TRA IL SACRO E LA RAGIONE, SBUCANO I MASSONI - GRANDE AMMUCCHIATA ROMANA CON IL GRAN MAESTRO RAFFI CAPITANATA DA GIANCARLO ELIA VALORI ("l'uomo più potente d'Italia a capo di una nuova P2", DE MAGISTRIS DIXIT) - - IN ASSISE REPLICANO ABOFFO E FINI: "Complotto GREMBIULI E COMPASSI PER FARVI FUORI? BUFALA" - IL BALLO DEL MASSONE IN RAI VA ALLA GRANDE...

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Fabrizio d'Esposito per "Il Riformista"

GUSTAVO RAFFI - copyright PizziGUSTAVO RAFFI - copyright Pizzi

I massoni celebrano le loro feste seguendo il corso del sole e così oggi, a Roma, la più grande obbedienza italiana, il Goi, si ritroverà nella storica sede del Vascello per l'Equinozio di Autunno e anche per l'anniversario del XX Settembre, la data della breccia di Porta Pia.

Un programma di due giorni (diviso in una parte pubblica e in una riservata per invitati) che culminerà domani con un convegno su Sacro e Ragione: «Percorsi e confronti anche alla luce dell'Enciclica Caritas in Veritate».

GIANCARLO ELIA VALORI - copyright PizziGIANCARLO ELIA VALORI - copyright Pizzi

Insieme con Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, ne parleranno Valerio Zanone, ex segretario del Pli, ex parlamentare del Pd e fratello in sonno; l'economista e docente universitario Giancarlo Elia Valori (questa la presentazione sull'invito di colui che l'ex pm Luigi De Magistris ha definito «l'uomo più potente d'Italia a capo di una nuova P2»); il filosofo "normalista" Michele Ciliberto; l'ex berlusconiano Alessandro Meluzzi, massone convertitosi al cattolicesimo.

Quest'anno, la celebrazione dell'Equinozio d'Autunno cade a ridosso delle nuove polemiche su politica e massoneria sollevate dalla due vittime illustri del Giornale di Vittorio Feltri: Dino Boffo e Gianfranco Fini.

Nella sua lettera di dimissioni, l'ex direttore di Avvenire (condannato anni fa per una contoversa vicenda di molestie sessuali), rivolgendosi al cardinale Angelo Bagnasco, presidente dei vescovi italiani e suo editore di riferimento, se l'è presa esplicitamente contro «un opaco blocco di potere laicista».

Luigi De MagistrisLuigi De Magistris

Qualche settimana più tardi a Gubbio, per una curiosa coincidenza, anche il presidente della Camera, minacciato da Feltri con un dossier a luci rosse, ha detto testualmente: «A differenza di altri, io non mi diletto con grembiulini e compassi». Un'allusione che fatto pensare a massoni vecchi (Fabrizio Cicchitto) e nuovi (Denis Verdini?) vicini a Silvio Berlusconi, a sua volta ex incappucciato della loggia affaristica di Licio Gelli.

Frasi che hanno fatto tornare d'attualità quello che Francesco Cossiga confidò al nostro quotidiano nell'ottobre scorso: «Per la prima volta in questo paese ci sono solo due ministri cattolici di peso, Gelmini e Scajola. Nella maggioranza ci sono eminenti figure della massoneria, ma di più non dico».

Non solo. Nel frattempo, dopo la denuncia del presidente emerito della Repubblica, sono stati anche nominati i nuovi vertici della Rai e l'investitura di Mauro Masi a dg avrebbe fatto risvegliare molti fratelli di Viale Mazzini.

Del resto, quattro anni fa, a cavallo del cambio della guardia tra Flavio Cattaneo e Alfredo Meocci alla direzione generale, fu promosso in fretta e furia a Raiuno Gianluca Ciardelli, figlio della segretaria del Venerabile Gelli. Un'operazione sponsorizzata, si disse all'epoca, dal previtiano Gianfranco Comanducci, a capo del personale, e da Fabrizio Del Noce, direttore di Raiuno.

boffoboffo

Che c'entra tutto questo con il Goi e la due giorni al Vascello? In teoria nulla. Dopo lo scandalo della P2, i massoni rivendicano la loro ricostruita purezza risorgimentale. Dice il Gran Maestro Raffi: «Questo voler continuare a individuare, a tutti i costi, un ruolo oscuro della massoneria come hanno fatto Boffo e Fini è una bufala».

Nella sua allocuzione di domani, a porte chiuse, Raffi affronterà soprattutto i 150 anni dell'Unità d'Italia: «In un momento in cui ondate di disperati si riversano da altri paesi è necessario riaffermare la propria identità per rinnovare un patto di fratellanza.

GIANFRANCO FINIGIANFRANCO FINI

La massoneria ha una grande tradizione in Italia e la vergogna del comitato d'affari di Gelli è stata archiviata dai tribunali». A dire il vero, proprio nel Goi, lavora come Grande Archivista uno storico collaboratore di Gelli, Vittorio Gnocchini. Risponde Raffi: «Guardi, tirare in ballo Gnocchini è come sparare sulla Croce rossa. Se avesse partecipato sul serio al banchetto di quegli anni non si troverebbe nelle condizioni in cui è oggi. Non aggiungo altro».

Senza contare le logge autocefale, create all'insegna del fai-da-te, in Italia gli ordini massonici più importante sono tre. Il più grande è il Goi di Raffi, ex repubblicano, che vanta poco meno di ventimila fratelli. Il Grande Oriente è riconosciuto dalla Gran loggia nazionale di Francia ma non da quelle di Inghilterra, Scozia e Irlanda, considerate il Vaticano della massoneria.

DENIS VERDINI - Copyright PizziDENIS VERDINI - Copyright PizziFABRIZIO CICCHITTO - copyright PizziFABRIZIO CICCHITTO - copyright Pizzi

Poi ci sono la Gran loggia d'Italia degli Antichi liberi accettati muratori (Alam), con 8.500 iscritti, e la Gran loggia regolare d'Italia, con circa tremila affiliati. In tutto fanno più di 30mila massoni: è tra di loro che si celano i «grembiulini» richiamati sibillinamente da Fini e allusivamente da Boffo? Intanto ieri l'Avvenire ha stroncato l'uscita del nuovo libro di Dan Brown con lo studioso Massimo Introvigne: lo scrittore del Codice da Vinci è stato descritto come «ai piedi della massoneria».

 

 

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