''IL PROBLEMA DELL’EUROPA È CHE L’ITALIA NON HA PIÙ PAURA'' – PER WOLFGANG  MÜNCHAU, EDITORIALISTA DEL ''FINANCIAL TIMES'',  L’ITALIA NON SOFFRE PIÙ DELLA SINDROME ISOLAZIONISTA CHE HA PORTATO IL BEL PAESE AD ACCETTARE SUPINAMENTE LEGGI E DIKTAT CONTRARI AI NOSTRI INTERESSI - CIÒ CHE RENDE DAVVERO PERICOLOSO SALVINI NON SONO I SUOI TWEET O I SUOI RUTTI CONTRO I POTERI FORTI. È IL FATTO CHE È DAVVERO DISPOSTO A PORTARE AVANTI LO SCONTRO, COME SI È VISTO CON IL CASO AQUARIUS - INTANTO LO SPREAD APRE IN RIALZO

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1 - SPREAD BTP BUND APRE IN RIALZO A 242 PUNTI RENDIMENTO AL 2,74%

spread spread

 

(ANSA) - Avvio di giornata in rialzo per lo spread tra Btp e Bund che segna 242 punti contro i 235 della chiusura di venerdì. Il rendimento del titolo decennale italiano sale a 2,74%.

 

2 – PERCHÉ UN’ITALIA SENZA PAURA È COSÌ PERICOLOSA PER L’UE

Dagonews da http://www.eurointelligence.com/

 

WOLFGANG MUNCHAU WOLFGANG MUNCHAU

C’era una volta la sindrome isolazionista dell’Italia. La paura di rimanere soli è stata per decenni la spinta che ci ha portato ad accettare supinamente leggi e diktat che erano manifestamente contro i nostri interessi. Da Maastricht alla crisi del 2011, quante volte abbiamo nascosto la testa sotto la sabbia di fronte a un “ce lo chiede l’Europa?”.

 

Quella sindrome, oggi, non c’è più. E questo è il vero grande pericolo che l’Unione corre e sottovaluta. Più che un qualche ipotetico piano per uscire dall’euro, o una posizione più forte sull’accoglienza dei migranti, l’Ue dall’Italia deve temere soprattutto l’assenza di paura.

MATTEO SALVINI MATTEO SALVINI

 

A sostenere questa tesi non è qualche populista padano, bensì Eurointelligence, la rivista online fondata da Wolfgang Münchau. Editorialista del 'Financial Times', il giornale dei poteri forti sempre pronto a randellare il Bel Paese in barba al voto degli italiani.

 

Secondo Münchau, tedesco ma critico verso l’atteggiamento portato avanti dalla Merkel con i partner europei, la paura italiana dell’isolamento in questi anni ha portato Roma negli anni ad accettare praticamente tutto: persino il trattato sul fondo salva stati, l’ESM controllato direttamente dai parlamenti tedesco e francese.

 

wolfang munchau wolfang munchau

Al di là dell’emergenza migranti e sulla bozza preconfezionata e poi accantonata dopo che Conte ha minacciato di non andare al summit sulla crisi migratoria, il primo segnale concreto si è avuto con la riserva formale dell’ambasciatore italiano Fabrizio Massari sui fondi europei a Turchia e Africa.

 

L’Italia secondo Münchau sta preparando una guerra dipolomatica, e sembra determinata a portarla avanti anche a costo di isolarsi. Facendo cioè quello che non è mai stata in grado di fare.

 

L’idea di Europa di Francia e Germania è destinata a non sopravvivere più al filtro della politica italiana. Ciò che rende pericoloso, davvero pericoloso, Matteo Salvini, non sono i suoi tweet o i suoi rutti contro i poteri forti. È la sua spavalderia, il fatto che è davvero disposto a portare avanti lo scontro, come si è visto con il caso Aquarius.

 

giuseppe conte emmanuel macron 5 giuseppe conte emmanuel macron 5

Per questo, Germania e Francia dovrebbero smetterla di perseguire la classica diplomazia del pre summit: quella in cui si accordano preventivamente e portano al tavolo una proposta congiunta senza interpellare gli altri paesi.

 

Non è saggio, per loro e per l’Europa, secondo Eurointelligence. “Merkel ha un bisogno disperato di un accordo entro una settimana per tenere insieme il suo governo. Ma è altamente improbabile, Conte non firmerà nessun pezzo di carta dove si legge che l’Italia si prenderà i migranti dalla Germania. Al massimo accetterà solo le proposte di protezione dei confini esterni dell’UE”.

borghi salvini bagnai borghi salvini bagnai

L’Italia uscirà dall’euro? Probabilmente no, ma i due falchi dell’euroscetticismo leghista, Claudio Borghi e Alberto Bagnai, potrebbero fare qualche preparativo tecnico in vista dell’Italexit. Non a caso, nonostante lo spin e il rifiuto di Mattarella alla sua nomina come ministro del Tesoro, Paolo Savona se ne sta zitto zitto agli Affari Europei.

 

Savona era nient’altro che un diversivo. Uno specchietto per le allodole mentre Salvini piazzava i suoi due ideologi anti euro là dove davvero conta: nelle commissioni bilancio e finanze, quelle che si occupano, guarda un po’, di stilare il Def.

 

Munchau Munchau

Tria, con tutte le buone intenzioni e le belle rassicuranti parole a favore di Bruxelles e dei patti da rispettare, sarà davvero in grado di fermarli? Lo vorrebbero sapere anche da Berlino, Parigi e Francoforte, dove nessuno sa cosa fare per tenere buona un’Italia che rimarrà pure nell’Ue, ma che rischia di portarla alla distruzione per spavalderia.

 

 

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