BERLUSCAGHEDINI QUERELA DAGOSPIA MA OGGI “REPUBBLICA” CONFERMA DAGOSPIA DI IERI: - “IL PROCURATORE GIOVANNI FERRARA, OBBLIGATO PER LEGGE, HA APERTO A ROMA UN FASCICOLO, TIMBRATO MODELLO 45, OVVERO INDAGINE AL MOMENTO SENZA NOTIZIA DI REATO” -

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BERLUSCONI SILOUETTEBERLUSCONI SILOUETTENiccolò GhediniNiccolò Ghedini

1 - BERLUSCONI-GHEDINI-DAGOSPIA: COSA E' SUCCESSO
Ieri, alle 16 e 56, abbiamo messo in rete un sussurro, un boatos, un'indiscrezione. Questa: "Se si verificasse sarebbe davvero clamoroso, forse ancora di più dell'avviso di garanzia a Napoli nel 1994. Dall'entourage più ristretto di Re Silvio si sussurra che una Procura della Repubblica avrebbe in corso di acquisizione, o forse già acquisite, le dichiarazioni giornalistiche di Veronica che comprovino in forma scritta o registrata l'affermazione che il marito "frequenta minorenni". La dichiarazione verrebbe considerata come vera e propria "notitia criminis", e l'atto dovuto di apertura di indagini (verosimilmente con poche o nulle possibilità di approdare ad un qualsiasi esito processuale, ma di inaudita portata politica) potrebbe portare ad un avviso di garanzia anche prima delle elezioni europee. Il lodo Alfano ferma infatti i processi, non le indagini e tanto meno l'acquisizione delle prove. In questo caso chi si stupiva, anche in Parlamento, sul perché la magistratura si fosse tenuta fuori da una vicenda succosa come il Noemigate, avrebbe ora la sua risposta..."

berlusconi veronica noemiberlusconi veronica noemi

2 - BERLUSCONI-GHEDINI: SU DAGOSPIA INSINUAZIONI DIFFAMATORIE
Un'ora dopo le agenzie lanciano il seguente comunicato: "Le insinuazioni apparse quest'oggi su Dagospia in merito alle asserite indagini in relazione alle dichiarazioni di Veronica Lario, se non fossero diffamatorie, sarebbero risibili". E' Niccolo' Ghedini, deputato Pdl e avvocato del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, a rilevarlo in una
nota. "A parte la non veridicita' dell'assunto riguardante i rapporti con le minorenni - prosegue - e' ovvio che non e' neppure ipotizzabile un qualsiasi titolo di reato nei fatti cosi' come sono stati narrati". "Si tratta - rileva ancora - dell'ennesimo diffamatorio tentativo pre-elettorale di delegittimare il presidente Berlusconi. Nei confronti di tale ennesima, non vera, notizia diffamatoria saranno esperite tutte le azioni giudiziarie del caso". (AGI)

3 - DICHIARAZIONE DI D'AGOSTINO ALL'ANSA
Alle 18 e 15, intervistato da Angela Majoli, Roberto D'Agostino rilascia la seguenten dichiarazione all'Ansa: ''Nessun intento malevolo'', soltanto ''un'indiscrezione raccolta e riportata con tutte le cautele del caso'': cosi' Roberto D'Agostino parla della notizia pubblicata sul sito Dagospia sulle presunte indagini relative alle dichiarazioni di Veronica Lario secondo le quali il premier Berlusconi ''frequenta minorenni''. Informazioni ritenute
diffamatorie dall'avvocato del presidente del Consiglio e deputato Pdl Niccolo' Ghedini, che ha annunciato querela.

''Mi sono limitato a raccogliere un'indiscrezione: da parte mia non c'era alcun intento malevolo'', spiega D'Agostino, raggiunto al telefono mentre e' in viaggio in treno. ''Dal
momento che oggi si parla su tutti i giornali di un complotto per far saltare il premier per via giudiziaria, si sono intrecciate tante voci: ne ho raccolta una e l'ho riportata come un 'si sussurra', con il condizionale, con tutte le precauzioni del caso. Comunque, appena arrivo davanti a un computer, pubblico subito la smentita''.

D'Agostino fa anche notare che la notizia e' pubblicata ''insieme con le dichiarazioni di Berlusconi sui 'giudici eversivi' e sui tentativi di ribaltare il verdetto del voto. Se il capo del Governo lancia un simile allarme, lo sapra' meglio di me. Anch'io ho lanciato un allarme, in base alle voci raccolte in giro. Il mio e' una sorta di 'avviso ai naviganti': attenti perche' potrebbe accadere qualcosa di simile a quello che successe con l'avviso di garanzia recapitato a Berlusconi nel 1994, in occasione del G7 a Napoli. Dagospia - conclude D'Agostino - non e' un sito schierato. Ci sono i pro e i contro''.

4 - OGGI "REPUBBLICA" CONFERMA DAGOSPIA DI IERI: "LA PROCURA DI ROMA APRE UN FASCICOLO DOPO AVER RICEVUTO LETTERE DI CITTADINI, MA SI TRATTA DI UNA INDAGINE SENZA NOTIZIE DI REATO"
Claudio Tito per La Repubblica

«Questa volta non mi fermerà nessuno. Se tentano l´assalto, io faccio saltare il banco. Farò come l´anno scorso a Piazza San Babila. Farò come la svolta del predellino». L´incubo del ‘94 si è materializzato. I magistrati, alcuni «poteri tornati forti», il sospetto «ribaltonista».

