AF-FONDO STATI - IL PARADOSSO CRIMINALE DEL FONDO SALVA-STATI: NE USUFRIRANNO SOLO I PAESI PIÙ RICCHI, AUMENTANDO LO SPREAD, FINCHÉ ITALIA E SPAGNA NON ACCETTERANO LE CONDIZIONI CAPESTRO - L’UNICA COSA CHIARA È CHE I GOVERNI SONO INAFFIDABILI E UNA MONETA UNICA VUOLE UN PAESE UNICO - COSÌ IL NORD EUROPA DA TRIPLA A, SI è RIMANGIATO LA PAROLA DATA SUGLI AIUTI ALLE BANCHE SPAGNOLE - …

Condividi questo articolo


Federico Fubini per il "Corriere della Sera"

L' ultima volta era durato più di tre mesi, questa poco meno di due.
L'iniezione di sedativo inoculata da Mario Draghi al secondo tentativo dimostra un'efficacia declinante, almeno fino a quando non arriveranno le dosi veramente robuste.

IL QUARTETTO SPREAD - RAJOY MONTI HOLLANDE MERKELIL QUARTETTO SPREAD - RAJOY MONTI HOLLANDE MERKEL ANGELA MERKELANGELA MERKEL

Il primo tentativo fu lanciato nell'inverno, poco dopo il cambio della guardia fra Draghi e Jean-Claude Trichet alla guida della Banca centrale europea. L'istituzione di Francoforte prestò in due tappe mille miliardi a tre anni e a tassi agevolati alle banche commerciali. Quelle italiane ne presero circa 270, le spagnole poco meno, tutte ci ripagarono i loro bond in scadenza e con quanto restava comprarono titoli di Stato. Gli spread fra i Bund e i Btp a dieci anni scesero dai 530 punti di inizio gennaio ai 278 punti del 19 marzo; ma da allora la prima grande dose di sedativo dell'Eurotower di esaurì, la corrente iniziò a invertirsi e nell'ultima settimana di luglio il differenziale era tornato a 536 punti: quasi esattamente dov'era a inizio gennaio.

MERKEL ANGELAMERKEL ANGELA

Da allora è ripartito un nuovo ciclo. Mario Draghi il 26 luglio disse che la Bce avrebbe fatto «qualunque cosa serva» per tutelare l'euro, a inizio agosto annunciò l'idea di un piano di acquisto di bond dei Paesi in difficoltà, e a inizio settembre lo ha fatto approvare al consiglio direttivo della Bce; da allora, l'Eurotower sta ancora studiando come in concreto effettuare quegli interventi, i governi di Italia e Spagna stanno ancora cercando di capire quali ne saranno le condizioni ma nel frattempo l'effetto del secondo sedativo è già esaurito. Il recupero è durato meno ed è stato meno profondo, anche perché la Bce per ora non ha prestato un solo euro. L'inversione dei tassi è già ripartita e, senza novità, può ripercorrere in fretta la strada al rialzo che già ha coperto fra il 19 marzo e il 26 luglio.

MARIO MONTI E MARIANO RAJOYMARIO MONTI E MARIANO RAJOY

Forse è solo che la zona euro non è come gli Stati Uniti. A Washington la Federal Reserve questo mese ha deciso nuovi interventi il 12 settembre per 40 miliardi di dollari al mese. Il 13 era già attiva sul mercato. La Bce invece ha annunciato possibili interventi quasi due mesi fa, eppure per il momento nessuno può dire se, come e quando questi avranno luogo.

Mariano RajoyMariano Rajoy

Ovvio poi che anche altri eventi hanno accorciato l'effetto del secondo sedativo di Draghi. Hanno inciso l'incertezza della Spagna sulla sua richiesta di aiuto, ma soprattutto una dichiarazione dei ministri delle Finanze di Germania, Finlandia e Olanda che nessuno si aspettava. I tre responsabili dei Paesi in «tripla A», massimo dei voti sul credito, martedì hanno disfatto in poche righe di comunicato l'accordo sulle banche spagnole che era stato faticosamente messo assieme dei leader dei 17 governi dell'euro nel giugno scorso a Bruxelles. Adesso i tre Paesi creditori sembrano rifiutare l'idea che il fondo salvataggi ricapitalizzi le banche spagnole già dal prossimo gennaio e possa farsi carico delle perdite accumulate con le attività del passato. Questi aspetti erano considerati vitali per tenere la Spagna a galla; l'alternativa è prestarle fino a 100 miliardi, zavorrando il governo di Madrid con altri debiti, perché gestisca gli istituti.

