Dagonota
C’è qualcosa di molto più complesso in mezzo alla storiaccia del concorso da professore ordinario per il quale era in corso il premier, Giuseppe Conte. Non è soltanto una questione squisitamente universitaria, perché dietro si nasconde una cruenta battaglia tra i più importanti studi legali della Capitale.
Una battaglia accademico-professionale che si sta consumando dietro le quinte del crollo del ponte Morandi di Genova e il duello tra il governo e Autostrade spa.
Il vero protagonista della vicenda non è l’inquilino di palazzo Chigi, bensì due avvocati nonché professori universitari alla Sapienza: Guido Alpa e Natalino Irti. Al primo, come noto, è legato Conte.
C’entra qualcosa questo legame con l’incarico che lo stesso Alpa ha ricevuto come consulente dell’esecutivo? La risposta è complessa.
Di sicuro, a nessuno, fra gli addetti ai lavori, è sfuggito il fatto che Irti sia il professionista ingaggiato dai Benetton per il disastro del 14 agosto.
È in questo contesto che Dagospia, nella sua infinita miseria, è riuscita a ricostruire che Irti avrebbe cercato in tutti i modi di mettere il presidente del consiglio nelle condizioni di abbandonare la corsa alla cattedra di diritto privato (che guarda caso sarà lasciata libera da Alpa a fine ottobre), con l’obiettivo, tra l’altro, di favorire un suo fedelissimo, tale Mario Orlandi.
GIUSEPPE CONTE A GENOVA conte guido alpa guido alpa conte di maio salvini