CARROCCIO tedesco - CHI HA SALVATO DAL CALCERE L’EX SENATORE PD, COINVOLTO NELLA TANGENTOPOLI DELLA SANITÀ PUGLIESE? - I VOTI PARLANO CHIARO: È STATA LA LEGA A salvarlo dai ceppi - OTTENUTO LO SCALPO DI PAPA, I "maroniti di bobo" HANNO ANNUNCIATO CHE AVREBBERO VOTATO PER L’ARRESTO MA NEL SEGRETO DELL’URNA HANNO FATTO IL CONTRARIO - UNA BISCHERATA PER FAR CREDERE ALL’OPINIONE PUBBLICA CHE SIA STATO IL PD A SALVARE UN “SUO” SENATORE? - QUALCUNO TRA piddini E dipietristi POTREBBE AVER DETTO NO…

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Fulvio Milone per "la Stampa"

ALBERTO TEDESCOALBERTO TEDESCO

Mancavano venti minuti alle sei della sera quando Renato Schifani ha letto con tono di voce perplesso l'esito della votazione: 151 no, 127 sì, 11 astenuti. E' accaduto quel che pochi nell'aula di Palazzo Madama, a cominciare forse dallo stesso presidente del Senato, credevano potesse succedere: Alberto Tedesco, ex Pd che oggi siede fra i banchi del Gruppo Misto, è salvo. Contrariamente a quanto è accaduto alla Camera ad Alfonso Papa il Senato ha negato gli arresti domiciliari per il senatore accusato di corruzione, concussione, turbativa d'asta e falso per la Tangentopoli nella sanità pugliese.

giannelli maroni berlusconigiannelli maroni berlusconi

Secondo ogni pronostico e le dichiarazioni dei gruppi al Senato, Tedesco avrebbe dovuto subire la stessa sorte del deputato del Pdl. Lui stesso, in aula, aveva chiesto il sì al proprio arresto e il voto palese dell'assemblea. Non ha ottenuto né l'uno né l'altro, in segreto 24 «manine» hanno cambiato le carte in tavola. Quale colore abbiano quelle «manine», è tutto da vedere.

roberto maroniroberto maroni

«Verde come quello della Lega che, dopo avere annunciato il sì al carcere per Tedesco, in segreto ha votato no assieme al Pdl: così vuole far credere all'opinione pubblica che sia stato il Pd a salvare un suo senatore», accusa l'opposizione. «Falso: è stata proprio una parte del Pd a dire sì all'arresto di Papa e no a quello di Tedesco, dimostrando così di essere la vera casta doppiopesista», risponde la Lega.

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Sta di fatto che dopo il voto in Senato è scoppiata la bagarre che ha avuto per protagonisti il senatore Pdl Domenico Gramazio e il Pd Paolo Giarretta, giunto in soccorso della collega Albertina Soliani. Gramazio l'aveva investita accusando il Pd di avere salvato Tedesco: «Quei 24 voti determinanti per il "no" sono venuti da voi».

In principio la seduta al Senato non lasciava supporre grandi sorprese, con il Pdl contrario «per garantismo puro» all'arresto di Tedesco, e la Lega a favore assieme alle opposizioni. Il copione, insomma, ricalcava quello in svolgimento alla Camera con Papa. Lo stesso Tedesco aveva chiesto il voto palese e favorevole all'arresto: pur rivendicando la propria innocenza, aveva spiegato, «sono convinto che l'unica sede in cui dimostrare la mia estraneità alle accuse sia il processo».

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Quindi, con la voce incrinata dall'emozione, aveva citato un Padre della Patria, il socialista Pietro Nenni: «Si faccia quello che si deve, accada quello che può. E io, colleghi senatori, sono convinto che accadrà quello che è giusto che accada».

BOSSI BERLUSCONIBOSSI BERLUSCONI

Le acque, però hanno cominciato ad agitarsi quando si è saputo che anche al Senato, come alla Camera, esponenti della maggioranza avrebbero chiesto il voto segreto. Una trappola, secondo le opposizioni: «E' un modo per dare una copertura alla Lega, che dopo avere annunciato il sì all'arresto potrebbe votare no».

SILVIO BERLUSCONISILVIO BERLUSCONI

E alla fine Tedesco è stato salvato. «Votiamo no all'arresto non per averlo assolto, ma per difendere le prerogative del Parlamento, le istituzioni e lo Stato», aveva detto il vicecapogruppo del Pdl al Senato che aveva chiesto a Tedesco di dimettersi per farsi arrestare. «La tutela di un parlamentare non può essere trasformata in odioso privilegio, per questo diciamo sì», aveva invece spiegato il leghista Sandro Mazzatorta, allineandosi, come alla Camera, con le opposizioni.

ANTONIO DI PIETROANTONIO DI PIETRO

Non è andata così. «Se tutti avessero mantenuto fede alle dichiarazioni, l'arresto del senatore Tedesco sarebbe passato con circa 170 voti», commenta il capogruppo dell'Idv in Senato, Luigi Li Gotti, che però non esclude affatto alcune «defaillances» all'interno del Pd. Il capogruppo del partito di Bersani, Anna Finocchiaro, nega un coinvolgimento dei suoi e spiega: «La lettura politica di quel voto è facile.

ALFONSO PAPAALFONSO PAPA

La Lega aveva annunciato che avrebbe votato per concedere l'autorizzazione all'arresto ma ha poi votato con il Pdl. I numeri parlano chiaro: l'opposizione si è mantenuta compatta, mancano solo i voti della Lega». Che cosa avrebbe spinto il Carroccio a votare in modo differente dalla Camera? «Hanno aspettato l'esito del voto su Papa. Quando hanno ottenuto lo scalpo hanno annunciato che avrebbero votato per l'arresto anche di Tedesco, ma nel segreto dell'urna hanno fatto il contrario per poi far credere all'opinione pubblica che è stato il Pd a salvare un "suo" senatore. Ma sappia, la Lega, che le bugie hanno le gambe corte».

 

 

 

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