AMERICA FATTA A MAGLIE - LA PAZZA IDEA DI TRUMP: NOMINARE QUEL CAGNACCIO DI NEWT GINGRICH COME AMBASCIATORE PRESSO LA SANTA SEDE, CHE DA OBAMA È STATA DECLASSATA E UMILIATA - TUTTO SUI RAPPORTI TRA IL VATICANO E LA NUOVA AMMINISTRAZIONE, E GLI ALTRI PAPABILI PER ANDARE A CASA BERGOGLIO, DOPO LA SUA APERTA OPPOSIZIONE A TRUMP E I SUOI MURI

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Maria Giovanna Maglie per Dagospia

donald trump newt gingrich donald trump newt gingrich

 

Meno 2 all'inaugurazione di venerdì 20 gennaio, giorno del passaggio dei poteri e dell'insediamento di Donald J Trump a 45esimo presidente degli Stati Uniti d'America.

In un Paese dove vige il metodo dello spoils system, ovvero chi vince porta tutta la sua gente e gli altri se ne vanno, tanto non gli manca un buon lavoro di consulenti o docenti, i bagagli di chi lascia Casa Bianca e governo stavolta sembrano quelli degli immigrati a Ellis Island, e la rabbia si accompagna a sondaggi a raffica sulla impopolarità del presidente Trump.

 

newt gingrich e moglie newt gingrich e moglie

Ai quali lui risponde col solito tweet: “gli stessi che facevano i sondaggi falsi durante le elezioni e si sbagliavano ora fanno quelli sul consenso. Fasulli come quelli precedenti”; poi aggiunge “il popolo sta arrivando a Washington, sono in cammino i biker di Trump, sarà un grande giovedì un grande venerdì un grande sabato”’.

 

Una parolina anche per gli stilisti inviperiti: "Tom Ford? Né io né Melania gli abbiamo mai chiesto di vestirci, a me non piace come sarto”.

 Tornano a casa tutti gli ambasciatori nominati da Obama, abbiamo detto che è una balla aver scritto che si è trattato di una decisione inusuale perché invece così fan tutti; ma è chi arriva al posto loro la domanda interessante, soprattutto in alcuni luoghi molto delicati.

callista gingrich canta nel coro callista gingrich canta nel coro

 

Come Città del Vaticano, dove l’ambasciatore che torna a casa il 20 gennaio ha compiuto il suo capolavoro, almeno agli occhi di Barack Obama, di John Kerry ed evidentemente di Papa Bergoglio, collaborando attivamente e proficuamente all'incontro del Papa con Abu Mazen, leader palestinese, e all'apertura ufficiale di una sede palestinese presso la Santa Sede, gesto che Israele ha ritenuto una ulteriore grave scortesia commessa dai due Paesi congiuntamente.

 

callista gingrich canta nel coro callista gingrich canta nel coro

Se davvero dovesse essere nominato quel cagnaccio di Newt Gingrich, che nel 2009 si è fatto cattolico, ma è anche il difensore più strenuo dei valori repubblicani ed è un sostenitore dall'inizio di Donald Trump, ne vedremmo delle belle. E non credo che ne’ Gingrich né altri che dovessero essere tra qualche giorno nominati da Trump ad ambasciatore presso la Santa Sede si accontenterebbero di stare nello sgabuzzino di via Veneto, come deciso da Barack Obama, che ha chiuso la sede 3 anni fa scontentando tanto i cattolici di qua che quelli di là dell'oceano.

 

DONALD TRUMP BIBBIA DONALD TRUMP BIBBIA

Solo che quando le puttanate le faceva Obama, tutti zitti. Lo sapevate voi che la sede diplomatica americana presso il Vaticano è stata chiusa per ragioni di sicurezza senza ulteriori spiegazioni? Che è stata retrocessa a strapuntino di quella in Italia? Provate a pensare se una cosa del genere la decidesse la prossima settimana il presidente Trump? Apriti cielo, e scandalizzati clero e volgo, per tacere dei vaticanisti.