Mariano RajoyMariano Rajoy

Il problema è che nell'intervento dei tre Paesi in «tripla A», gli investitori hanno letto anche un messaggio più generale: in questa crisi dell'euro qualunque governo può smontare improvvisamente un accordo preso all'unanimità solo pochi mesi prima. Non esistono certezze.

MARIO MONTI MARIANO RAJOYMARIO MONTI MARIANO RAJOY

In queste condizioni, la costruzione del nuovo fondo salvataggi Esm procede fra i paradossi. I governi dell'euro sono chiamati a effettuare il primo versamento per un totale di 32 miliardi (tre dall'Italia, poco meno dalla Spagna); ma poiché il fondo Esm per adesso resta inattivo nell'incertezza generale, dovrà parcheggiare i propri fondi in qualche forma di investimento sicuro. È così che l'Esm, nato per prestare denaro ai Paesi in crisi, per ora ne presterà solo ai Paesi in tripla A di cui compra i bond a scopo d'investimento.

Per il momento l'Esm aiuterà la Germania, l'Olanda e la Finlandia, contribuendo così ad allargare gli spread fra queste e la coppia Italia-Spagna. Durerà fino a quando uno o l'altro dei Paesi in difficoltà non chiederà un intervento, accettando le condizioni. Ma forse quella, almeno per qualcuno, è la sola dose di sedativo che duri più di un paio di mesi.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - LA RUOTA DELLA FORTUNA INIZIA A INCEPPARSI PER MARTA FASCINA. CAPITO CHE TAJANI LA CONSIDERA UN DEPUTATO ABUSIVO, LA “VEDOVA” HA CONFIDATO ALL'AMICO MARCELLO DELL’UTRI CHE AL TERMINE DELLA LEGISLATURA NON SI RICANDIDERÀ IN FORZA ITALIA - ‘’MARTA LA MUTA’’, DOPO AVER INNALZATO ALESSANDRO SORTE A COORDINATORE DELLA LOMBARDIA, SE L'E' RITROVATO COINVOLTO (MA NON INDAGATO) NEL CASO TOTI PER I LEGAMI CON DUE DIRIGENTI DI FORZA ITALIA, A LUI FEDELISSIMI, I GEMELLI TESTA, INDAGATI PER MAFIA - C’È POI MEZZA FAMIGLIA BERLUSCONI CHE SOGNA CHE RITORNI PRESTO A FARE I POMODORINI SOTT’OLIO A PORTICI INSIEME AL DI LEI PADRE ORAZIO, UOMO DI FLUIDE VEDUTE CHE AMMINISTRA IL MALLOPPONE DI 100 MILIONI BEN ADDIVANATO NEGLI AGI DOVIZIOSI DI VILLA SAN MARTINO - SI MALIGNA: FINCHÉ C’È MARINA BERLUSCONI CI SARÀ FASCINA. MA LA GENEROSITÀ DELLA PRIMOGENITA, SI SA, NON DURA A LUNGO... (RITRATTONE AL CETRIOLO DI MARTA DA LEGARE)

DAGOREPORT - RINNEGANDO LE SVASTICHELLE TEDESCHE DI AFD, MARINE LE PEN SPERAVA DI NON ESSERE PIU' DISCRIMINATA DAGLI EURO-POTERI: MA CONTRO DI LEI C’È MACRON, CHE LA DETESTA - IL TOYBOY DELL’ELISEO HA LA LEADERSHIP DELL'UNIONE EUROPEA E DARÀ LE CARTE DOPO IL 9 GIUGNO. INSIEME CON SCHOLZ E IL POLACCO TUSK NON VUOLE LE DESTRE TRA LE PALLE: UNA SCHICCHERA SULLE RECCHIE DI GIORGIA MELONI, CHE, CON LA SUA ECR, SARÀ IRRILEVANTE E DOVRA' ACCONTENTARSI, AL PARI DI LE PEN, DI UN COMMISSARIO DI SERIE B – LA FUSIONE A FREDDO TRA GLI “IDENTITARI” DI LE PEN E I “CONSERVATORI” DELLA “SÒLA GIORGIA” POTREBBE AVVENIRE, MA SOLO DOPO LE ELEZIONI EUROPEE. MA TRA LE DUE CI SONO SOLO OPPORTUNISMI