LA BREXIT SLITTA DI DUE ANNI? – THERESA MAY A FIRENZE FA LA RUFFIANA: “ABBIAMO LASCIATO L’UNIONE EUROPEA, NON L’EUROPA E VOGLIAMO CHE I 600 MILA ITALIANI RIMANGANO NEL REGNO UNITO” – VUOLE IL MERCATO UNICO MA DICHIARA GUERRA ALLE ISTITUZIONI UE – CROLLA LA STERLINA

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Da www.ilsole24ore.com

 

Era un discorso molto atteso quello che Theresa May ha pronunciato a Firenze, nella ex caserma marescialli dei carabinieri in piazza stazione. Le anticipazioni si sono moltiplicate, ma è arrivato il momento della verità. Molti i temi controversi: dal contributo che il Regno Unito dovrà versare alla Ue per l’addio, al periodo di transizione, fino al trattamento dei cittadini europei residenti in Gran Bretagna. Italiani in testa.

 

 

May agli italiani in Uk: «Siete preziosi, restate»

«Voglio reiterare a tutti gli italiani e ai cittadini Ue che vivono nel regno Unito che vogliamo che restiate, siete preziosi per noi e vi ringraziamo per il vostro contributo». Lo ha detto la premier britannica Theresa May a Firenze, aggiungendo che intende garantire i diritti dei 600 mila italiani residenti nel Regno Unito dopo la Brexit.

 

 

«Periodo di transizione di due anni per attuare gli accordi»

reazione della sterlina a discorso May reazione della sterlina a discorso May

La premier britannica passa dai princìpi alle proposte concrete. Un accordo di transizione «è nell'interesse» sia della Ue sia del Regno Unito, ha detto, formalizzando la proposta di una fase “di attuazione” durante la quale Londra punta a restare nel mercato unico, offrendo in cambio il mantenimento dei suoi impegni finanziari verso Bruxelles. Tale periodo dovrà essere «probabilmente di due anni» a partire dal marzo 2019 (data di scadenza dei negoziati) e prevedere un versamento di circa 20 miliardi di euro al bilancio comunitario. Nella fase di transizione in Gran Bretagna resterà in vigore una serie di norme Ue e la giurisdizione delle corti europee, ma il Regno si riserva di riacquisire piena sovranità sul «controllo dei suoi confini». May ha poi ripetuto che l'accordo finale con Bruxelles a cui Londra mira non dovrà essere né sul modello del Canada, né su quello della Norvegia.

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«Non ci siamo mai sentiti completamente a casa nostra nella Ue»

«Nel corso della sua appartenenza all’Unione europea, il Regno Unito non si è mai sentito pienamente a casa sua. Forse a causa della nostra storia e geografia, l’Unione europea non ci è mai apparsa come parte integrante della nostra storia nazionale».

 

 

«Le quattro libertà della Ue sono indivisibili»

«Capisco che le quattro libertà della Ue (circolazione di persone, capitali, merci e servizi) sono indivisibili», afferma la premier, in una apparente concessione negoziale alla Commissione europea, che ha sempre respinto ogni ipotesi di accordo con la Gran Bretagna che escluda la libera circolazione delle persone.

 

 

 

«Lasciamo la Ue ma vogliamo restare partner»

La Gran Bretagna «ha deciso di lasciare la Ue», ma intende restare partner dei Paesi europei, dall'economia, alla lotta contro il terrorismo, al tema dell'emergenza immigrazione, ha detto la premier.

 

 

«Serve un accordo creativo tra Gran Bretagna e Ue»

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Gran Bretagna e Ue possono essere “creativi” nello stabilire una nuova relazione dopo la Brexit. Lo ha detto la premier britannica Theresa May a Firenze sottolineando che «gli occhi del mondo sono puntati su di noi». Per il primo ministro è dovere di Londra e Bruxelles trovare un accordo e lei si sente in proposito “ottimista”.

 

 

 

 

 

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