1. AVETE PRESENTE QUELLE CERIMONIE SOLENNI DELL’ESERCITO AMERICANO CON AEREI, BARE AVVOLTE DALLA BANDIERA, CORNAMUSE, INNO NAZIONALE? BENE, È TUTTO FINTO 2. GLI AEREI DA CUI SCENDONO LE BARE NON VOLANO NEANCHE, SONO ROTTAMI TRAINATI PRIMA DELLA CERIMONIA PER SIMULARE L’ARRIVO DELLA SALMA DA QUALCHE TEATRO DI GUERRA. I FERETRI SPESSO NON CONTENGONO NULLA, NEANCHE POCHI RESTI 3. DALLA II GUERRA MONDIALE, 83MILA SOLDATI SONO STATI DICHIARATI DISPERSI. SE VENGONO RITROVATE LE SPOGLIE, CI VOGLIONO IN MEDIA 11 ANNI E 1 MLN $ PER RICONOSCERLE 4. QUINDI I RESTI SONO GIÀ IN AMERICA, E SI SIMULA UN FANTOMATICO ARRIVO DA TERRE LONTANE PER PERMETTERE A PARENTI E AMICI DI SALUTARE I LORO CARI. MA INVECE DI UN AEROPORTO E DI QUESTO TEATRO, NON SI POTREBBE USARE UN CIMITERO? 5. “È UNA TRUFFA, UNA MESSINSCENA UMILIANTE”, DICE UN EX MILITARE CHE CI HA LAVORATO

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Dagotraduzione dal "Daily Mail"

Per sette anni, il Dipartimento della Difesa ha taroccato i rimpatri dei militari caduti all'estero, quelle cerimonie in cui i soldati trasportano fuori dagli aerei le bare dei soldati morti. Mentre il Pentagono insiste che le bare contenevano le spoglie dei soldati caduti nelle guerre all'estero, le cerimonie - organizzate nelle base Usa alle Hawaii - non sono quel che sembrano.

FINTI RIMPATRI SOLDATI USAFINTI RIMPATRI SOLDATI USA

In realtà, le bare sono trascinate fuori da aerei che non volano più, dei rottami che devono essere trainati sulla pista.

Le cerimonie sono gestite dal Comando POW-MIA (Prisoners of War-Missing in Action, ovvero prigionieri di guerra e soldati dispersi in combattimento), un'agenzia incaricata di recuperare alcuni degli 83.000 uomini dispersi in missione dalla seconda guerra mondiale, Corea e Vietnam. Fino ad oggi, l'agenzia ha fatto credere alla gente che le bare ricoperte dalla bandiera americana tirate fuori dagli aerei militari C-17 contenessero cadaveri ritrovati in questi paesi.

Ma il Pentagono ha dovuto riconoscere a NBC che, in effetti, i corpi erano appena stati rimossi da un laboratorio nella base Pearl Harbor-Hickam a Honolulu. Dopo la rivelazione, non sarà più possibile non considerare quelle cerimonie come puramente "onoraria".

FINTI RIMPATRI SOLDATI USAFINTI RIMPATRI SOLDATI USA

Il JPCA procede all'identificazione di circa 80 soldati ogni anno. Una volta riconosciuti, mettono in piedi una commemorazione funebre, alla quale partecipano familiari e amici. Dopo le loro cerimonie - durante le quali gli spettatori cantano l'inno nazionale dopo la preghiera del cappellano - i resti vengono rispediti al laboratorio. In media, ci vogliono 11 anni e un 1 milione di dollari per identificare ciascuno dei soldati caduti.

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Per la messinscena, che serve a ingannare i partecipanti, viene usato un aereo che molti credono sia quello che ha rimpatriato i corpi. Invece è solo un mezzo rottame che viene trainato lì dove la cerimonia avrà luogo, ben prima che venga consentito l'accesso al pubblico. Spesso è un aereo che non è più nelle condizioni di volare.

Anche se hanno difeso questo tipo di eventi, i funzionari militari si sono detti costernati per eventuali malintesi creatisi a seguito di queste cosiddette "cerimonie d'arrivo". "Sulla base di quanto i media riferiscono - ha detto il portavoce del Dipartimento per la Difesa, Derrick Frost - è comprensibile come queste cerimonie possano essere male interpretate, portando le persone a credere erroneamente che siano "solenni cerimonie di trasferimento".

"E' stata un'esperienza molto umiliante per me - ha detto uno dei suonatori di cornamusa presenti a questo tipo di cerimonie - La cosa che ricordo meglio di quelle situazioni è il silenzio...che significava rispetto, avendo la sensazione che questi soldati fossero finalmente accolti a casa".

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Rick Stone, che un tempo lavorava per la JPAC, detto che l'agenzia ha sempre saputo di questo inganno. "E' una chiara truffa all'interno JPAC. Ma quella è più di una semplice cerimonia di arrivo. La frode è nell'incapacità di offrire "closure", mettere un punto "emotivo" ed permettere a familiari e amici di elaborare il lutto. La nostra missione è quella di andare a trovare questi ragazzi, e questa pratica rischia di compromettere il nostro nobile lavoro'.

Indipendentemente da come o quando i resti arrivino alla base, il Pentagono ha detto che "le spoglie sono trattate con la massima cura e l'attenzione e, soprattutto, onore".

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