VOGLIO LA TESTA DI BATTISTI -“LULA HA FATTO UN FAVORE ALLA SINISTRA RADICALE CARIOCA DEL SUO MINISTRO DELLA GIUSTIZIA” - MANTICA: \"CARLA BRUNI? NON MI STA SIMPATICA. E sul caso Petrella è stata decisiva la sorella Valeria\"…

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1 - IL PORTAVOCE DI LULA: BATTISTI CASO CHIUSO MA RIMANE APERTA LA VIA DEL RICORSO...
Da \"Il Sole 24 Ore\" -
Il presidente brasiliano Lula ritiene «chiuso» il caso di Cesare Battisti, l\'ex terrorista di cui l\'Italia ha chiesto invano l\'estradizione. Agli avvocati che rappresentano lo Stato italiano è stato però confermato il mandato a percorrere le vie legali per ottenerla.

2 - \"UN FAVORE ALLA SINISTRA RADICALE CARIOCA\"...
Antonella Rampino per \"La Stampa\"

CesareCesare Battisti

«A ognuno il suo Bertinotti...». La vox populi in Farnesina sulla mancata estradizione del terrorista Cesare Battisti, che ha portato al minimo storico i rapporti tra Italia e Brasile, ha il sapore di un mezzo sbeffeggiamento. Il ministro della Giustizia di Lula è infatti la spina nel fianco del Presidente brasiliano, un uomo forte della sinistra-sinistra. Infatti, ieri sera, dopo che sui giornali brasiliani era dilagato il disappunto ufficioso di Lula per «l\'incomprensibile reazione italiana», Tarso Genro ha provveduto a gettare acqua sul fuoco, «siamo Paesi amici, questa fase passerà».

Non tralasciando di aggiungere, un po\' minacciosamente, che una rottura «sarebbe insana, potrebbe ferire gli interessi di entrambi». Una conferma, per i più stretti collaboratori di Franco Frattini, del fatto che «un ruolo l\'hanno giocato gli equilibri politici interni al Brasile». E della bontà della scelta di richiamare a Roma l\'ambasciatore, scelta che Frattini «ha maturato anche e proprio in considerazione della necessità di tenere presenti gli interessi italiani, le nostre molte e importanti aziende che operano nel Paese, e i milioni di cittadini di origine italiana». L\'orgoglio nazionale, insomma.

LulaLula Brasile

All\'ora di cena, dopo che a Roma nel pomeriggio nella sede del quotidiano (di destra) Il Tempo Maurizio Gasparri e Andrea Ronchi s\'erano sgolati sul caso, ma senza spingersi a boicottare l\'attesa partita Italia-Brasile («Non si può fare, il calcio è il calcio», ha decretato Gasparri; «lo sport è lo sport», conveniva il ministro degli Esteri), Frattini ha ricevuto l\'ambasciatore Valensise, richiamato in patria da Brasilia. E che, si prevede, non soggiornerà particolarmente a lungo nella capitale. Il ministro ha ascoltato l\'ambasciatore che, assicura una fonte diplomatica che ha avuto modo di leggere i suoi rapporti, «non ha sottovalutato il caso Battisti nel prospettarne il peso al governo brasiliano».

Qualche dubbio era legittimato dal fatto che Valensise è al suo primo incarico: dopo esser stato responsabile dell\'ufficio stampa a Roma, fu spedito in terra carioca ai tempi di D\'Alema, per sostituirlo nei rapporti con i media su suggerimento del consigliere Marta Dassù con Pasquale Ferrara, a sua volta sostituito da Frattini un paio di giorni fa, ma senza mettergli in testa alcuna feluca. La linea è già tracciata: si guarda alla decisione della Corte Suprema brasiliana. Con la consapevolezza che «la decisione del Brasile è tutta politica, poiché il procuratore generale voleva darlo, il via libera all\'estradizione».

CarlaCarla Bruni

E, dal punto di vista delle pressioni politiche, la più forte, dopo la lettera del Capo dello Stato a Lula, è senz\'altro che Berlusconi abbia cancellato la visita ufficiale in Brasile, prevista per marzo. Una decisione, ha fatto sapere Frattini, che non influirà ovviamente sulla presenza di Lula al G8 di luglio, non foss\'altro perché è stato proprio Berlusconi a volere che i Paesi emergenti (Brasile, India, Cina, Messico) possano presenziare ai vertici del Primo Mondo. Si spera, ovviamente, che il caso possa venir risolto molto prima. Quando e come, difficile dirlo.

2 - MA A PARIGI SI VANTAVA DELLE ARMI...
Cesare Martinetti per \"La Stampa\" - Il Battisti buonista e addirittura «dissociato» ante litteram amorevolmente dipinto in questa pagina dal senatore brasiliano Suplicy non assomiglia certo al Battisti parigino che quando ancora non temeva l\'estradizione rivendicava baldanzosamente quegli anni: «Sono le circostanze che fanno l\'uomo», diceva per esempio a Le Monde il 12 settembre 2002 senza negare l\'impegno nella lotta armata: «Sarebbe troppo facile e demagogico manifestare ora dei rimpianti per situazioni nelle quali si è stati protagonisti nel passato. Io riconosco di aver commesso degli errori, come tutti quelli che agiscono».

E ancora: «Il potere ci ha spinto sul terreno delle armi...». Ognuno ha il diritto di difendersi da ogni accusa - fondata o infondata - e trent\'anni dopo sarebbe ora di chiudere quella stagione, nel rispetto della legge e della verità storica. Ma ambiguità e incertezze di Stato alimentano leggende e bugie.

ValeriaValeria Bruni Tedeschi

4 - MANTICA: \"CARLA BRUNI? NON MI STA SIMPATICA. E sul caso Petrella è stata decisiva la sorella Valeria\"
 
\"Carla Bruni? Tutti ricordano che tre mesi fa si dichiarò orgogliosamente francese. Ora prendo atto che da Fazio proclama di avere la doppia cittadinanza. Comunque, no, la Bruni proprio non mi sta simpatica\". Il sottosegretario agli Esteri, Alfredo Mantica, intervistato da Mario Adinolfi nella trasmissione quotidiana di Red \"Finimondo\", esprime il suo disappunto per il ruolo svolto dalla first lady francese \"perché fare la moglie del presidente della Repubblica diventa una sorta di ruolo istituzionale e non è un ruolo che il medico ti obbliga ad assumere\".

Mantica ha ricordato anche il ruolo svolto dalla sorella, Valeria Bruni Tedeschi, nel caso Petrella e ha ribadito la linea dura del governo italiano nei confronti del Brasile per il caso Battisti: \"Battisti è un criminale comune, un uccel di bosco che vive in fuga perenne trovando ovunque strane solidarietà, riparandosi dietro una copertura politica di comodo. Abbiamo ritirato l\'ambasciatore ed è un atto grave, che in oltre mezzo secolo di storia repubblicana è stato adottato solo altre sei volte.

Avrei voluto che anche la prossima partita di calcio che si terrà a Londra tra Italia e Brasile fosse un\'occasione per riflettere. Resto convinto che la partita potesse anche essere annullata, perché è una partita amichevole che si svolge in un clima non amichevole, bisognava utilizzare lo sport per mettere in atto una riflessione. Ma il calcio è business e mi hanno spiegato che non si può annullare la partita. Va bene, non parliamone più, ma resto della mia opinione\".

 

 

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