CARROCCIO AL CARTOCCIO – MATTEO SALVINI È FINITO AL MURO: IN SARDEGNA LA LEGA È TRACOLLATA SOTTO AL 4% E LA BASE DEL NORD SCALPITA PER FARGLI LO SCALPO. SENZA IL TERZO MANDATO, ZAIA È PRONTO A RICOSTITUIRE LA LIGA VENETA – L’AVVERTIMENTO DEL “LUMBARD”, ATTILIO FONTANA: “SI FARÀ UNA RIFLESSIONE AL NOSTRO INTERNO PER CAPIRE SE È UNA QUESTIONE TERRITORIALE O STRUTTURALE, BISOGNA FARE UN RAGIONAMENTO” – IL NODO CANDIDATURE IN ABRUZZO E BASILICATA: DOPO LA DISFATTA DEL “TRUX” TRUZZU, È LIBERI TUTTI…

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1. I FANTASMI DI MELONI E SALVINI

Estratto dell’articolo di Francesco Olivo per “La Stampa”

 

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Il patto di non aggressione è durato pochissimo. Lunedì Giorgia Meloni […] aveva chiesto unità ai suoi alleati. Matteo Salvini ha taciuto […], ma poi ieri è tornato alla carica, prima direttamente e poi, con più veemenza, attraverso i suoi dirigenti più fidati.

 

C'è una paura che si fa sempre più concreta: l'effetto domino nelle altre Regioni al voto. In Abruzzo (al voto il 10 marzo) in realtà i sondaggi regalano qualche margine di sicurezza, ma il rischio di venire travolti da una spirale di sospetti reciproci è grande. […]

 

luca zaia matteo salvini massimiliano fedriga attilio fontana luca zaia matteo salvini massimiliano fedriga attilio fontana

I timori più grandi si concentrano sulla Basilicata, che va alle urne il 21 aprile, sulla quale si è scatenata da mesi una battaglia tra gli alleati. Il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa lo spiega con una certa franchezza: «Cinque anni fa Salvini era fortissimo e si vinceva con qualunque candidato, oggi non è più così. La differenza? Matteo fa le campagne elettorali davvero, Meloni no».

 

[…] Per dare un segnale di unità, FdI ha cercato di chiudere più velocemente possibile le partite ancora aperte, in particolare la Basilicata. I colonnelli di Meloni non sono così convinti che ricandidare l'attuale governatore forzista Vito Bardi sia la scelta più adeguata, ma l'urgenza di apparire uniti prevale.

 

MATTEO SALVINI - CHRISTIAN SOLINAS MATTEO SALVINI - CHRISTIAN SOLINAS

Al tavolo convocato a mezzogiorno nell'ufficio del meloniano Giovanni Donzelli a Montecitorio i leghisti, guidati da Roberto Calderoli, chiedono la Basilicata, con un proprio nome, oppure con un civico. L'atmosfera non è così serena, tanto che nel mirino finisce anche il forzista Giorgio Mulè che in un'intervista a Repubblica aveva criticato Meloni. Un piano più sotto, c'è Crippa che alza un muro: «Con la decisione di non candidare Christian Solinas in Sardegna è saltata la regola di puntare sui presidenti uscenti e quindi ora trovare una soluzione per la Basilicata sarà complicato».

 

LA DISFATTA DI MATTEO SALVINI IN SARDEGNA - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA LA DISFATTA DI MATTEO SALVINI IN SARDEGNA - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA

Nella serata poi Salvini inizia ad abbassare le pretese, il negoziato va avanti per tutta la notte, c'è una nota pronta che prevede le candidature di Bardi, Donatella Tesei (Umbria, Lega) e Alberto Cirio (Piemonte, Forza Italia). La nota in realtà non arriva mai, «è ferma per delle limature» dicono da via Bellerio, in attesa di un via libera di Meloni.

 

Forza Italia dà per prossima la firma del patto, sul quale mancherebbe solo un via libera dei leader. Ma da Fratelli d'Italia c'è molta più cautela, «niente è chiuso», […]. Il problema, infatti, è che la Lega vuole approfittare di questo eventuale accordo, non solo per confermare la sua governatrice in Umbria, ma per arrivare all'obiettivo massimo, lasciare Luca Zaia alla presidenza del Veneto.

 

andrea crippa andrea crippa

Per Fratelli d'Italia, ovviamente, le cose non sono collegate, non può certo bastare un via libera al generale Bardi, per ottenere la riforma del terzo mandato dei governatori, che pregiudicherebbe molte delle aspettative. Eppure la Lega rilancia: «Meloni non faccia in Veneto l'errore che ha fatto in Sardegna», dice Crippa alla Camera, confermando che l'emendamento sull'abolizione del tetto per i presidenti di Regione, bocciato in commissione, verrà riproposto in Aula, con lo stesso Salvini che, da senatore, potrebbe votare contro l'indicazione della premier.

 

In Veneto la pressione sul segretario federale resta fortissima. C'è chi lo dice esplicitamente, come l'assessore vicino a Zaia, Roberto Marcato e chi lo sussurra, ma la leadership di Salvini è di nuovo sotto attacco.

