Vincenzo Nigro per La Repubblica
I cablogrammi del Dipartimento di Stato raccolti e poi diffusi goccia a goccia da WikiLeaks tornano ad occuparsi di Italia. Questa volta il tema scelto è uno dei problemi centrali dello scontro politico del paese, il rapporto fra politica e magistratura. In un telegramma partito da Palazzo Margherita il primo gennaio del 2010, l´ambasciatore David Thorne scrive che «Berlusconi identificò senza mezzi termini la magistratura come il grande problema (dell´Italia) e ha confermato all´ambasciata che è pronto a creare una alleanza con il centrosinistra per mandare avanti una riforma della giustizia».
BERLUSCONI-DALEMADALEMA E BERLUSCONIThorne è l´ambasciatore che dal metà 2009 rappresenta a Roma l´amministrazione democratica di Barack Obama. ma anche il suo predecessore repubblicano, Ronald Spogli, si è occupato diffusamente del tema-giustizia nelle sue corrispondenze con Washington: in un telegramma del 3 luglio del 2008, l´inviato di George Bush ripesca un colloquio con l´allora ministro degli Esteri massimo D´Alema in cui il leader del Pd avrebbe detto al diplomatico Usa che «sebbene la giustizia italiana tradizionalmente è considerata di sinistra, D´Alema ha detto all´ambasciatore l´anno scorso che la magistratura è la principale minaccia per lo Stato italiano».
dalema berlusconi dalema berluscomi da il fattoMa torniamo a Thorne e alle sue relazioni su Berlusconi: l´ambasciatore americano a fine del 2009 era volato a Milano a far visita al premier che era stato appena colpito al volto da uno squilibrato con una statuetta del Duomo di Milano. Nonostante le ferite e la sofferenza, Berlusconi non rinuncia a colpire il suo primo obiettivo, la magistratura che indaga contro di lui. «Berlusconi ha sostenuto che in Italia vige un sistema in cui i casi non si risolvono mai definitivamente, ti possono assolvere per un delitto, ma il caso può essere riaperto più tardi senza problemi».
fra052 fausto bertinotti ronald spoglifra049 ronald spogli gabriella bertinottiGià Spogli in un messaggio del 2008 spiegava a Washington che «sono 15 anni che l´Italia prova a riformare il suo sistema giudiziario che è decisamente indipendente (...) la pratica consueta di lasciar filtrare i contenuti delle intercettazioni telefonica produce gravi problemi agli inquisiti».
A proposito di una serie di intercettazioni, «il 2 luglio il sottosegretario alla Presidenza Gianni Letta ha confermato all´ambasciatore che la prossima settimana potrebbero essere diffuse nuove intercettazioni compromettenti».
Il risultato è che Spogli scrive che «la luna di miele (post-elettorale) di Berlusconi è già finita (...) i procuratori hanno accelerato i processi sui casi penali in cui è coinvolto il presidente e minacciano di chiamarlo a testimoniare in otto date distinte nel mesi di luglio». «I processi, le intercettazioni filtrate sulla stampa o quelle che possono essere pubblicate tengono impegnati i collaboratori di Berlusconi. Il primo ministro - annota l´ambasciata americana - si lamenta di frequente del fatto che i procuratori programmano le loro inchieste per danneggiarlo politicamente, e chiama questa \"giustizia ad orologeria\"