CALCIO MARCIO - IN QUATTRO ORE E 36 MINUTI IL TAVOLO DELLA PACE APPARECCHIATO DA PETRUCCI CON AGNELLI E MORATTI, DE LAURENTIIS E DELLA VALLE, NON HA RAGGIUNTO L'OBIETTIVO DI CHIUDERE I CONTI CON IL PASSATO, LASCIANDO APERTO UN CONFLITTO SU FERITE DIFFICILI DA RIMARGINARE - ABETE "SPETTA A JUVE VALUTARE PASSO INDIETRO. LE SCORIE DI CALCIOPOLI SONO ANCORA MOLTO SCOTTANTI” - PETRUCCI: “CI PENSERò BENE PRIMA DI FARE ALTRE RIUNIONI”…

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1 - FALLITO TAVOLO DELLA PACE AL CONI...
(AGI/ITALPRESS) - Quattro ore e mezza di discussione, garbata ma ferma, non ha portato alcuna soluzione. Il cosiddetto tavolo della pace, per ammissione del suo stesso ideatore, il presidente del Coni Gianni Petrucci, non ha portato alcun frutto.

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Tra la Juventus di Andrea Agnelli e l'Inter di Massimo Moratti, invitati nella Sala Giunta del Coni da Petrucci e dal segretario generale Raffaele Pagnozzi assieme al presidente della Figc Giancarlo Abete, al direttore generale Figc Antonello Valentini, al presidente del Napoli Aurelio de Laurentiis, al presidente onorario della Fiorentina Diego Della Valle e all'amministratore delegato del Milan Adriano Galliani, c'e' evidentemente scarso feeling: non c'e' guerra perche' i presidenti si rispettano ma le parti restano fredde e distanti sul nodo del problema, lo scudetto del 2006, tolto ai bianconeri e dato ai nerazzurri in piena Calciopoli dall'allora commissario Guido Rossi.

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Un periodo, quello dello scandalo del calcio, che ancora non e' stato metabolizzato, tanto da far dire a Diego Della Valle che "siamo rimasti civilmente ognuno sulle nostre posizioni". Un nulla di fatto, un buco nell'acqua che ha deluso le aspettative del presidente Petrucci, che sperava di riconciliare l'ambiente e di trasmettere quella serenita' che evidentemente manca.

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"E' stato un incontro molto lungo, cordiale e corretto. Ma devo essere onesto e sincero, le scorie di Calciopoli ancora molto scottanti, per cui ognuno e' rimasto nelle proprie posizioni - ha commentato il capo dello sport italiano in una conferenza stampa congiunta con Giancarlo Abete - Quando ci sono processi cosi' importanti che toccano le persone posso capire che non e' facile riattaccare tutti i quadratini che si hanno nel cervello". Mi auguro che il mondo del calcio possa avviare quelle riforme che sara' poi mia cura portare all'attenzione del governo, al quale ci rivolgeremo con la dignita' di un ente che sta cercando in ogni modo di ottenere quei risultati che oggi, al di la' della buona volonta', non sono arrivati".

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Petrucci sa che domani i giornali non risparmieranno titoli ad effetto e, oltre ad assicurare che la pace nel calcio sara' la sua mission da qui alla fine del suo incarico, ammette sinceramente che "ci pensero' molto bene prima di fare altre riunioni, ma ce la mettero' tutta. E non si dica che sono caduto in un 'trappolone' del mondo del calcio. Sono deluso ma sereno perche' ce l'abbiamo messa tutta e dormiro' tranquillo la notte. Non e' arrivato un risultato ma non e' stato un fallimento e non accusero', in questo momento, i presidenti del calcio".

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"Le posizioni sono sedimentate, nonostante lo sforzo non si riesce a sanare una ferita profonda, anche se si cerca di andare verso il futuro - le parole del presidente della Figc Abete - Si pensava ad un risultato migliore ma il calcio e' sconfitto solo quando vengono sconfitte le regole. E nel nostro mondo non c'e' certo il caos".

"Dello scudetto del 2006 si parlato in maniera incidentale - ha aggiunto il numero uno di via Allegri - Il problema non e' collegato agli effetti ma alla situazione che ha portato al commissariamento della Figc e al lavoro degli organi di giustizia". Nessun commento invece da parte di Andrea Agnelli, mentre Massimo Moratti ha solo sottolineato come "un incontro e' sempre utile". Di risultati utili a svelenire il mondo del pallone, pero', nemmeno l'ombra.

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2 - MORATTI, TAVOLO COSTRUTTIVO? TUTTO E' COSTRUTTIVO...
(Adnkronos) - Si e' concluso il tavolo della pace nella sede del Coni a Roma. Al termine dell'incontro sono usciti l'ad del Milan, Adriano Galliani, il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis e il presidente dell'Inter, Massimo Moratti, nessuno dei tre ha voluto parlare, dicendo solo che avrebbe parlato il presidente del Coni, Gianni Petrucci, Moratti, davanti all'insistenza dei cronisti, si e' limitato a dire: "tavolo costruttivo? Tutto e' costruttivo, parlera' il presidente del Coni".

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3 - AGNELLI, TAVOLO PACE? CI SENTIAMO PIU' TARDI...GRAZIE...
(Adnkronos) - "Ci sentiamo piu' tardi...grazie". Sono le uniche parole che Andrea Agnelli, presidente della Juventus, ha pronunciato lasciando la sede del Coni dove questa mattina si e' tenuto il tavolo della pace.