 

La storia diplomatica recente tra Vaticano e Stati Uniti è abbastanza divertente perché alla gestione Ratzinger non piaceva Barack Obama tanto che la sede rimase chiusa per un anno tra il 2008 e 2009 perché nessuno dei possibili prescelti tra i quali Caroline Kennedy incontrava il favore dell'ospite; di nuovo fu vacante da novembre 2012 a maggio 2013 dopo che l'ambasciatore Miguel Diaz se ne tornò a insegnare all'università, poi col pretesto dei problemi di sicurezza, dopo l'attentato di Bengasi, Obama la sede all'Aventino l'ha proprio chiusa, come dicevamo, facendo uno sgarbo grossolano a 70 milioni di cattolici americani.

 

joseph forgione joseph forgione

 Invece a questo papa non piace Donald Trump. Bergoglio si è pesantemente intromesso nella campagna elettorale americana quando in febbraio di ritorno da un viaggio in Messico ha detto “una persona che pensa soltanto a fare muri sia dove sia e non a fare ponti non è cristiana” e si prese una bella risposta di Trump “per un leader religioso è scandaloso mettere in dubbio la fede di una persona. Poi aggiunse “se ci sarà mai un pericolo di attacco del jihad contro il Vaticano, il papa si augurera’ che sia Trump il presidente perché con me non accadrebbe”.

william simon cavalieri di malta william simon cavalieri di malta

 

Fatto sta che, ancora una volta nonostante le intromissioni, e nonostante i sondaggi sostenessero l'esatto contrario soprattutto perché molti latini sono cattolici, Donald Trump ha vinto tra i cattolici sulla Clinton, e il Vaticano ha masticato amaro. Anche perché Trump è un laico e molte delle sue esternazioni prolife sono state tiepide, vaghe, meramente elettorali. I cattolici ispanici hanno al 67% votato per la Clinton, ma il 70% dei cattolici bianchi ha votato per Trump, ovvero i cattolici adulti, per i quali non è l'appartenenza confessionale il criterio guida.

 

Diverso il discorso sui posti di lavoro, sulle classi operaie e rurali che hanno abbandonato il Partito Democratico per scegliere Trump. È un argomento che dovrebbe appassionare Bergoglio, invece no. Inutile cercare di capire come sia possibile che a un Pontefice interessi di più la sollecitudine per i migranti che il malessere e la rabbia dei ceti impoveriti indigeni. Fatto sta che alle consuete differenze come quella sulla pena di morte, sull' ergastolo, sulle armi, sull'aborto e sugli omosessuali, si aggiunge la retorica del papa figlio di immigrati .

 

papa francesco strattonato in messico 3 papa francesco strattonato in messico 3

E ora? I candidati sono: Newt Gingrich, già speaker della Camera, sposato con una polacca fervente cattolica che canta in chiesa in un coro che si è esibito a Roma a Santa Maria sopra la Minerva pochi mesi fa. Poi William Simon, influente membro dei Cavalieri di Malta, che sono in pieno litigio con Bergoglio, raccomandato da Rudy Giuliani.

 

Joseph Forgione, immobiliarista come Trump, è amico suo e della famiglia Kushner, quella del genero, il marito di Ivanka, uno che ha mantenuto la cittadinanza doppia, e anche italiano, e ci tiene. Infine uno dei gli uomini guida del Catholic Advisory committee, il gruppo che continua a consigliare Trump su come comportarsi e sulle richieste dei cattolici, Rick Santorum, ex senatore della Pennsylvania, cattolico molto conservatore, che ha numerose volte tentato inutilmente di candidarsi alla presidenza.

 

RICK SANTORUM E LA MOGLIE KAREN RICK SANTORUM E LA MOGLIE KAREN

 Alla fine Trump sceglie come gli pare, ma si capisce già da ora che chiunque venga nominato al posto di ambasciatore non sarà sottoposto solo al gradimento Vaticano, non sarà un rappresentante qualunque, e interverrà a nome del presidente sull'andamento di una relazione spesso turbolenta nei fatti, oggi anche nelle dichiarazioni, presumibilmente da una nuova e sontuosa sede romana.

 

 

 

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