LA \"FESTA FINALE\" AL SULTANO DI PALAZZO CAZZ...IOLI LA STANNO CUCINANDO IN SICILIA - GLI INGREDIENTI SEMPRE GLI STESSI: DROGA, FESTINI E SESSO DI GRUPPO CON ZOCCOLE - LA RAGAZZA AVREBBE DETTO DI ESSERE STATA A MILANO E A VILLA CERTOSA E HA AGGIUNTO DI ESSERE STATA \"IN RAPPORTI STRETTI E DIRETTI\" CON LO STESSO ENTOURAGE DEL PREMIER BERLUSCONI, PRESENTE PERSONALMENTE IN ALCUNE OCCASIONI - UNA STORIACCIA TIRATA IN BALLO DA UN’EX ASSISTENTE PARLAMENTARE DEL PDL SICULO - MA C’È DI BEN PEGGIO IN ARRIVO. AMBIENTI BERLUSCONIANI SEMPRE ATTENDIBILI SONO CERTI CHE I MAGISTRATI SICILIANI STIANO PER LANCIARE \"AD HORAS\" CONTRO PALAZZO CHIGI L’\"ATOMICA\" DI NUOVE RIVELAZIONI SULLE STRAGI MAFIOSE, DA FALCONE A BORSELLINO... -

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1 - FESTE AD ARCORE SPUNTA UNA CUBISTA \"C\'ERANO POLITICI\"
Riccardo Arena
per \"La Stampa\"

PerlaPerla Genovesi

La prima a parlare è stata Perla Genovesi, una bella ragazza di 32 anni, finita per due volte in una brutta vicenda di cocaina che, assieme ad altre persone, faceva viaggiare dalla Spagna fino alla Sicilia, via Parma, la sua città, e la Campania.

Divenuta «dichiarante», ai pm di Palermo ha riferito quel che le avrebbe detto un\'amica, una certa Nadia, ex cubista divenuta escort, sulle feste nell\'entourage di Silvio Berlusconi. Sesso a pagamento e droga, avrebbe visto la ragazza, in ambienti in cui ci sarebbe stato pure il premier, «presente in alcune occasioni». E lei, ex ragazza immagine, 28 anni, un figlio piccolo, bella, alta e assai vistosa, rintracciata dai carabinieri del Reparto operativo di Palermo, ha confermato tutto.

Parte dal capoluogo siciliano, dunque, un nuovo filone di accertamenti sulle vicende che già hanno inguaiato il premier col caso Ruby. Se dovessero emergere profili di responsabilità penale, i pm siciliani potrebbero mandare gli atti a Milano, dove già si indaga sulla vicenda di Ruby.

PerlaPerla Genovesi

La scoperta è stata fatta dal pool coordinato dal procuratore aggiunto di Palermo Teresa Principato e dai pm Marcello Viola e Geri Ferrara, con cui la Genovesi collabora da tre mesi. Lei è ex assistente parlamentare del senatore (oggi deputato) del Pdl Enrico Pianetta, di Tortona. Finita in carcere in luglio, messa poi ai domiciliari perché ha una figlia piccola, la Genovesi, pur sostenendo di essere stata un\'infiltrata delle forze dell\'ordine (cosa non riscontrata) ha ammesso di avere fatto parte di un\'organizzazione di trafficanti di cocaina purissima, «di quella che te la puoi pure fumare», ha fatto mettere a verbale.

SILVIOSILVIO BERLUSCONI A RASSEGNA DEI CAPOLAVORI

Il gruppo sarebbe stato fatto di uomini e donne che, per festeggiare la riuscita delle operazioni, si sarebbero dati ai festini. Prima la sniffata di gruppo e lo sballo, poi il sesso, sempre di gruppo e talvolta a pagamento. Anche con amici, amministratori pubblici, politici di livello regionale e nazionale (i cui nomi sono per ora top secret) della provincia di Trapani e di vari paesi.

RubyRuby

Ma quel che inquieta non poco è l\'amica di Perla, la ex cubista poi trasformatasi in escort. «Sono entrata nel giro delle feste del presidente», aveva detto alla Genovesi la ventottenne, che poi l\'ha confermato ai pm Viola e Ferrara. La ragazza avrebbe detto di essere stata a Milano e a Villa Certosa e ha aggiunto di essere stata «in rapporti stretti e diretti» con lo stesso entourage del premier, presente personalmente in alcune occasioni.

La giovane entra in gioco perché nel 2006 si sarebbe rivolta a Perla, per essere messa in contatto con l\'attuale ministro Renato Brunetta (estraneo all\'indagine): aveva problemi personali, collegati all\'affidamento del figlio piccolo. Lui l\'avrebbe indirizzata all\'avvocato Taormina. Grazie a questa conoscenza la ex cubista sarebbe poi entrata nel giro delle amicizie politiche e delle feste. Il suo racconto è ora oggetto di attentissime verifiche.

I contatti siciliani della Genovesi erano Paolo Messina, 53 anni, nipote di un mafioso, Pasquale Taddeo, assassinato tre anni fa; e Vito Faugiana, 37 anni, di Castelvetrano, vicino al nuovo Psi e al Pdl, ex consulente del sindaco di Campobello di Mazara e arrestato in luglio.

