Corriere de’ noantri - “La Fiera di Roma taglia la consulenza da 350 mila euro di Enrico Cisnetto” - Mentre CISNETTO SI RIPOSIZIONA SUBITO con un CONVEGNO COn FINI E AMATO, si apprende con gioia risparmiosa che il Tremonti-Boy Massimo Varazzani ha visto lievitare il suo stipendio \"Da 100 mila a oltre 600 mila\" per fare il commissario al debito di Alè-danno - Una sola domanda a don Flebuccio: ma questa notizia così tremontiana perché non ha meritato lo sfoglio nazionale?....

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1 - LA FIERA DI ROMA TAGLIA LA SUPERCONSULENZA DA 350MILA EURO A CISNETTO...
Ernesto Menicucci per \"Il Corriere della Sera\"-Roma


Zac, una bella sforbiciata. E la superconsulenza non esiste più: Enrico Cisnetto, giornalista economico vicino a Gianni Alemanno, organizzatore (insieme alla moglie Iole; della quale si è parlato anche nelle ipotesi del rimpasto di giunta capitolina) di Cortina \"InConTra\", la kermesse dove il sindaco è ospite fisso, non è più un consulente della Fiera di Roma e di Investimenti, la società della Camera di Commercio a cui fanno capo i padiglioni sulla Roma-Fiumicino.

cortcort almn porch14 cisnetto alemanno porchetta

Cisnetto venne preso nel 2009, quando presidente di Investimenti era Cesare Pambianchi (Confcommercio), quello della Fiera era Roberto Bosi e all\'istituto di piazza dei Pietra c\'era Andrea Mondello.

Ma il grande sponsor (350 mila euro per due anni, come ha confermato di recenti il giornalista) fu lo stesso Alemanno che, secondo i rumors, quasi lo \"impose\" a Pambianchi (all\'epoca suo grande alleato, prima della rottura per la mancata elezione a presidente della Cciaa), come una condizione per la sua nomina. Adesso, però, il vento è cambiato. Alla guida di Investimenti è salito Lorenzo Tagliavanti, mondelliano, di sinistra, vicino a Walter Veltroni.

MassimoMassimo Varazzani

E, appena arrivato, tra le prime decisioni c\'è stata quella su Cisnetto: il contratto col giornalista, giunto alla sua scadenza, non è stato rinnovato nonostante le pressioni del Campidoglio. Resta una questione aperta: che fine farà la Roma InConTra\", manifestazione gemella di quella sulle Dolomiti che Cisnetto sta facendo sbarcare nella Capitale?


2 - CISNETTO SI RIPOSIZIONA SUBITO? CONVEGNO CON IL \"TRADITORE\" FINI E CON AMATO, CHE MOLLO\' ALEMANNO SULLA \"ATTALI\" ALL\'AMATRICIANA...
Aspettando Roma Incontra è lieta di invitarvi al prossimo appuntamento venerdì 25 marzo ore 17:30, Auditorium dell\'Ara Pacis Via di Ripetta, 190

L\'ITALIA CHE VORREMMO
Dal confronto tra Gianfranco Fini e Giuliano Amato cerchiamo spunti bipartisan per disegnare il futuro del Paese. Senza trascurare le mille difficoltà del presente

Dialogo tra
• Gianfranco Fini presidente Camera dei Deputati, autore de \"L\'Italia che vorrei\" (Rubbettino)
• Giuliano Amato presidente \"Comitato 150 anni Unità d\'Italia\"

Conduce:
• Enrico Cisnetto \"Roma InConTra\"

Cisnetto-FiniCisnetto-Fini - L\'Italia che vorremmo

3- L\'AUMENTO PER IL «RISANATORE» - IL CASO DI VARAZZANI, COMMISSARIO AL DEBITO DEL COMUNE
Ernesto Menicucci per il \"Corriere della Sera\"- Roma


Due righe nel Milleproroghe valgono centinaia di migliaia di euro a carico dei cittadini. Il caso è quello di Massimo Varazzani, ex ad di «Cassa depositi e prestiti» , manager vicino a Giulio Tremonti, dal 22 settembre commissario (il terzo) per il debito del Comune di Roma. Nel Milleproroghe, Varazzani ha visto lievitare il suo stipendio: «Da 100 mila euro lordi a oltre 600 mila» , denunciano i Radicali. Nel testo originario era previsto che «il compenso annuo del commissario è stabilito in misura non superiore all\' 80%del trattamento economico spettante a figure analoghe dell\'amministrazione di Roma Capitale» .

Mentre nella versione definitiva il testo è cambiato: «Le parole- si legge nel documento- \"all\' 80%del trattamento spettante a figure analoghe dell\'amministrazione di Roma Capitale\"sono sostituite dalle seguenti: al costo complessivo annuo del personale dell\'amministrazione di Roma Capitale incaricato della gestione di analoghe funzioni transattive» . Nel Milleproroghesi si specifica anche che «le risorse destinabili per nuove assunzioni del Comune di Roma sono ridotte in misura pari all\'importo della retribuzione del commissario» .

GIULIOGIULIO TREMONTI

Il segretario romano dei Radicali (ieri pomeriggio hanno protestato sotto il Campidoglio su questa vicenda: Alemanno ha promesso che chiederà lumi a Varazzani) Riccardo Magi ha chiesto informazioni alla Ragioneria del Comune di Roma: «Da risposte informali, Varazzani viaggerebbe ad oltre 600 mila euro l\'anno» . Ma chi li paga questi soldi? «La gestione commissariale si finanzia da sola, il suo stipendio non viene pagato dal Comune» , fanno sapere dal Campidoglio.

Funziona così: la gestione commissariale prende 500 milioni l\'anno, 300 dal Tesoro e 200 dall\'aumento dell\'Irpef e della tassa aeroportuale. Da questa cifra, esce fuori il compenso per Varazzani che secondo il Comune «non supera i 400 mila euro lordi annui» . Ma è tutto il costo di funzionamento dell\'ufficio del commissario straordinario ad essere aumentato, passando da 200 mila euro a 2,5 milioni. E su Varazzani ci sono anche altri problemi. Intanto il «Documento di accertamento del debito» , che contiene l\'aggiornamento di quello approvato dal sindaco commissario Alemanno nel 2008, è stato approvato dal Parlamento con voto di fiducia, quindi «al buio» .

GIULIANOGIULIANO AMATO GIANFRANCO FINI

E Verazzani è anche presidente della Stt spa, partecipata del Comune di Parma: incarico che, in base alla «legge Frattini» , non potrebbe ricoprire. E pure sulla nomina a commissario del debito di Romasi è aperto un contenzioso. Oriani, predecessore di Verazzani che aveva saputo della sua rimozione dai giornali, ha impugnato il decreto di nomina del 22 settembre e il Tar del Lazio ha accolto il ricorso, annullando il decreto per «eccesso di potere» .

La presidenza del consiglio (che il 4 gennaio ha «rinominato » Verazzani, usando come discrimine tra lui ed Oriani la precedente esperienza nel settore privato) si è appellata al Consiglio di Stato, chiedendo la sospensiva della sentenza del Tar, ma Palazzo Spada il 16 marzo ha respinto il ricorso condannando Palazzo Chigi a pagare le spese di giudizio (3 mila euro). Gli atti del supercommissario col superstipendio, adesso, potrebbero anche essere impugnati e ritenuti illegittimi.

 

 

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