BISI & RISI - I PM DI MILANO APRONO IL FASCICOLO ANTICIPATO DALL’’’ESPRESSO’’ SULLE OPERAZIONI FINANZIERE DI GIGI - LA DIFESA DEL FACCENDIERE ALL’ATTACCO: “IL VIRUS-SPIA PER LE INTERCETTAZIONI AMBIENTALI È ILLEGITTIMO” - MORETTI E LE FS MINACCIANO QUERELA SE “LE FRASI RIPORTATE CORRISPONDESSERO A QUANTI DICHIARATO DA BISIGNANI”…

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BISIGNANIBISIGNANI

1 - MORETTI «VERSO LA QUERELA»...
Dal \"Corriere della Sera\"
- L\'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, smentisce di aver ricevuto aiuti per ottenere la nomina nel gruppo: «Mauro Moretti non ha chiesto alcun favore né a Luigi Bisignani né ad altri - si legge in una nota delle Fs - per la nomina ad amministratore delegato del gruppo Fs». Le Ferrovie e Moretti preannunciano azioni legali, «qualora le frasi riportate dalla stampa corrispondessero a quanto dichiarato da Luigi Bisignani».

2 - A MILANO ATTI OPERAZIONI FINANZIARIE SOSPETTE BISIGNANI...
(ANSA) -
La procura di Milano ha aperto un dossier su un paio di operazioni finanziarie sospette effettuate nel 2010 da Luigi Bisignani, l\'imprenditore faccendiere accusato dai pm napoletani di associazione per delinquere e associazione segreta nell\'ambito dell\'inchiesta sulla P4 e ora agli arresti domiciliari. La vicenda non ha però nulla a che vedere con quella della P4 e della \'rete\' di Bisignani. Il fascicolo, iscritto a \'modello 45\', cioé senza titolo di reato né indagati, è stato affidato al pm Roberto Pellicano dopo la trasmissione avvenuta tempo fa di alcuni atti da parte della procura di Napoli.

3 - E LA DIFESA ANNUNCIA BATTAGLIA: \"ILLEGITTIMO QUEL VIRUS-SPIA\"...
Cristiana Mangani e Massimo Martinelli per \"Il Messaggero\"

MauroMauro Moretti

Viene definita «prova atipica» ed è stata il vero cavallo di Troia di tutta l\'inchiesta su Bisignani e soci. È un file che è stato inviato, tramite una mail truccata, il 2 novembre del 2010 sui pc degli indagati. Si chiama «Querela» e la procura di Napoli lo ha comprato dalla società Csh & Mps srl di Palermo.

È lo strumento con il quale i magistrati, dopo aver individuato il Sony Vaio dell\'uomo d\'affari e degli altri presunti componenti dell\'organizzazione criminale, hanno colonizzato il computer trasformandolo in una gigantesca microspia che ha succhiato le informazioni senza doversi rivolgere ai provider esterni. Un\'autentica e pericolosa rivoluzione dal punto di vista delle indagini che, comunque, scatenerà una battaglia legale. Esiste, infatti, una sentenza della Corte di Cassazione che segna i limiti dell\'uso di un simile sistema.

Gli avvocati della difesa stanno già affilando le armi, nel tentativo di rendere le intercettazioni e tutta la raccolta della documentazione, inutilizzabile. I supremi giudici nella sentenza depositata il 29 aprile del 2010 che riguarda una vicenda di mafia, nel decidere i limiti dell\'adozione della tecnica investigativa, hanno spiegato che per poterla utilizzare, deve trattarsi di un pc di pubblica amministrazione e non di un privato.

TribunaleTribunale di Milano

I pm di Napoli, invece, nella loro richiesta di autorizzazione hanno fatto riferimento a un\'altra disposizione che risale al 2004. Viene affrontato il problema del rilievo che potesse avere il luogo in cui viene svolta l\'attività captativa, «vale a dire - sottolineano - il luogo di privata dimora oppure il luogo pubblico o aperto al pubblico».

I pm, intuendo forse che la questione sarebbe stata sollevata dagli avvocati, hanno motivato al gip la loro richiesta, specificando che, in questo caso, «per inoculare il virus in grado di monitorare il pc non è stata violata la riservatezza del domicilio, in quanto il meccanismo da inviare si limiterà a trasmettere degli impulsi via filo che introdurranno nei pc in esame un ripetitore dei dati archiviati». Non è avvenuto quindi come nel caso preso in esame dalla Corte nel 2004 quando è stata necessaria la presenza sul posto dell\'investigatore per introdurre «il cavallo di Troia».

BISIBISI

È certo, comunque, che la battaglia legale riguarderà anche questo campo, così come la querelle si sposterà sulla documentazione di Alfonso Papa allegata agli atti. Nelle diciottomila pagine di documenti c\'è la fotocopia di un\'agenda, il cui proprietario non è citato, ma che dai numeri elencati non lascia molti dubbi circa la titolarità.

BISIGNANIBISIGNANI

Compaiono i numeri della portavoce di Angelino Alfano, quello di diversi onorevoli, Baccini, Bocchino, Castelli, Pomicino, Formigoni, Ayala, Lusetti. Ci sono poi riferimenti a Baldassarre, al capo di Stato maggiore della finanza, Adinolfi, a Cosentino. E c\'è anche, immancabile, il numero di Marinella, il negozio di cravatte più famoso d\'Italia.

 

 

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