Dopo un anno di governo, il Cavaliere fa un salto indietro nel passato. E´ tornato a 15 anni fa. Quando l´avviso di garanzia a Napoli fece barcollare la coalizione e poi Umberto Bossi dichiarò aperta la crisi. Lo scontro con l´allora presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, e la nascita dell´esecutivo pilotato da Lamberto Dini. Un´esperienza, ripete adesso ai suoi, che resta ancora una «lezione». «Stavolta non mi fermerà nessuno».

DAGO ALLA CATTOLICADAGO ALLA CATTOLICA

L´esempio del «predellino» - il comizio del febbraio 2007 a Milano - lo cita con i suoi per far capire che non si farà frenare dagli alleati. Una frase che ha degli obiettivi espliciti: i partner recalcitranti, appunto, e soprattutto il presidente della Repubblica.

Il presidente del consiglio ha fatto scattare l´allarme rosso. «Troppe coincidenze», avverte. Il "Casoriagate", le inchieste napoletane sul termovalorizzatore di Acerra che potrebbero coinvolgere il sottosegretario Guido Bertolaso e adesso le voci, lanciate ieri dal sito di gossip "Dagospia", su un fascicolo riguardante la frase pronunciata dalla moglie Veronica Lario: il premier «frequenta minorenni».

FOTO OGGI NOEMIFOTO OGGI NOEMI

In realtà non ci sono conferme, anche se lettere anonime e diverse e-mail sono arrivate alla procura di Roma, qualcuna anche contro la consorte del primo ministro. Il procuratore Giovanni Ferrara, obbligato per legge, ha aperto un fascicolo, timbrato con l´intestazione «modello 45», ovvero indagine al momento senza notizia di reato. Non ancora una vera e propria inchiesta. Ma la fuga di notizie sta mandando su tutte le furie l´uomo di Via del Plebiscito. E il suo legale, Niccolo Ghedini, ha annunciato una querela contro Dagospia e le sue «insinuazioni diffamatorie».

A questo punto, dunque, il premier è pronto a fare i conti con tutti i potenziali "avversari". Con i pm, certo. Ma pure con gli scettici "interni". E sì, perché la semplice idea di far precipitare il paese di nuovo verso le elezioni anticipate ha provocato un brivido in buona parte della maggioranza. In molti dei "peones" alla prima esperienza parlamentare. Ma anche nei leader.

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Quelli di Alleanza nazionale hanno fatto sapere a chiare lettere di considerare un azzardo il ritorno alle urne. «Ma quali elezioni», è sbottato il ministro per le politiche comunitarie, Andrea Ronchi. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, non intende rinunciare alla consonanza costruita negli ultimi dodici mesi con Giorgio Napolitano. Dopo il tentativo di ricomporre i precedenti dissidi, tra la prima carica dello Stato e il premier la tensione è tornata alta. Il presidente della repubblica, in modo del tutto informale e ufficioso, non ha nascosto nei suoi contatti di seguire con apprensione le mosse e gli annunci del presidente del consiglio.

L´inquilino del Colle replicherà presto agli attacchi rivolti alla magistratura. Probabilmente lo farà in occasione del prossimo plenum del Csm. Ma anche sull´ipotesi di elezioni anticipate è a dir poco freddo. Anche perché il potere di sciogliere le Camere rappresenta un´esclusiva del Quirinale e non di Palazzo Chigi. Pure i «colonnelli» della Lega hanno iniziato a tirare il freno. Una posizione che a Berlusconi ha già fatto ritornare in mente il braccio di ferro del 1995 con Scalfaro.

noemi - novella 2000noemi - novella 2000

Lo stesso Umberto Bossi non è affatto attratto dalla «minaccia» berlusconiana e ieri ha negato che esista una ipotesi di elezioni anticipate. Farebbero allontanare per l´ennesima volta l´approdo federalista. Ma ieri a L´Aquila il Cavaliere ha fatto di tutto per non smentire l´opzione elettorale. Nei briefing con lo staff ha perfino cominciato a parlare delle possibili alternative «temporali». Se tutto precipitasse, se arrivasse quello che per lui è il «redde rationem», quando si potrebbe votare? Berlusconi non esclude a priori di andare alla resa dei conti a ottobre. Con il Pd ancora in mezzo al guado e senza un leader consacrato dal congresso. Oppure nella prossima primavera, insieme alle regionali.

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Nel frattempo si prepara a dare battaglia nel breve periodo. Le europee sono alle porte e vuole giocarsi tutte le carte per sfondare la soglia del 40%. E una delle carte è proprio Noemi. Vuole trasformarla in un´arma elettorale. Organizzando persino un puntata ad hoc di Matrix. La ragazza napoletana potrebbe presentarsi davanti alle telecamere. Non a caso gli uomini del Cavaliere starebbero già sondando i possibili «maestri» di comunicazione televisiva per «preparare» Noemi e consentirle una buona performance. Ma c´è poco tempo.

 

 

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