OGGI A ONNA BERLUSCONI INAUGURA LE CASE. SÌ, LE CASE DEL GRANDE CENTRO! - IL GOVERNO NON C’ENTRA NULLA CON LE 94 ABITAZIONI DI LEGNO PRONTE PEL VESPA-SHOW - PAGATE DALLA CROCE ROSSA E REALIZZATE DAL GOVERNATORE TRENTINO DELLAI, - PRECURSORE DELLA 'COSA BIANCA' BY CASINI & RUTELLI, LETTA & MONTEPREZZEMOLO - LE CASE DI PAPI IN RITARDO DI UN MESE-L’EMERGENZA CONTINUA PER MIGLIAIA DI SFOLLATI - Bèèè, IL RUGGITO DEL CONIGLIETTO SU-DARIO: “NON ANDRÒ DA VESPA, NON SARÒ COMPLICE” - DALEMIX IRONICO: “IL PREMIER PORTI IN TV I TERREMOTATI CHE HA OSPITATO A CASA SUA”

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Fotomontaggio di sarx88

1 - IL GOVERNO NON C'ENTRA NULLA CON LE 94 ABITAZIONI DI LEGNO PRONTE PEL VESPA-SHOW

Da "Europa Quotidiano"

Oggi ad Onna andrà in scena il doppio bluff mediatico del governo. Il premier Berlusconi infatti inaugurerà le prime case consegnate ai terremotati abruzzesi.

Dellai LorenzoDellai Lorenzo

 

Peccato che nella costruzione delle 94 casette di legno che ospiteranno circa duecento persone il governo c'entri poco o nulla: i soldi, più di cinque milioni di euro, li ha messi la Croce Rossa mentre la costruzione è stata portata avanti dalla provincia autonoma di Trento, enclave del governatore Lorenzo Dellai.

Il polverone mediatico, con lo speciale di Porta a porta di stasera, serve a coprire l'altro grande bluff berlusconiano: i tempi per la consegna delle case vere, quelle aquilane, non sono stati rispettati. A Ferragosto il premier ha giurato solennemente che il primo appartamento sarebbe stato consegnato il 4 settembre. Ma nella migliore delle ipotesi slitterà a fine mese. E intanto l'emergenza continua per migliaia di sfollati.

Gianni Del Vecchio  per "Europa Quotidiano"

Sono le tre e mezza del pomeriggio. È Ferragosto, nei cantieri aquilani dove si costruiscono le case per gli sfollati la canicola si fa sentire. Il presidente del consiglio però non se ne cura. Sorridente come sempre, nella sua ventesima visita abruzzese dal terremoto del 6 aprile, Berlusconi non si tiene e si avventura in un annuncio, tanto azzardato quanto entusiasmante per migliaia di aquilani ancora sotto le tende: «Ho visitato il primo appartamento finito ed è bellissimo. Consegnerò la prima casa il 4 settembre a Cese di Preturo».

berlusconi terremotatiberlusconi terremotati

È passato esattamente un mese da quel giorno ed ormai si può dire senza timore di smentita che la promessa berlusconiana non è stata mantenuta. Le abitazioni del progetto Case, quelle che dovrebbero dare un tetto a 15mila persone, ancora non sono state consegnate a chi ne ha diritto.

Secondo le stime del prefetto aquilano nonché subcommissario all'emergenza del terremoto, Franco Gabrielli, l'elenco che dovrebbe individuare le prime duemila persone da sistemare sarà pronto per il fine settimana.

Sarà tuttavia una lista ancora provvisoria, da verificare attentamente, per avere la certezza che gli alloggi vadano davvero a chi ne ha più bisogno. Un doppio passaggio che inevitabilmente farà slittare la consegna a fine settembre, nella migliore delle ipotesi.

Bruno Vespa - Copyright PizziBruno Vespa - Copyright Pizzi

Quasi un mese di ritardo quindi, con buona pace delle acrobazie mediatiche del premier che anche stasera a Porta a Porta magnificherà il suo lavoro, presentandosi agli italiani come quello che mantiene le promesse.

Ma questo è solo il primo bluff del Cavaliere. Il secondo è anche peggiore perché si tratta di "appropriazione indebita".
Le novantaquattro casette di legno che oggi pomeriggio inaugurerà ad Onna, assieme ad un asilo, non sono il frutto dell'azione del governo né dei soldi pubblici stanziati per la ricostruzione.

Le abitazioni mobili infatti sono state finanziate dalla Croce Rossa, che nel progetto ci ha messo più di cinque milioni di euro, e sono state costruite dalla provincia autonoma di Trento. Dal governo e dalla Protezione civile invece null'altro che la semplice supervisione dei lavori. Molto poco rispetto alla risonanza mediatica che ci si aspetta stasera.

