IL CENCELLINO DEMOCRATICO - BAFFINO HA VINTO: TUTTI I ROTTAMATI ENTRANO IN DIREZIONE NAZIONALE - PENALIZZATI LETTIANI, FUORI BINDI E FINOCCHIARO - SUI 20 SINDACI DA PIAZZARE, MATTEUCCIO FA IL DEMOCRISTO

Sui venti sindaci che solo il segretario poteva nominare, Renzi si è dimostrato di manica larga con le minoranze, forte del fatto di aver conquistato sui 140 membri della direzione nazionale i fatidici due terzi: necessari ad avere il potere assoluto sulle liste elettorali…

Condividi questo articolo


Carlo Bertini per "La Stampa"

DALEMA E RENZIDALEMA E RENZI

La linea Maginot ha ceduto quasi subito, quando all'ora di pranzo si è saputo che anche gli ex premier sarebbero entrati in Direzione nella quota dei cosiddetti «membri per funzione», si è capito che D'Alema, seduto in prima fila, aveva vinto. «Ci sono tanti problemi, il primo è che noi vorremmo evitare di infilare tutti i vecchi big per dare un segnale di rinnovamento», confessava di buon mattino una renziana del cerchio stretto facendo capire chiaramente a chi si riferisse.

Rosy Bindi allAssemblea del PdRosy Bindi allAssemblea del Pd

Ma col passar delle ore gli spifferi in arrivo dalle stanze dietro il palco, dove anche un battagliero Franco Marini sedeva alle riunioni dei cuperliani, riportavano un bollettino di guerra che registrava morti e feriti in tutti i campi di battaglia. «Gianni ha un problema con la quota rosa, ha troppi uomini», «Il Lotti ha trecento candidati per ottanta posti, ne deve parlare con Matteo, chissà come ne esce».

E quindi per carità di patria, la resistenza ha ceduto il posto alla prassi, il nuovo corso in questo caso non è valso e come sempre avvenuto il braccio di ferro sui «membri di diritto» si è concluso con un tana libera tutti. Da cosa? Dalle tensioni e dalle pressioni interne alle correnti, che consigliavano di lasciare spazio agli «ottimati» per risparmiare preziosi posti nelle quote: 81 a Renzi, 22 a Cuperlo, 17 a Civati, oltre ai venti nomi della società civile, appannaggio del segretario.

ASSEMBLEA PD PRIMA FILA MADIA RENZI LETTAASSEMBLEA PD PRIMA FILA MADIA RENZI LETTA

E quindi un nodo scioglie l'altro e in Direzione ci saranno tutti, o quasi, a vario titolo: Veltroni, Bersani e Franceschini come ex segretari, Fassino come sindaco di grande città al pari di Ignazio Marino e Michele Emiliano, lo stesso Pittella con Civati e Cuperlo come «candidati segretari» alle primarie. E poi i governatori del Pd, Errani, Burlando, il toscano Enrico Rossi, Nicola Zingaretti.

Perfino su questi venti che spettava a lui e solo a lui indicare, Renzi si è dimostrato di manica larga con le minoranze, forte del fatto di aver conquistato sui centoquaranta membri della direzione nazionale i fatidici due terzi: necessari ad avere il potere assoluto sulle liste elettorali, casomai dovesse servire questa arma finale.

PORCELLUM FINOCCHIAROPORCELLUM FINOCCHIARO

Dunque anche la lista dei venti sindaci scelti dal leader ha un tocco di Cencelli: due sono di area Cuperlo, Vladimiro Boccali, sindaco di Perugia e Monica Chitto', di Sesto San Giovanni. Mentre è di area Civati il sindaco di Bogliasco, sulla riviera ligure, Luca Pastorino, che è pure deputato. Ma gli altri sono renziani, Pino Catizzone, sindaco di Nichelino, Stefano Scaramelli, di Chiusi, il giovane Sindaco di San Giovanni in Lupatoto nel Veneto, che era in predicato per entrare in segreteria.

ROSI BINDIROSI BINDI

Anche in commissione di garanzia, Cuperlo ne ha due su nove, Franco Marini e Aurelio Mancuso, tanto che si parla di Enrico Morando, renziano in quota Veltroni, come possibile presidente in sostituzione di Luigi Berlinguer.

Ma se ieri sono rispuntati in platea tutti i big assenti lo scorso 24 novembre quando l'assemblea dovette sancire i risultati delle primarie tra gli iscritti, è perché tutti sono entrati nell'organismo plenario sapendo di avere un posto prenotato pure in Direzione.

In seconda fila sedeva Rosy Bindi, presidente dell'antimafia, la sola che non è entrata, quasi defilato in fondo alla sala Beppe Fioroni che invece nel «parlamentino» esecutivo c'è. Come ci sono i «turchi» che contano, Fassina, Orlando, Orfini.

