ALL’AMATO NON SI PERDONA! - IN QUESTE ORE IMPAZZA LA “CACCIA AI COMPLOTTISTI” ALL’INTERNO DEL GRUPPO PDL, DOVE LE SIRENE DI BEPPE PISANU POTREBBERO AVER CONVINTO PAOLO AMATO A SCATENARE IL CAOS DI IERI SULLE NOMINE RAI - E NEL MIRINO DEI MALIGNISSIMI FINISCE ANCHE GAETANO QUAGLIARIELLO, VICEPRESIDENTE DEI SENATORI PDL, SOSPETTATO DI UNA PERDURANTE “RELAZIONE PERICOLOSA” CON PISANU…

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DAGOREPORT
Non finisce mica qui! I corridoi del Senato raccontano che in queste ore impazza la "caccia ai complottisti" all'interno del gruppo Pdl, dove le sirene di Beppe Pisanu potrebbero aver convinto Paolo Amato a scatenare il caos di ieri sulle nomine Rai. E nel mirino dei malignissimi finisce anche Gaetano Quagliariello, vicepresidente dei senatori Pdl, sospettato di una perdurante "relazione pericolosa" con Pisanu...

Giuseppe PisanuGiuseppe Pisanu

IL SENATORE AMATO NON LASCIA IL PDL
Paolo Festuccia per "la Stampa"

Ma quale complotto? Sono frasi in libertà». Paolo Amato non si sposta di un millimetro, rivendica le sue scelte e aggiunge: «Io dal Pdl non mi sono mai dimesso».

Paolo AmatoPaolo Amato

Ma le rimproverano di essere nel mezzo di alcuni giochi di potere, è vero?
«Tutto questo solo perché, per una volta, ho espresso giudizi in dissenso rispetto alle indicazioni di partito? In questi mesi, decine di colleghi lo hanno fatto, con considerazioni e anche con le votazioni. Perfino ministri, su questioni delicate come quelle della fiducia. In quei casi non è accaduto nulla, se accadesse con me sarebbe veramente clamoroso».

Dicono che lei oggi si presenterà comunque in Vigilanza. È così?
«No. Un'assurdità, farei uno sgarro all'istituzione che rappresento. Il presidente Schifani mi ha comunicato la decisione, che rispetto, e che considero formalmente corretta, certo il timing mi fa pensare...».

GAETANO QUAGLIARIELLOGAETANO QUAGLIARIELLO

Anche lei ritiene che avrebbero potuto farlo con tempi e modalità diverse?
«Certo, in questa situazione è naturale che i tempi suscitino dei sospetti».

Anche il presidente Fini la pensa così...
«Se mi avessero sostituito prima o dopo il rinnovo del Cda tante tensioni non ci sarebbero create».

GIANFRANCO FINIGIANFRANCO FINI

Tutto di un colpo. Ma si è chiesto la ragione di una fretta così improvvisa visto che le richieste per un ricalcolo delle componenti in Vigilanza giaceva nei cassetti di Camera e Senato sin dal mese scorso?
«Si voleva accelerare. Ma al di là dei tempi e delle scelte quello che io rivendico è il diritto di assumere posizioni individuali, autonome. Sulle vicende Rai, purtroppo, noto che non è possibile: è un terreno fortemente minato. Nonostante questo penso che sia giusto che i partiti diano le loro indicazioni, ma è altrettanto vero che si dovrebbe consentire ai parlamentari almeno la possibilità di indicare soluzioni alternative».

Ma la sua indicazione era troppo alternativa, rischiava di trasformare in minoranza una possibile maggioranza...
«Non capisco perché il Pd possa esprimere esponenti della società civile e noi no. Io ho annunciato di votare una donna non legata a logiche di partito, che non è contro il Pdl ma è fuori dagli schieramenti. Insomma, una personalità della società civile, autorevole e professionalmente adeguata ricoprire quel ruolo».

 

 

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