E' FACILE ROTTAMARE I POVERACCI MA QUANDO SI TRATTA DI PRODI, PER IL CAZZARO DI RIGNANO ARRIVANO I DOLORI - PERCHE' LA MORTADELLA DAL VOLTO UMANO RAPPRESENTA IL POTENTE MONDO DELLA FINANZA BIANCA DEI BAZOLI E DEI GUZZETTI - E DOPO L’ABBANDONO DI VELTRONI, STASERA PARLA RUTELLI

- -

 

- -

 

-

Condividi questo articolo


 

Goffredo De Marchis per la Repubblica

 

PRODI RENZI PRODI RENZI

Ora l' assedio è completo. Letta, Prodi, Veltroni e Napolitano tutti contro la legge elettorale, il voto anticipato, il Pd avviato alle larghe intese con Berlusconi. Cioè, contro Matteo Renzi. Raccontano che il segretario del Pd ci sia rimasto particolarmente male per la posizione critica di Veltroni «perché non possiamo perdere tutti quelli alla nostra sinistra». Fortunatamente, almeno l' ex sindaco di Roma ha garantito il voto per il Partito democratico. Ma gli altri? Stasera in tv parlerà anche Francesco Rutelli. E se prendesse le distanze anche lui, quale leader del vecchio centrosinistra resterebbe dalla parte di Renzi?

 

Renzi non si nasconde il pericolo, tanto più se qualcuno dei big dovesse avvicinarsi alla lista di Giuliano Pisapia rispolverando lo spirito dell' Ulivo all' ombra di un nuovo federatore. Ma un renziano che lo ha sentito nelle ultime ore dice che il segretario aveva messo nel conto gli attacchi.

 

renzi rutelli hillary clinton renzi rutelli hillary clinton

«Con la scissione, accettandola, questa classe dirigente ha fatto una scelta e si è assunta una responsabilità - è il ragionamento che si fa a Largo del Nazareno - . I big hanno un vecchio modo di ragionare e sono legati a un' impostazione del passato. Quella della coalizione a sinistra, di un accordo tra le varie anime di quel mondo. Noi abbiamo fatto una scommessa nuova. Solo le elezioni diranno se abbiamo sbagliato o abbiamo fatto la cosa giusta».

 

L' ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ripetono i renziani, «è sempre lui. Arrabbiato con Matteo dai tempi del referendum. Ancora non gliel' ha perdonata ». Però è stato lo stesso Napolitano a suggerire la candidatura alle primarie di Andrea Orlando. Orlando era un sostenitore del proporzionale e adesso fa la morale sull' autosufficienza del Pd, sulla mancanza di alleanze del partito? Questa, a Renzi, sembra una contraddizione grande come una casa.

 

RENZI NAPOLITANO RENZI NAPOLITANO

Da ex presidente Napolitano è libero di dire quello che vuole. Sergio Mattarella però ha scelto la linea del silenzio sulle eventuali elezioni anticipate. Silenzio osservato anche con i più stretti collaboratori. Motivando così la sua linea muta: ora l' importante è non interferire con l' approvazione della legge elettorale omogenea che ho sempre invocato. Qualsiasi indiscrezione può danneggiare l' intesa. Ed è una linea apprezzata dal quartier generale del Pd. L' intervento a gamba tesa del presidente emerito crea al contrario un po' di tensione. «Non era concordato», precisano infatti al Colle. «Ma era legittimo, per carità», aggiungono.

 

PRODI BERSANI PRODI BERSANI

L' assedio non condizionerà il cammino del Pd. Ma riserva preoccupazioni. Ieri Prodi a CartaBianca ha continuato la sua marcia fuori dal Pd: «Pisapia? Non è un rifondarolo (che è come lo vuole dipingere il Pd ndr). Anzi, è uno che sa unire, come ha fatto a Milano ». Quanto valgono in termini di voti i big dell' Ulivo che disconoscono la sua evoluzione nel Partito democratico? La «scommessa nuova» di Renzi è tutta qui. Il cammino ora prosegue con la legge elettorale e le elezioni in autunno. Anche a ottobre, è l' ultima provvisoria versione, in modo che sia il governo Gentiloni a preparare la Finanziaria. L' accordo sul sistema di voto è blindato.

 

Giuliano Pisapia3 Giuliano Pisapia3

Ieri alla Camera le dichiarazioni di Grillo, poi corrette, hanno fatto venire i brividi al relatore Emanuele Fiano e al capogruppo Ettore Rosato. Ma non a Renzi che considera l' intesa chiusa. «Del resto - dice Rosato - o ci sono 4 sì dai grandi partiti o non si fa nulla». Non sarebbe un problema solo per il segretario del Pd ma anche per il Quirinale.

 

Questo non significa che al Nazareno siano sicuri di una discesa senza curve. Al Senato c' è il rischio incidente: nei voti segreti agli emendamenti sulle autonomie. Eppoi, una volta approvata la legge, finirà il silenzio di Mattarella. Nessuno, nemmeno Renzi, sa cosa deciderà dopo.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - BUM! QUANDO LA PITONESSA STRIZZAVA I CERVELLI! - SU UN ANTICO NUMERO DEL RINOMATO MENSILE DI ARREDAMENTO "AD", SPICCA UN SERVIZIO NEL QUALE SI LEGGE: "DANIELA E PAOLO SANTANCHÈ […] LEI È UNA PSICHIATRA CHE LAVORA NELLA COMUNICAZIONE, LUI È UN CHIRURGO DELLE DIVE" - PARE CHE PER UN CERTO PERIODO, VANTANDO UN’INESISTENTE LAUREA IN PSICOLOGIA, DANIELONA ABBIA RICEVUTO, NELLO STESSO STUDIO MILANESE DELL’ALLORA ANCORA MARITO PAOLO SANTANCHE’, PAZIENTI CHE NON ACCETTAVANO IL PROPRIO ASPETTO - SAREBBE ANCHE L’UNICO PERIODO IN CUI LA PITONESSA AVREBBE USATO IL PROPRIO COGNOME CON TANTO DI TARGA SULLA PORTA, ''DOTTORESSA GARNERO, PSICOLOGA''...

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…