A SUD DELLA RAGIONE: CHIAGNI, FOTTI, E BUTTA I SOLDI NEL CESSO - Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia NON SPENDONO I FONDI MESSI A DISPOSIZIONE DALL’EUROPA: SU 43 MILIARDI €, USATI SOLO 4 (IL 9%)! - VANNO IMPIEGATI ENTRO IL 2013, OPPURE BRUXELLES SE LI RIPRENDE, E LI DÀ AI PAESI DELL’EST - NEANCHE AL NORD LA BUROCRAZIA RIESCE A FAR FRUTTARE GLI INCENTIVI: SPESO SOLO IL 19% DEI FONDI - GLI UNICI CHE SANNO COME INVESTIRE SONO QUELLI GIÀ RICCHI: BOLZANO, TRENTO E LA VALLE D’AOSTA…

Condividi questo articolo


Marco Sodano per \"la Stampa\"

RAFFAELERAFFAELE LOMBARDO

Il pane ci sarebbe, mancano i denti. L\'Europa stanzia i fondi, l\'Italia non li spende: i ritardi sono biblici al Sud, ma neppure il Nord sembra efficiente come vorrebbe la sua fama. L\'ultima fotografia della situazione sul programma 2007-2013 è aggiornata al dicembre 2010. L\'ha scattata la Ragioneria Generale dello Stato. Riceviamo da Bruxelles due tipi di fondi. Ci sono quelli dell\'Obiettivo convergenza (nel senso che i fondi dovrebbero portarle a convergere verso la ricchezza media dell\'Europa), destinati alle cinque regioni economicamente più in affanno: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

In queste cinque regioni la percentuale di spesa si ferma al 9,59%. Poi ci sono i fondi dell\'Obiettivo competitività regionale e occupazioni, destinati allo sviluppo di tutte le regioni europee (comprendono tutte le altre), che si fermano invece al 18,8%. E la spesa resta al palo anche se si prendono in considerazione le somme impegnate (quelle cioé cui già corrispondono appalti, contratti o comunque impegni giuridicamente rilevanti, come si dice nel gergo della burocrazia).

GiuseppeGiuseppe Scopelliti - Copyright Pizzi

Le cinque regioni del Sud hanno impegnato il 18,81% delle risorse assegnate, le altre arrivano al 33%, un terzo del totale. L\'unica nota positiva, segnala la Ragioneria, è l\'accelerata: rispetto alla rilevazione dell\'anno precedente, la capacità di spesa cresciuta nelle prime dell\'1,8% e del 2% nelle seconde.

CALDOROCALDORO STEFANO

I numeri assoluti fanno impressione. Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia avrebbero a disposizione 43 miliardi e ne hanno spesi poco più di quattro. Le altre regioni ne hanno spesi quasi tre a fronte di una disponibilità di circa 15 miliardi. L\'accelerata imposta da ottobre 2010 in poi s\'è fatta sentire: in quattro mesi le regioni del Sud sono riusciti a spendere 800 milioni, le altre circa 480. Merito, probabilmente, del dibattito sulla riattribuzione dei fondi: come se si fosse scatenata la paura che lo Stato dirottasse altrove quel denaro (ciò che naturalmente non si può fare).

NIKINIKI VENDOLA

E quella paura deve essersi scatenata soprattutto nelle regioni del Sud, visto che la Ragioneria sottolinea che è in queste che si è registrata l\'impennata più significativa.

Scendendo nel dettaglio delle regioni, la maglia nera va alla Campania: su un contributo totale di un miliardo e 118 milioni ne ha pagati appena 26 (2,27%) e impegnati 74 (6,8%). Andamento lentissimo anche per la Sicilia: con una spesa pari al 3,7% e impegni per il 2,3. Su due miliardi di contributi sono stati usati meno di 130 milioni. Numeri che, dice la Ragioneria, mettono in evidenza «gravi difficoltà amministrative».

LuisLuis Durnwalder

La dinamica della spesa è rimasta fiacca per tutto il 2010, registrando un timido miglioramento sul finire dell\'anno. Al capo opposto della classifica le autonomie: la provincia di Trento e Bolzano e la Valle d\'Aosta. La prima ha speso il 23% e impegnato il 59%, la seconda ha speso il 17 e impegnato il 35%, la Valle d\'Aosta ha impegnato il 37% e speso il 28, primo posto assoluto.