RENATORENATO BRUNETTA

Faugiana era stato fermato pure nel 2007, proprio con la Genovesi, a Roma, con la coca in auto: lui era finito in carcere, lei aveva evitato l\'arresto perché incinta. Perla Genovesi, dopo essere stata arrestata la prima volta, aveva perso il posto in Senato.


2 - IL CAVALIERE BARCOLLANTE TEME CHE ARRIVI IL PEGGIO
Ugo Magri
per \"La Stampa\"

In giornata Berlusconi dovrebbe vedere Bossi a tu per tu, e questo loro colloquio non si annuncia giocoso come le vecchie cene di Arcore, tra canti e barzellette, peraltro esaurite da un pezzo. Stavolta ci sarà poco da ridere.

Il Cavaliere è stretto nell\'angolo, al «caso Ruby» si aggiunge adesso il filone palermitano, destinato a saldarsi con quello milanese magari nella persona di un pm che non fa sconti, Ilda Boccassini. Il portavoce Bonaiuti l\'ha messo al corrente poco dopo la siesta pomeridiana, non appena sui siti web è filtrata qualche primizia. Escluso che l\'umore del Capo ne abbia tratto giovamento. Consultazioni immediate con il team legale e con il ministro Brunetta, tirato in pista suo malgrado.

BERLUSCONIBERLUSCONI BOSSI

Ma c\'è di ben peggio in arrivo, a quanto pare. Ambienti berlusconiani sempre attendibili sono certi che i magistrati siciliani stiano per lanciare «ad horas» contro Palazzo Chigi l\'«atomica» di nuove rivelazioni (vere o presunte) sulle stragi mafiose, da Falcone a Borsellino... Un assalto giudiziario mai visto, «siamo al regolamento di conti finale», è il commento che si raccoglie ai vertici Pdl, dove preparano una resistenza disperata.

Dunque, il faccia-a-faccia con Bossi. Mai Berlusconi vi era arrivato così barcollante. Una spintarella del Senatùr, una sua mezza frase bofonchiata ai giornali, sarebbero sufficienti per stenderlo al tappeto. Basterebbe in particolare che la Lega prendesse in considerazione l\'ipotesi di governi diversi, e tanti saluti a casa. Non pare che l\'amico Umberto stia per giocargli un tiro del genere.

falconefalcone e borsellino

Qualche sospetto, in verità, era circolato a Roma, ma poi Maroni e ieri Calderoli con fin troppa veemenza hanno ribadito: se cade il governo, tutti alle urne, non esistono soluzioni «tecniche», anzi si tratterebbe di un vero e proprio golpe contro cui la Padania scenderebbe in piazza. A scanso di equivoci, per Berlusconi resta vitale farsi ribadire l\'appoggio personalmente da Bossi, magari guardandosi reciprocamente negli occhi per capire ciascuno fino a quale limite può spingersi la lealtà dell\'altro.

La buona notizia di ieri, per Silvio si capisce, è che Fini non staccherà la spina al governo domenica da Perugia, nel discorso di lancio del suo nuovo partito. Siamo al solito gioco del cerino; il presidente della Camera non vuole essere quello che si scotta causando la crisi e, magari, le elezioni anticipate. L\'altro ieri aveva lanciato il sasso facendo sapere che, casomai Berlusconi avesse fatto pressioni per Ruby sulla Questura, si sarebbe dovuto dimettere.

ROBERTOROBERTO MARONI

Ieri Fini ha nascosto la mano; o meglio, ha fatto dire al super-fedele Bocchino che Futuro e libertà non intende abbattere il governo, semmai pungolarlo. Nel mezzo c\'è stata un\'astuta mossa del Pdl, una nota a firma di Cicchitto e Quagliariello dove si dice in sostanza: caro Gianfranco, Silvio non si dimetterà mai sua sponte; se proprio vuoi che cada, devi votargli tu contro con una mozione di sfiducia... Fini se ne guarda bene. «L\'equilibrio politico per ora regge», è il commento soddisfatto di Quagliariello.

ROBERTOROBERTO CALDEROLI

Su tutto però incombe il macigno del «bunga-bunga» presidenziale. Berlusconi è inciampato a Napoli sul «caso Noemi», a Bari sulla D\'Addario, a Milano su Ruby, e in attesa che da altre località si facciano avanti, saltano fuori dalla Sicilia altre sedicenti ospiti a Palazzo Grazioli o a Villa La Certosa di festini privati che a questo punto tanto privati non sono, poiché sollevano scandalo politico in Italia e all\'estero, addirittura configurano un filone giudiziario dove si indaga per sfruttamento della prostituzione. Col Cavaliere ancora nei panni dell\'«utilizzatore finale» (celebre espressione dell\'avvocato Ghedini).

NoemiNoemi un anno dopo Nonleggerlo

Ma la somma delle vicende tende a delineare, lo si ammette perfino nell\'entourage berlusconiano, un problema di ordine pubbblico. Le feste del Cavaliere configurano ormai un caso serio di ordine pubblico. Il «ventriloquo» berlusconiano più pugnace, Osvaldo Napoli, già mitraglia l\'«asse tra Milano e Palermo», sinonimo di complotto giudiziario.

DaddarioDaddario

Ma per quanto ancora può andare avanti così?

 

 

ghedinighedini

 

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