I ''WAR GAMES'' LI FANNO PURE A LONDRA: SIMULANO LA DEFENESTRAZIONE DELLA MAY! - 50 CONGIURATI SI SONO RIUNITI A WESTMINSTER PER IMMAGINARE LA CACCIATA DELLA PREMIER PRIMA DEL CONGRESSO TORY E PORTARE IL PAESE VERSO UNA BREXIT MOLTO, MOLTO HARD. PER LORO L'ACCORDO CON L'UNIONE EUROPEA È UNA SCHIFEZZA, MA FORSE NON HANNO I NUMERI (E IL SANGUE FREDDO) PER LANCIARE BORIS A DOWNING STREET

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Luigi Ippolito per il ''Corriere della Sera''

 

boris johnson e theresa may boris johnson e theresa may

I complottardi si sono riuniti martedì sera a Westminster: una cinquantina di deputati conservatori che hanno discusso, per la prima volta apertamente, la rimozione di Theresa May. Sono i puri e duri della Brexit, che vedono come il fumo negli occhi il piano della premier britannica per una uscita morbida di Londra dall' Unione europea. E ora che da Bruxelles arrivano segnali di compromesso, che fanno intravedere un accordo possibile entro metà novembre, i congiurati hanno deciso di sfoderare i pugnali: con l' obiettivo di defenestrare la May «a giorni», già prima del congresso del partito di fine mese, e portare la Gran Bretagna verso una rottura secca con la Ue.

 

Il piano della premier, che prevede di restare nel mercato unico per industria e agricoltura e di fatto continuare con la libera circolazione delle persone, è senza dubbio impopolare. L' ex ministro degli Esteri Boris Johnson, il critico più feroce, lo ha paragonato a mettersi «una cintura esplosiva» attorno alla vita; altri apostoli della Brexit lo definiscono un «atto di vassallaggio», che lascerebbe Londra nell' orbita di Bruxelles a tempo indefinito; e gli stessi deputati filo-europei lo considerano una soluzione peggiore dello status quo.

 

boris johnson e theresa may boris johnson e theresa may

Ma il problema è che si tratta dell' unica proposta sul tappeto. La fazione della «hard Brexit» riunita nello European Research Group, che mette insieme un' ottantina di deputati euroscettici, aveva in animo di presentare un programma alternativo: ma alla fine ha dovuto rinunciare, perché in realtà di alternative serie non ce ne sono molte.

 

E la stessa congiura anti-May non ha grandi prospettive. Per andare a un voto di sfiducia contro la premier occorre una richiesta formulata da 48 deputati conservatori: un obiettivo non troppo difficile da raggiungere, visti i mal di pancia nel partito. Ma poi per cacciarla davvero è necessario che le voti contro la maggioranza del gruppo parlamentare: e Theresa è fiduciosa che se si andasse alla conta decisiva lei finirebbe per spuntarla.

theresa may theresa may

 

Non è un caso allora che ieri gli esponenti più in vista del fronte anti-europeo, dall' arcireazionario Jacob Rees-Mogg all' ex ministro per la Brexit David Davis, abbiano preso le distanze dal complotto: siamo contro il piano-May, dicono, ma non contro la premier.

Farla fuori «sarebbe un atto di sabotaggio nazionale», ha commentato un influente deputato conservatore, ora che un accordo con la Ue sembra diventato possibile.

 

D' altra parte Theresa May ha legato il suo destino politico al suo piano: non si vede come si possa abbandonare la sua linea e lasciare lei a Downing Street. Il momento della verità giungerà probabilmente fra novembre e dicembre, quando il Parlamento di Westminster dovrà votare sull' accordo di uscita dalla Ue. La premier non ha ancora i numeri per farlo passare e una bocciatura riaprirebbe tutti gli scenari: da un' uscita catastrofica di Londra dall' Europa, senza nessun accordo, a un nuovo referendum che cancelli la stessa Brexit.

boris johnson boris johnson

 

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