In Europa il caso Italia non è passato inosservato. Nello scorso aprile ha inviato il commissario per le politiche regionali Johannes Hahn in tournée tra Sicilia, Puglia e Campania. «I fondi comunitari vanno spesi nei tempi stabiliti seguendo una strategia e non messi da parte pensando di poterli spendere tutti insieme, altrimenti si perdono», ha spiegato Hahn. Le tre regioni, da sole, rischiano di perdere 2 miliardi entro quest\'anno, aveva chiosato il ministro dei rapporti regionali Raffaele Fitto, che accompagnava Hahn. Il tutto si è concluso con una serie di promesse e di impegni reicproci. Poi poco s\'è mosso fino alla strigliata tremontiana di ieri: l\'Italia aspetta che le crescano i denti.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - LA DOMANDA E': DOVE SONO FINITI I SOLDI DELLA TANGENTOPOLI AL PESTO? C’ENTRANO QUALCOSA TUTTE QUELLE GITARELLE A MONTECARLO, PAESE DAL SISTEMA BANCARIO OPACO? - LEGA SALVA-TOTI: L’INCHIESTA DANNEGGIA LE CORONARIE DI SALVINI CHE VOLEVA IL FEDELISSIMO RIXI SUL TRONO DI PRESIDENTE DELLA REGIONE LIGURIA (TOTI E' AL SECONDO MANDATO) E GETTA OMBRE SUL DOPPIO PROGETTO DIGA DI GENOVA-PONTE SULLO STRETTO - LE RAGIONI DI NORDIO SULLA TEMPISTICA E LE INTERCETTAZIONI LUNGHE BEN 4 ANNI (SIC!) - MELONI VUOLE LE DIMISSIONI DI TOTI PER PAPPARSI LA LIGURIA, MA IL CARROCCIO SI OPPONE - LA MICCIA DELLE INDAGINI? LA TRASFORMAZIONE DI PORTO VENERE NELLA “CAPRI LIGURE”

FLASH – MENTANA PUÒ STARSENE TRANQUILLO A LA7: A DISCOVERY L'INFORMAZIONE NON INTERESSA. IL "NOVE" NON AVRÀ UN TG: AL MASSIMO, UN NOTIZIARIO IN COLLABORAZIONE CON CNN, UNA SORTA DI “ANSA ILLUSTRATA” (GLI AMERICANI AUMENTERANNO GLI INVESTIMENTI MA IN ALTRI AMBITI) - IN QUESTO CONTESTO, CHE FARA' TV8, IL CANALE SKY SUL DIGITALE? NELLE PROSSIME ORE CI SARÀ UNA RIUNIONE DI ALTO LIVELLO AI VERTICI DI COMCAST, PER CAPIRE SE L’EMITTENTE APRIRÀ UNA VERA COMPETIZIONE CON DISCOVERY. TRADOTTO: TIRARE FUORI I SOLDI O NO…

CHICCO & LILLI, QUESTIONE DI EGO E QUATTRINI – MENTANA E GRUBER SI DETESTANO DA ANNI: LA CONDUTTRICE SOGNAVA LA DIREZIONE DEL TGLA7, MA CAIRO LE PREFERI' L'EX DIRETTORE DEL TG5, CHE FRA L'ALTRO GUADAGNA IL DOPPIO – IL CONTRATTO DI CHICCO SCADE A DICEMBRE 2024: MENTANA, CHE FA SAPERE A DESTRA E A MANCA DI AVERE OFFERTE DA ALTRE EMITTENTI, SOGNA UN RINNOVO CON MAGGIORAZIONE DI STIPENDIO - LA BATTUTA RIVELATORIA DI "MITRAGLIA" A "STRISCIA LA NOTIZIA": "FORSE IL SALTO LO FACCIO DI DUE CANALI PIÙ IN BASSO..." - CHE FARÀ QUEL BRACCINO CORTO DI URBANO CAIRO? - LA FOTO VINTAGE DEI DUE GIORNALISTI DATATA 1987, CON PELLICCIONE E CHIOME FLUENTI