 

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[…] Al tavolo delle amministrative, che resta ormai aperto in forma permanente, si è discusso soprattutto di città, l'accordo è praticamente fatto per Lecce (con il ritorno in scena di Adriana Poli Bortone) e Prato. In dirittura d'arrivo ci sarebbe anche Firenze, dove il nome più forte resta quello di Eike Schmidt, ex direttore degli Uffizi. Il Carroccio continua a pretendere il candidato sindaco di Cagliari (al voto a giugno), ma per delicatezza si evita di forzare l'addio dell'attuale primo cittadino Paolo Truzzu che potrebbe guidare l'opposizione in consiglio regionale.

 

2. ATTILIO FONTANA "NUOVO LEADER? NON È IL MOMENTO MA SERVE UN PARTITO PIÙ CONCRETO" "

Estratto dell’articolo di Francesco Moscatelli per “la Stampa”

 

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[…] Il presidente della Lombardia Attilio Fontana, una vita nella Lega, dopo il voto sardo prova a guardare il bicchiere mezzo pieno.

 

Presidente, qualcuno sostiene che sia stato un errore sostituire il vostro governatore uscente Christian Solinas con un esponente di Fratelli d'Italia. È così?

«Non entro nel merito delle singole persone. Però ho sempre pensato che sia sbagliato scegliere il candidato troppo a ridosso del voto».

 

I voti del centrodestra sono stati superiori a quelli del candidato presidente Paolo Truzzu. C'è chi «accusa» l'elettorato leghista di voto disgiunto...

«Mi lascia molto perplesso soprattutto che questi voti disgiunti vengano dalla città di Cagliari, dove Truzzu era sindaco. Potrebbe trattarsi di una valutazione negativa del fatto che volesse cambiare incarico e passare dal Comune alla Regione».

 

ZAIA - GIORGETTI - FONTANA - CALDEROLI - SALVINI - FEDRIGA ZAIA - GIORGETTI - FONTANA - CALDEROLI - SALVINI - FEDRIGA

Da domani la Lega tornerà a chiedere il terzo mandato per i governatori. Il ragionamento è che senza terzo mandato, e dunque senza Luca Zaia, il centrodestra potrebbe perdere anche il Veneto. FdI cambierà idea dopo questa sconfitta?

«Non faccio discorsi di opportunità, faccio discorsi assoluti. Le scelte devono rimanere nelle mani del popolo. Se una persona è apprezzata sarebbe democratico dargli l'opportunità di candidarsi».

 

[…] Capitolo Lega. In Sardegna in cinque anni il partito è passato dall'11,4 al 3,7%. Molti temono ricadute anche al Nord e chiedono al partito di tornare a fare «il sindacato di territorio». Che idea si è fatto?

«Si farà una riflessione al nostro interno per capire se è una questione territoriale o strutturale, nel qual caso bisognerà fare qualche ragionamento».

 

Si parla troppo di ponte sullo Stretto e troppo poco di autonomia?

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«Si parla di tutte e due le cose. Siamo arrivati alla stretta finale sull'autonomia e quello sarà un passaggio fondamentale per il bene del Paese, al di là delle affermazioni demagogiche del centrosinistra».

 

L'altra sera Luca Zaia ha detto che preferiva la Lega Nord. Anzi: la Liga veneta. Anche lei ha nostalgia della Lega Lombarda?

«Ho un bel ricordo di quella Lega che ha introdotto il tema dell'autonomia. Dobbiamo dire grazie alle intuizioni di Umberto Bossi se siamo nelle condizioni di affrontare una riforma istituzionale così profonda».

 

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Nel Nord Est c'è chi pensa che per rimettere questi temi al centro dell'agenda leghista sia necessario un cambio di segreteria. Come valuta l'ipotesi di Massimiliano Fedriga alla guida del partito?

«Sono valutazioni che in questo momento è assolutamente fuori luogo fare». […] «In futuro vedremo cosa ci riserverà il futuro».

 

Zaia ha parlato anche di un partito sempre più labour alla Tony Blair…

«Sono assolutamente convinto che il nostro elettorato sia un elettorato moderato che ama la concretezza del fare e le soluzioni ai problemi. È quella la direzione verso la quale muoverci».

 

[…] Si candiderà alle europee? Matteo Salvini gliel'ha chiesto?

 «Io non correrò per le europee per la semplice ragione che sarebbe un po' prendere in giro gli elettori […]. […]».

 

Come vede invece la candidatura del generale Roberto Vannacci?

ROBERTO VANNACCI SI TUFFA IL PRIMO GENNAIO A VIAREGGIO ROBERTO VANNACCI SI TUFFA IL PRIMO GENNAIO A VIAREGGIO

«Mi lascia perplesso che arrivino le contestazioni e le indagini proprio in prossimità delle elezioni. Vedremo quali scelte verranno fatte».

 

Inchieste a parte, lo candiderebbe?

«Io sposo tutte le candidature delle persone che sono in grado di rispettare i valori della Lega, quindi innanzitutto l'autonomia, il rispetto dei territori, la valorizzazione dei cittadini. Se Vannacci è su questi binari va benissimo anche lui».

PASQUALE TERRACCIANO CON ROBERTO VANNACCI A MOSCA - FEBBRAIO 2021 PASQUALE TERRACCIANO CON ROBERTO VANNACCI A MOSCA - FEBBRAIO 2021

 

matteo salvini matteo salvini

CHRISTIAN SOLINAS - MATTEO SALVINI CHRISTIAN SOLINAS - MATTEO SALVINI

 

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eugenio zoffili matteo salvini christian solinas dopo la vittoria del centrodestra in sardegna 1 eugenio zoffili matteo salvini christian solinas dopo la vittoria del centrodestra in sardegna 1

 

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