche il mio, gli do le chiavi\".

FLAVIAFLAVIA PERINA

7 - PERINA, PDL RIFLETTA SU METODO BOFFO. IPOTESI DENIGRAZIONE CON DOSSIER COME PER FINI...
(ANSA)
- \"Anzichè scagliarsi pregiudizialmente contro la magistratura, sarebbe bene se qualcuno nel Pdl riflettesse sul fatto che quel che oggi è ipotizzato contro la Marcegaglia, cioè una campagna di denigrazione attraverso dossier, il Giornale lo ha già fatto nei confronti di Boffo e di Fini. Evidentemente qualcuno perde il pelo ma non il vizio\". E\' quanto dichiara Flavia Perina, direttore del Secolo d\'Italia e parlamentare di Futuro e Libertà.

feltrifeltri si ammanetta

8 - LARATTA (PD), E\' SQUADRISMO GIORNALISTICO...
(ANSA) -
\"Ci troviamo davanti ad episodi di puro squadrismo giornalistico. Una testata usata a scopi punitivi, per distruggere chi osava ed osa criticare il Governo e il presidente del consiglio che, per interposto fratello, ne risulta il proprietario\". Franco Laratta, giornalista e deputato Pd, commenta così le vicende de Il Giornale e l\'indagine che coinvolge il direttore Sallusti e altri cronisti della testata. \"Un giornale così e i suoi giornalisti - aggiunge - andrebbero pesantemente sanzionati dall\'Ordine. Mentre Berlusconi quando lo vende un giornale così? O forse lui sapeva quello che accadeva? O ne era addirittura l\'ispiratore?\".

 

 

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