IL COMPROMESSO SISMICO RENZI-BERLUSCONI NON DECOLLA - IL BANANA FRIGNA: NESSUNO MI HA CHIAMATO - AL POSTO DI ERRANI (ANCORA NON NOMINATO) AVREBBE VISTO BENE BERTOLASO - LA LEGA DI SALVINI AVREBBE VOLUTO L'EX COMMISSARIO DEL CAMPIDOGLIO, TRONCA - A MARONI VA BENE VASCO - GRILLO: DAL GOVERNO SOLO 50 MILIONI, "PANNICELLI CALDI"

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Salvatore Dama per “Libero Quotidiano”

 

La tregua politica è già finita. Ed è durata giusto qualche giorno. Adesso i partiti tornano a litigare e non si contano le critiche alle prime scelte del governo, impegnato a pianificare la fase della ricostruzione.

Matteo Renzi e berlusconi Matteo Renzi e berlusconi


Matteo Renzi aveva invitato tutte le forze politiche a collaborare al piano di prevenzione chiamato "Casa Italia". Ma la scelta di Vasco Errani come commissario per il terremoto non è piaciuta all' opposizione.
 

Silvio Berlusconi, in primis, ne è rimasto deluso. Il Cavaliere considera se stesso un grande esperto di emergenze, si vanta di aver affrontato con decisionismo e risolutezza il sisma dell' Aquila, i rifiuti a Napoli e svariate alluvioni. Si è infastidito quando ha sentito che il governo additava la gestione del post-terremoto del 2009 come esempio negativo da non ripetere.

VASCO ERRANI VASCO ERRANI

 

E certo non ha gradito la scelta dell' ex presidente della Regione Emilia Romagna come responsabile della ricostruzione. Ci voleva una figura tecnica, estranea ai partiti, per quel ruolo. Lui, per quell' incarico, avrebbe visto bene Guido Bertolaso, uomo di lunga esperienza per il quale Silvio ha una smisurata stima. Tanto da aver litigato con tutti per averlo come candidato sindaco a Roma.

 

Non solo: Berlusconi si aspettava di essere coinvolto e consultato dal suo successore. All' Aquila lui andava due volte a settimana, portando sostegno morale e materiale (di tasca propria). Tanto che il Cav ebbe il picco di popolarità proprio nelle settimane successive al sisma, «fui apprezzato e sostenuto pure dal Pd. E anche dai partigiani, che mi accolsero al loro fianco per le celebrazioni del 25 aprile», ricorda con nostalgia. Oggi per Renzi è più dura.
 

BERTOLASO BERTOLASO

Perché deve fronteggiare non una, ma due opposizioni. Senza contare le liti continue con i burocrati di Bruxelles che vogliono escludere dal calcolo del deficit solo le misure per la ricostruzione a "breve termine".
 

Nei prossimi giorni il premier ha annunciato che incontrerà i capigruppo di maggioranza e opposizione per cercare di tenere vivo lo spirito di collaborazione di fronte alla tragedia di Amatrice. Però Lega, Cinquestelle e Forza Italia già si sfilano.
 

renzi berlusconi renzi berlusconi

Matteo Salvini critica la scelta di Errani (che però piace a Roberto Maroni) e propone un' alternativa: «Siamo pronti a sostenere il prefetto Tronca nel ruolo di commissario per la ricostruzione», un uomo delle istituzioni che «ha già dimostrato di essere ingrado di gestire con successo situazioni difficili e delicate in molti città come Milano e Roma».

 

Maurizio Gasparri attacca la nomina dell' ex governatore fatta, a suo avviso, per tenere buona la minoranza interna del Pd. «Lasci stare il partito e il congresso, non c' entrano», ribattono i renziani. Caustico anche Renato Brunetta: «Perché Renzi anziché portare la Merkel a Maranello, patria di Marchionne, ennesimo scambio favori con mister Fca, non la porta ad Amatrice?». scrive su Twitter il presidente dei deputati di Forza Italia.

 

GRILLO GRILLO

Anche l' uscita di Beppe Grillo lascia sperare poco in una collaborazione del Movimento 5 Stelle. «Nel momento del panico, delle macerie», scrive l' ex comico sul suo blog, «si parla di pannicelli caldi come le "agevolazioni fiscali" o di "sospendere i mutui" e si stanziano miseri 50 milioni di euro per una minestra e una tenda e per il resto si fa capire che è meglio che ci pensiamo da soli, dato che lo Stato non esiste più».
 

Ma il presidente del Consiglio giura: «I soldi che servono per la ricostruzione ci sono, c' è la solidarietà di tante persone, ora non bisogna perdere tempo».

 

 

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