MASSIMO D'ALEMAMASSIMO D'ALEMA

Non a caso il presidente della provincia autonoma, Lorenzo Dellai, ha cercato di congelare i facili entusiasmi: «Siamo un po' a disagio per questa enfasi mediatica, perché siamo abituati a lavorare con molta discrezione senza tante grancasse ».

Parole di buon senso, visto che l'emergenza all'Aquila è tutt'altro che risolta. Il problema principale è quello degli sfollati di lungo corso: secondo fonti della Protezione civile ce ne sarebbero circa ottomila ancora da sistemare. Si tratta di quelli che non potranno andare nelle casette di legno né in quelle nuove né negli alloggi delle caserme aquilane.

Per ora verranno "piazzati" negli alberghi abruzzesi, domani non si sa. L'obiettivo di Bertolaso è quello di farli tornare a casa, anche se gli edifici sono ancora da riparare: un'ordinanza firmata lo scorso weekend permetterà anche a chi ha un alloggio di classe E (seriamente danneggiato) di tornare nelle stanze abbandonate dallo scorso 6 aprile, pur se sono ancora in corso i lavori di ristrutturazione. Insomma, o in albergo o in casa assieme ai muratori: questo sarà il futuro per migliaia di abruzzesi.

Lo sanno bene all'Aquila, dove i cittadini riuniti nei diversi comitati hanno deciso di esternare tutta la loro preoccupazione.
Oggi saranno presenti a Onna per cercare di far sentire le proprie ragioni, a loro detta oscurate dal polverone mediatico alzato dallo staff del presidente del consiglio. Allo stesso modo, il Partito democratico ha deciso di svelare i giochi di prestigio del governo.

Una delegazione di senatori abruzzesi si recherà nei prossimi giorni sui luoghi del terremoto per verificare sul campo quello che è stato e quello che non è stato fatto. «Vogliamo sapere se i tempi dei lavori vengono rispettati, se gli impegni assunti vengono mantenuti. La gestione dell'emergenza è una cosa ma la ricostruzione è la vera sfida per il futuro di quelle terre colpite dal terremoto. Non servono spot», avverte il capogruppo dem Anna Finocchiaro.

Franceschini serve ai tavoli della festa dei democraticiFranceschini serve ai tavoli della festa dei democratici

2 - IL RUGGITO DEL CONIGLIO SU-DARIO: "NON ANDRÒ DA VESPA, NON SARÒ COMPLICE" COME FARÀ ORA BRU-NEO A RISPETTARE LA VESPAR CONDICIO DELLE PRIME SERATE? DALEMIX IRONICO: "IL PREMIER PORTI IN TV I TERREMOTATI CHE HA OSPITATO A CASA SUA"
(Adnkronos) - Dario Franceschini non andra' a 'Porta a porta' il 23 settembre. Il segretario del pd ha inviato una
lettera a Bruno Vespa per cominicargli la sua 'indisponibilita' a partecipare alla puntata'. 'Quando nei giorni scorsi -ha scritto Franceschini nella lettera- il mio ufficio stampa ha ricevuto l'invito dalla sua redazione a partecipare alla trasmissione ho comunicato la mia disponibilita' ritenendo si trattasse della programmazione ordinaria.

Leggo ora alcune sue dichiarazioni secondo le quali la mia presenza a Porta a Porta sarebbe da intendere come una sorta di par condicio per coprire l'incredibile scelta della Rai di stravolgere i palinsesti dell'azienda allo scopo di garantire al Presidente del Consiglio una vetrina strumentalizzando e spettacolarizzando il dramma dei terremotati d'Abruzzo. E' un'operazione grave di cui non posso e non voglio rendermi complice in nessun modo'.

3 - D'ALEMA: PREMIER PORTI IN TV ELENCO TERREMOTATI SUOI OSPITI
(Apcom) - "Spero che stasera a Porta a Porta il premier comunichi l'elenco dei terremotati che ha ospitato a casa sua, aveva preso questo nobile impegno". Massimo D'Alema lancia una provocazione al Presidente del Consiglio in vista della puntata della trasmissione di Bruno Vespa di stasera dedicata alla consegna delle prime abitazioni ai terremotati d'Abruzzo nella quale sarà presente Silvio Berlusconi, che oggi andrà all'Aquila per la cerimonia.

Il presidente della Fondazione Italianieuropei precisa che non vedrà la trasmissione di stasera ma si augura che "il protagonista sia il presidente della provincia di Trento perchè si festeggia la consegna dei prefabbricati donati dalla provincia di Trento non quella delle villette del premier che non sono ancora pronte".

 

 

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