4 - DELLA VALLE, OGNUNO E' RIMASTO SU PROPRIE POSIZIONI...
(Adnkronos) - "E' stato un incontro civile, ma ognuno e' rimasto sulle proprie posizioni". Lo ha detto il patron della Fiorentina, Diego Della Valle al termine del tavolo della pace presso la sede del Coni. "E' stata una riunione in cui ognuno ha espresso le proprie opinioni al presidente del Coni. Siamo pronti a discutere su tutto, ma la posizione della Fiorentina e' netta e ancora dobbiamo capire perche' siamo finiti dentro calciopoli", ha aggiunto Della Valle. "Per noi la questione si chiude quando saranno riconosciute le nostre ragioni. Ore di confronto civile su posizioni che rimangono distanti", ha continuato il patron della Fiorentina.

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5 - ABETE "SPETTA A JUVE VALUTARE PASSO INDIETRO"...
(AGI/ITALPRESS) - "Ho parlato a lungo con Andrea Agnelli, i rapporti personali sono di grande serenita' e trasparenza. Un eventuale passo indietro e' una valutazione che fara' la Juventus se e quando lo riterra' opportuno, non c'e' una situazione stressata". Cosi' il presidente della Figc Giancarlo Abete parlando del ricorso al Tar della Juventus che chiede alla Federcalcio 443 milioni di euro di risarcimento danni in merito alla vicenda di Calciopoli.

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"Abbiamo fatto le cose in buona fede e con trasparenza, Calciopoli l'ho combattuta prima e mi trovo a combattere gli effetti oggi - ha detto Abete - Non ci sono fondi stanziati per fare fronte a questo ricorso, perche' altrimenti la federazione si dovrebbe fermare per due-tre anni, considerato che la Figc ha introiti di circa 180 milioni di euro l'anno. Se la Figc costituisse un fondi-rischi ad hoc, evidenzierebbe una preoccupazione per un percorso che finora e' stato di grandissima linearita'".

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6- DELUSO, MA NON FALLIMENTO - 'RISULTATO NON C'E' STATO'. ABETE: 'FERITE 2006 RESTANO APERTE'
(ANSA) - Una delusione palpabile, a testimonianza che il cosiddetto 'tavolo della pace' non rappresentava solo un punto di partenza per un futuro più sereno all'interno del mondo del calcio, ma in cuor suo anche una possibilità concreta di chiudere una volta per tutte le ferite di 'Calciopoli'.

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Anche se non vuole sentir parlare di "fallimento" o di "sconfitta per il calcio", il presidente del Coni, Gianni Petrucci, non riesce a nascondere la sua delusione per una riunione costruttiva, ma che in quattro ore e 36 minuti non ha raggiunto l'obiettivo di chiudere i conti con il passato, lasciando aperto un conflitto su ferite difficili da rimarginare.

"Passi in avanti non ce ne sono stati - ha esordito Petrucci - la buona volontà purtroppo non è stata premiata. Non è una sconfitta del calcio e non mi va di considerarlo un fallimento, anche perché ho la coscienza a posto, avendo messo cuore ed entusiasmo". Insomma, un tentativo, che andava fatto e che alla fine non ha prodotto gli effetti sperati.

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"Anche senza aver raggiunto un risultato proveremo a guardare avanti - ha aggiunto Petrucci - è stato un tentativo non riuscito e basta. Detto questo, il passato deve essere chiuso e bisogna pensare al futuro. Andrò avanti per la mia strada, presumo e mi auguro con il presidente Abete, ma è chiaro che sono molto dispiaciuto, anche se non ho nulla da recriminare e per questo sono sereno".

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Un futuro che non prevede, almeno per ora, altri confronti, anche se il presidente del Coni non sembra intenzionato a mollare la presa. "Certo, visto come sono andate le cose, ci penserò bene ora prima di fare altri incontri - ha confessato il numero 1 del Coni - ma resto ancora fiducioso. Diranno beato te, ma ci credo ancora. Anche se molti erano scettici, sono venuti tutti gli invitati, e nessuno si è alzato dal tavolo per quasi cinque ore. Non è una grande soddisfazione perché avrei voluto un altro risultato finale, ma ci proverò finché avrò la responsabilità dello sport italiano". A sperare in un esito diverso era anche il presidente della Figc, Giancarlo Abete.

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"Resta un conflitto su ferite profonde - ha ammesso - prendiamo atto che questo sforzo non è riuscito a sanarle. Speravamo in un esito diverso: il confronto è stato civile, ma resta. Il rispetto è cresciuto, ma la situazione di conflitto con posizioni differenziate è rimasta". Un conflitto che nelle aule del Tar va avanti con la richiesta danni della Juventus alla Figc per 443 milioni di euro.

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"Ho parlato a lungo con Andrea Agnelli, e posso dire che i rapporti personali sono di grande serenità e trasparenza - ha aggiunto Abete - Certo, c'é questo ricorso al Tar, e noi faremo la nostra parte, contrastandolo in maniera serena e civile sulla base delle nostre argomentazioni. Un'eventuale passo indietro della Juve? E' una considerazione che farà la società bianconera, se e quando lo riterrà opportuno. Non c'é una situazione stressata".

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Su una cosa, però, Abete non ha dubbi: "Noi siamo un organo super partes - ha concluso - Abbiamo la coscienza a posto, abbiamo fatte le cose in buona fede e con trasparenza. Calciopoli l'ho combattuta prima, e ora mi trovo a combattere gli effetti. Non ci sono fondi stanziati per fare fronte a questo ricorso, perché significherebbe fermare la federazione per due o tre anni, considerando che gli introiti ammontano a circa 180 milioni di euro l'anno. Inoltre se la Figc costituisse un fondo rischi ad hoc, questo evidenzierebbe una preoccupazione per un percorso che finora è stato di grande linearità".

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