2015, ODISSEA NELL’IGNAZIO – RUTELLI BOCCIA IL RIMPASTO DI MARINO: “SERVIVANO UNA GRANDE COALIZIONE CIVICA E UNA SUPER GIUNTA CON UN PROGRAMMA DI SALVEZZA CITTADINA. ORA ABBIAMO UN MONOCOLORE PD” – FRECCIATA A MALAGO', MONTEZEMOLO E FRIENDS: "L'OLIMPIADE DEVE ESSERE CONDIVISA DAI CITTADINI, NON DA UN CLUB DEGLI AMICI"

“Per non fare l’ennesimo episodio del «magna magna capitale», serve un’Olimpiade poco costosa ma visionaria, innovativa. E soprattutto condivisa dai cittadini, non da un club di amici”. Il pd? “È ingeneroso definire la grande maggioranza dei militanti come corrotti. È vero che oggi i partiti non esistono più. E dalle loro ceneri sorgono altri poteri che ne approfittano”…

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Alessandro Trocino per il “Corriere della Sera

 

FRANCESCO RUTELLI FRANCESCO RUTELLI

«La Roma di Marino è al collasso, ma io trovai una città in condizioni peggiori di quelle di oggi». Francesco Rutelli è stato il sindaco della Capitale per oltre 7 anni, fino al gennaio del 2001. Una città che, dopo di lui e dopo Veltroni, non divenne un Eden, ma che oggi è considerata un miraggio rispetto a quella che si trova a gestire Ignazio Marino: corrotta, degradata, sfiduciata. 


Cosa è successo da allora? Basta dare la colpa ad Alemanno o Marino per raccontare il declino della Capitale? 
«C’è una frase di Maurizio Ferrara, padre di Giuliano, che lo dice bene: Roma è una città con un fondo limaccioso, che può affiorare prepotentemente. Per contrastare questo sistema fangoso serve uno spirito riformatore e un corpo a corpo quotidiano». 


L’attuale giunta rischia di perderlo, il corpo a corpo. 
«Io sono rispettoso del lavoro difficile che si trova a fare il sindaco. Faccio notare una differenza: con la mia giunta facevamo 4mila deliberazioni all’anno. Ora solo qualche centinaio. La legge ha trasferito l’attività amministrativa a livelli inferiori: quel che una volta faceva un gruppo di assessori ora lo fanno le “determine” dirigenziali». 

Maurizio Ferrara Maurizio Ferrara


Con i rischi del caso. 
«Se mancano strategie e controlli». 


Però c’è uno specifico romano che affossa la città e la rende diversa dalla sua. 
«All’epoca non c’ero solo io: mettemmo in campo una classe dirigente. Ora manca il gioco di squadra. Venivamo dai disastri di Tangentopoli. La metà della giunta precedente era finita in carcere. All’Acea c’erano tangenti del 5 % su tutto. Allora la politica comandava la corruzione, ora è talmente debole da svolgere la parte servente. Ne uscimmo con uno sforzo preparato. Andammo a studiare nelle capitali europee. Privatizzammo la Centrale del Latte, che perdeva 30 miliardi l’anno, e l’Acea, per investire nelle periferie. Creammo l’Auditorium tra infinite difficoltà ». 

FRANCESCO RUTELLI AL FUNERALE LAICO DI ARNOLDO FOA FOTO LAPRESSE FRANCESCO RUTELLI AL FUNERALE LAICO DI ARNOLDO FOA FOTO LAPRESSE


Tornando a ora, con il rimpasto Marino può risorgere? 
«Quando cominciarono le difficoltà, dissi che se ne poteva uscire con una grande coalizione civica, una super giunta con un programma di salvezza cittadino. Non fui ascoltato. Proposi una giunta di grandi personalità. E neanche qui ebbi successo. Ora ci troviamo con un monocolore del Pd». 


Renzi non ama Marino. C’è chi pensa voglia scaricarlo. 
«Mi sembra chiaro che non si prendono, ma Renzi ha scelto di confermare doverosamente il mandato di Marino e si è preso un grande rischio». 


Olimpiadi, Roma è pronta? 
«Io sono favorevole, ma facciamo attenzione a non riproporla come se fossimo ancora negli anni ‘90. L’opinione pubblica è cambiata. Boston si è ritirata e molte città hanno fatto lo stesso nelle olimpiadi invernali. Roma deve cogliere l’opportunità con uno spirito nuovo: per non farne l’ennesimo episodio del «magna magna capitale», serve un’Olimpiade poco costosa ma visionaria, innovativa. E soprattutto condivisa dai cittadini, non da un club di amici». c

ignazio marino e il dalai lama che sbadiglia ignazio marino e il dalai lama che sbadiglia


Anche sul Giubileo Roma pare in difficoltà. 
«Nel 2000 lo sapevamo con anticipo. Non ci fu una tangente né una vittima nei cantieri e i lavori furono terminati al 96 per cento. Questo è arrivato come un fulmine a ciel sereno. Ma in 4 mesi non si è fatto nulla. Non c’è neanche un coordinatore. Le istituzioni collaborino oppure sarà il caos». 

IGNAZIO MARINO IGNAZIO MARINO


I trasporti pubblici sono indecorosi. Colpa di chi? Dell’azienda inefficiente o dei lavoratori assenteisti? 
«C’è un’area di irresponsabilità anche in settori organizzati dei lavoratori. Ma punire il giovane che ha fatto il video mi pare paradossale. Sanzioni molto più severe servirebbero per chi ha lasciato per strada anziani e donne incinte». 


Il Pd è descritto come un partito corrotto. Lo era anche allora? 
«È ingeneroso definire la grande maggioranza dei militanti come corrotti. È vero che oggi i partiti non esistono più. E dalle loro ceneri sorgono altri poteri che ne approfittano». 

BUS ATAC BUS ATAC


I romani sono scoraggiati. 
«Il tweet di Gassman, che invita a prendere la ramazza, non va sopravvalutato, ma è un germe, una reazione contro la rassegnazione: va evitato che diventi rabbia. Da giovane, con la mia Gilera 125, prendevo le consolari. C’era vita. Ora le uniche luci che vedi sono quelle delle sale giochi. Non ci sono più i comitati, le associazioni. Non c’è più proposta. Quel parco delle Valli dove il Pd ha fatto la sua Festa dell’Unità quest’anno lo fece la mia giunta. Ma fu soprattutto merito di un cittadino, Athos Guidi, che spese la sua vita perché quel pratone edificabile diventasse un grande parco». 

malago e montezemolo renzi malago e montezemolo renzi

 

 

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