Franco MariniFranco Marini

I renziani della prima ora, come Delrio e Richetti e Roberto Reggi, ripescato, al contrario di Giorgio Gori che non compare. Sparuta la rappresentanza dei lettiani, con Paola De Micheli, Francesco Boccia e Francesco Sanna, ben divisi tra quota Cuperlo e quota Renzi. Forse anche per questo il Cencelli sembra aver penalizzato soprattutto i sostenitori del premier...

 

 

RENZI E LETTA ALL ASSEMBLEA NAZIONALE PDRENZI E LETTA ALL ASSEMBLEA NAZIONALE PD

 

Condividi questo articolo

FOTOGALLERY

ultimi Dagoreport

PIER SILVIO L’HA CACCIATA E HA FATTO SBARRARE LE PORTE DI MAMMA RAI: COSA RIMANEVA A BARBARA D’URSO, SE NON DI TENTARE LA PROVA DEL NOVE? DISCOVERY CON CROZZA E FAZIO È IL TERZO PIÙ VISTO IN ITALIA NELL'ARCO DI 24 ORE DURANTE IL 2023. E ADESSO ARRIVA AMADEUS - L’ARRUOLAMENTO DI CARMELITA COSTA POCO (SONO LONTANISSIME LE CIFRE DELL’ERA DI SILVIO BERLUSCONI) ANDREBBE A PRESIDIARE UNA FASCIA RICCA DI PUBBLICITA' COME È QUELLA DEL POMERIGGIO. LA SUA SOSTITUZIONE IN MEDIASET CON MYRTA MERLINO SI È RISOLTA IN UN MEZZO FLOP, MENTRE SU RAI1 “LA VITA IN DIRETTA” DI MATANO NON HA NULLA DI IRRESISTIBILE - LE TRATTATIVE CON DISCOVERY SONO IN CORSO E UN OSTACOLO SAREBBE LA PRESENZA DI... 

FLASH! – CARLE', MA CHE STAI A DI’? - CORREVA L’ANNO 1959 QUANDO L’AVVOCATO AGNELLI SI SBATTEVA ANITONA EKBERG. IERI A “100 MINUTI” (LA7) CARLO DE BENEDETTI RACCONTA DI AVERLO INCROCIATO CON LA DIVA DE “LA DOLCE VITA” QUANDO ERA “UN RAGAZZINO” (“LUI MI HA DETTO: VAI A FARTI UNA SEGA”) – FATTI I CONTI DELLA SERVA, ESSENDO NATO NEL 1934, CDB AVEVA NON SOLO 25 ANNI MA NEL 1959 ERA GIA’ SPOSATO CON MITA CROSETTI (NEL 1961, NASCE IL PRIMO FIGLIO RODOLFO) – INSOMMA, L'ERA DELLA SEGA L'AVEVA GIA' SUPERATA DA UN PEZZO...

PRESTA, CHE “BRUCIO”! - L’INTERVISTA AL “GIORNALE” DAL TELE-AGENTE HA SCATENATO IL PANICO NEGLI UFFICI LEGALI RAI - SOTTO LA LENTE D’INGRANDIMENTO DELL’AGCOM, SE NON ARRIVA PRIMA LA PROCURA, POTREBBE FINIRE LA DETTAGLIATA RICOSTRUZIONE DELL’OSPITATA A SANREMO DI JOHN TRAVOLTA SQUADERNATA DA LUCIO PRESTA: “MI CHIESERO SE ERAVAMO INTERESSATI ALLA PRESENZA DELL'ARTISTA AD UNA CIFRA MOLTO BASSA PERCHÉ LO SPONSOR DELLE SCARPE ERA DISPOSTO A PAGARE LA DIFFERENZA DEL SUO CACHET” - AMADEUS AVREBBE CHIESTO E OTTENUTO 90 MILA EURO NON DOVUTI SUL FORMAT “ARENA SUZUKI”: SAREBBE UNA VIOLAZIONE DI UNA DELIBERA DELLA VIGILANZA - I DIRIGENTI MELONIANI GODONO PER IL CALCIONE AL “TRADITORE” AMADEUS E IL FUTURO (NERO) PER I TELE-AGENTI…

MELANIA, INSTA-CAFONAL!  - IL PROFILO INSTAGRAM DI MELANIA RIZZOLI CONTINUA AD ESSERE LA BUSSOLA (IMPAZZITA) DELLA MILANO DA RI-BERE - TRA I NAVIGLI E VIA MONTENAPOLEONE, TRA IL BARETTO E IL CAFFÈ CIPRIANI, A SUON DI PARTY-BOOKS, SERATE CHARITY E COMPLEANNI, MELANIA E' PEGGIO DELLA DIGOS, LI SCHEDA TUTTI: PAOLINO BERLUSCONI, MINIMO BOLDI, AL BANO CHE SI GOLA, CHIARA BONI, CANDIDA MORVILLO CHE APPARECCHIA IL LIBRO, GUIDO BERTOLASO, ATTILIO FONTANA, FRANCESCO SPECCHIA, PIERO MARANGHI E... - VIDEO