BERLUSCONI AVVISA SALVINI: QUANTO POTRÀ REGGERE LA COALIZIONE DI CENTRODESTRA ALL'URTO DI UNO SCONTRO CONTINUO? - E RINCARA: ''L'ASTENSIONE BENEVOLA NON ESISTE PER UN GOVERNO CHE TRASUDA GIUSTIZIALISMO'' - ED IL LEGHISTA S’INCAZZA CON IL CAV: SE VUOI ROMPERE, DILLO

-

Condividi questo articolo


 

Paola Di Caro per il “Corriere della Sera”

 

salvini berlusconi di maio salvini berlusconi di maio

La preoccupazione è grande in Forza Italia. Perché il governo Lega-M5S «alla fine partirà», che troppo oltre si sono spinti Salvini e Di Maio. Perché da quello che emerge dalla bozza di programma, ma anche dal troppo che contiene di annacquato, arrivano segnali di grande «confusione e pericolo». E perché se opposizione dura dovrà essere, la domanda da porsi è: potrà reggere la coalizione di centrodestra all' urto di uno scontro continuo?

 

berlusconi salvini berlusconi salvini

Raccontano che Silvio Berlusconi non abbia intenzione ormai di chiedere a Salvini un passo indietro: «Ho dato il mio via libera all' inizio, adesso che lo facciano questo governo, e vedremo... », dice in privato. E lo ripete in pubblico: «Noi sosterremo questo esecutivo solo sui punti che saranno utili al Paese, ma se il governo farà qualcosa di buono, io spero che duri. Chiaro che, in caso contrario, bisognerà subito andare a votare».

 

Con i suoi però il Cavaliere riflette su tutto quello che lo mette di pessimo umore. Intanto il programma. Infrastrutture, giustizia, fisco, Europa sono i punti più critici per FI. Mariastella Gelmini si scaglia contro l' ipotesi di ridiscutere i lavori della Tav: «Sarebbe una posizione ridicola e recessiva», perché i lavori pubblici sono indispensabili al rilancio del Paese.

 

GIORGIO MULE GIORGIO MULE

Ma è Giorgio Mulè, portavoce dei gruppi parlamentari di FI, ad usare i toni più duri sul nodo della giustizia: «L' astensione benevola non esiste - attacca -. Da parte nostra voto nettamente contrario alla fiducia per un governo che trasuda giustizialismo e giansenismo. C' è lo spirito di Robespierre su questo esecutivo, che cancella la giustizia liberale sostituendola con il preconcetto e il pregiudizio».

 

Un giudizio così tranchant da aver provocato non solo la reazione di Salvini («Se qualcuno dei miei alleati vuole rompere lo dica»), ma anche dubbi tra i big azzurri, che sanno come non si possa attaccare l' alleato così duramente senza rischiare conseguenze: dalla spaccatura della coalizione fino a un eventuale blocco delle trattative con il M5S da parte di Salvini che sarebbe dato in carico «pure a noi».

 

Gelmini funerali Moratti Gelmini funerali Moratti

Berlusconi non vuole rischiare, e tantomeno personalizzare la questione giustizia. La sua riabilitazione, ripete, ha «posto fine ad una discriminazione assurda», ma non è oggi sua intenzione di candidarsi alle suppletive e forse nemmeno di correre alle Europee, quindi - spiegano i suoi - la questione del conflitto di interessi «che si aspettava ampiamente» non lo tocca. Ma è ciò che emana da questo governo a spaventarlo. Però, nessun passo falso è permesso ora.

 

GELMINI - BERLUSCONI - BERNINI GELMINI - BERLUSCONI - BERNINI

Importantissimo per prendere una posizione definitiva infatti sarà il nome del premier: «Sarà difficile per loro trovare quello giusto, e chi sarà può cambiare tutto», dice. E Anna Maria Bernini traduce il senso dell' attesa: «Il governo dovrà garantire al Paese non annunci ma risposte concrete su lavoro, sicurezza, aiuti alle famiglie e alle imprese. Se il programma non avrà tutto questo ma prevarranno l' immobilismo, la superficialità e il giustizialismo punitivo del M5S, FI dirà no nell' interesse dell' Italia e degli italiani».

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - BUM! QUANDO LA PITONESSA STRIZZAVA I CERVELLI! - SU UN ANTICO NUMERO DEL RINOMATO MENSILE DI ARREDAMENTO "AD", SPICCA UN SERVIZIO NEL QUALE SI LEGGE: "DANIELA E PAOLO SANTANCHÈ […] LEI È UNA PSICHIATRA CHE LAVORA NELLA COMUNICAZIONE, LUI È UN CHIRURGO DELLE DIVE" - PARE CHE PER UN CERTO PERIODO, VANTANDO UN’INESISTENTE LAUREA IN PSICOLOGIA, DANIELONA ABBIA RICEVUTO, NELLO STESSO STUDIO MILANESE DELL’ALLORA ANCORA MARITO PAOLO SANTANCHE’, PAZIENTI CHE NON ACCETTAVANO IL PROPRIO ASPETTO - SAREBBE ANCHE L’UNICO PERIODO IN CUI LA PITONESSA AVREBBE USATO IL PROPRIO COGNOME CON TANTO DI TARGA SULLA PORTA, ''DOTTORESSA GARNERO, PSICOLOGA''...

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…