DA VALPARAISO ALL’INFERNO – STATO D’EMERGENZA IN CILE: UN INCENDIO DEVASTA LA CITTÀ DI NERUDA: 16 VITTIME E ALMENO 500 ABITAZIONI DISTRUTTE – LA PRESIDENTE BACHELET INVIA MIGLIAIA DI SOLDATI IN SOCCORSO AI 10MILA SFOLLATI

Dopo le critiche per il modo approssimativo con cui aveva fatto fronte al terremoto del febbraio 2010, la presidente cilena ha mobilitato le forze armate che sono riuscite ad evacuare migliaia di persone - Ancora ignote le cause del rogo e c’è apprensione per i danni materiali in una città che l’Unesco ha inserito nel patrimonio culturale dell’umanità…

Condividi questo articolo


Filippo Fiorini per ‘La Stampa'

VALPARAISO INCENDIOVALPARAISO INCENDIO

Un vento fortissimo, una fiamma libera accesa non si sa da chi e una città fatta per lo più in case di legno e lamiera hanno portato a quello che, prima ancora di essere estinto, è già stato definito l'incendio più grave nella storia di Valparaiso. «La fidanzata dell'oceano», come la descrisse il poeta Pablo Neruda, che la scelse come dimora e luogo d'ispirazione, ha iniziato a bruciare sabato sera da un boschetto di periferia. Poi, nelle colline che la spingono contro il mare, sono scomparse tra le fiamme almeno 500 delle sue tipiche case color pastello.

VALPARAISO INCENDIOVALPARAISO INCENDIO

Il bilancio provvisorio parla di 16 vittime, la maggior parte anziani e bambini che non hanno fatto in tempo a scappare. Tutto sommato, però, l'impressione è che la situazione avrebbe potuto essere molto più grave, se non fosse stato per l'intervento tempestivo delle autorità. La presidente Michelle Bachelet, in carica da un mese, aveva ricevuto dure critiche al termine del suo primo mandato (2006/10) per il modo approssimativo con cui aveva fatto fronte al terremoto del febbraio 2010. Tra le molte negligenze di allora, la più grave fu la decisione di non diramare l'allerta tsunami dopo le prime scosse, così, quando l'onda anomala arrivò effettivamente sulla costa, causò molti morti.

VALPARAISO INCENDIOVALPARAISO INCENDIO

Oggi, però, i socialdemocratici hanno cambiato radicalmente il modo di gestire i cataclismi. Come già accaduto nel terremoto del primo aprile scorso (8,2 gradi di magnitudo e sei vittime), la Bachelet ha mobilitato le forze armate ed è riuscita a evacuare ordinatamente e in poche ore migliaia di persone. In questo caso, sono stati 10mila gli sfollati che hanno camminato per i vicoli solitamente disseminati di musicisti e giocolieri, scendendo le scalinate dai corrimano rotti fino al porto, dove è stato aperto un centro d'accoglienza e dove è di stanza il grosso della marina militare cilena, la stessa che l'11 settembre del 1973 iniziò il golpe contro il presidente Salvador Allende.

VALPARAISO INCENDIOVALPARAISO INCENDIO

Mentre almeno 20 aerei, 14 elicotteri e 1.500 uomini lavorano per contenere le fiamme, restano ancora ignote le cause del rogo. E c'è apprensione anche per i danni materiali in una città che l'Unesco ha inserito nel patrimonio culturale dell'umanità, ma anche la speranza che le parole di Neruda, le servano di augurio: «Presto Valparaiso marinaia, dimentichi le lacrime e torni ad abbarbiccare le tue dimore, a dipinger le porte di verde e poi le finestre di giallo».

VALPARAISO INCENDIOVALPARAISO INCENDIO

 

 

LINCENDIO DI VALPARAISOLINCENDIO DI VALPARAISO

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - BUM! QUANDO LA PITONESSA STRIZZAVA I CERVELLI! - SU UN ANTICO NUMERO DEL RINOMATO MENSILE DI ARREDAMENTO "AD", SPICCA UN SERVIZIO NEL QUALE SI LEGGE: "DANIELA E PAOLO SANTANCHÈ […] LEI È UNA PSICHIATRA CHE LAVORA NELLA COMUNICAZIONE, LUI È UN CHIRURGO DELLE DIVE" - PARE CHE PER UN CERTO PERIODO, VANTANDO UN’INESISTENTE LAUREA IN PSICOLOGIA, DANIELONA ABBIA RICEVUTO, NELLO STESSO STUDIO MILANESE DELL’ALLORA ANCORA MARITO PAOLO SANTANCHE’, PAZIENTI CHE NON ACCETTAVANO IL PROPRIO ASPETTO - SAREBBE ANCHE L’UNICO PERIODO IN CUI LA PITONESSA AVREBBE USATO IL PROPRIO COGNOME CON TANTO DI TARGA SULLA PORTA, ''DOTTORESSA GARNERO, PSICOLOGA''...

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…