DAL 1994 AL 2004, OLTRE AI 2,7 MILIARDI DI SOLDI PUBBLICI, I PARTITI HANNO RICEVUTO UN MILIARDO E MEZZO DAI PRIVATI - LETIZIA MORATTI FINANZIATA PER 18,3 MILIONI DI EURO – PUBLITALIA HA SGANCIATO 212 MILIONI A FORZA ITALIA

George Soros ha dato 2 milioni alla lista Marco Pannella, Mussari quasi 700mila euro ai Ds di Siena - Poi Banca Intesa (3,1 milioni ai Ds), Fininvest (3 milioni a Forza Italia), i soldi a pioggia di Autostrade e quelli dei Caltagirone (1,5 milioni di euro) a Pierfurby…

Condividi questo articolo


Michela Scacchioli per ‘La Repubblica'

Il partito che ha incassato più soldi è Forza Italia: 291 milioni di euro. Il personaggio politico più finanziato è Letizia Moratti, ex sindaco di Milano eletta in quota centrodestra (18,3 milioni), seguita dall'europarlamentare Vito Bonsignore, ex Fi oggi Ncd (5,6 milioni). Tra le società private, invece, la Publitalia 80 fondata da Silvio Berlusconi risulta al primo posto per denaro elargito, mentre tra i partiti spicca il Pdl con 212 milioni erogati (buona parte dei quali alla stessa Fi).

LETIZIA MORATTI SERATA SANPATRIGNANOLETIZIA MORATTI SERATA SANPATRIGNANO

Secondo i dati forniti a Repubblica da Openpolis, in 21 anni - dal 1992 al 2013 - aziende, privati e singoli eletti hanno finanziato la politica con 1,5 miliardi di euro. Una cifra che si affianca ai 2,7 miliardi di soldi pubblici che le stesse forze hanno ricevuto a partire dal 1994, per un totale di 4,2 miliardi.

Il finanziamento privato ai partiti, infatti, è un groviglio di "dare e avere" che va ad affiancarsi ai rimborsi elettorali. A oggi la normativa impone di dichiarare gli importi superiori a una determinata cifra. Fino al 2003, il tetto stabilito era di 6.600 euro. Nel 2004 l'allora ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, alzò la soglia agli attuali 50mila euro.

Nelle scorse settimane il commissario per la spending review, Carlo Cottarelli, ha bocciato il decreto legge che ha rimodulato il finanziamento ai partiti e che è diventato norma dello Stato poco più di un mese fa. Quel testo prevede un atterraggio morbido per i partiti, che hanno ancora tre anni a disposizione prima di veder sparire l'afflusso di soldi pubblici nelle tesorerie delle sezioni. Come compensazione riceveranno - su base volontaria dei cittadini contribuenti - la quota del 2 per mille del reddito Irpef.

ANDREA MUCCIOLI E LETIZIA MORATTIANDREA MUCCIOLI E LETIZIA MORATTI

Ma "chi ha pagato chi" in questi 21 anni? Si va dalle aziende ai privati (come il finanziere americano George Soros che ha dato 2 milioni alla lista Marco Pannella, l'ex presidente Abi Giuseppe Mussari con quasi 700mila euro ai Ds di Siena e il proprietario del Palermo Calcio Maurizio Zamparini con 460mila euro spalmati tra Msi, An e Udc) fino alle singole associazioni di categoria. Costruttori, imprese edili, banche, società immobiliari e di pubblicità, pianeta agricolo e mondo farmaceutico sono tra i principali finanziatori.
Nella classifica spicca la Publitalia 80 Spa (43,7 milioni di euro divisi negli anni tra Psi, Dc, Pli, Pri, Msi, Lega Nord e Forza Italia).

A ruota, figurano Gianmarco Moratti (12,3 milioni a Letizia Moratti) e la Beta Immobiliare Srl (11,5 milioni al Pds) seguiti, tra gli altri, dalla Mec Spa di Torino, holding legata alla famiglia Bonsignore (4,8 milioni allo stesso Vito Bonsignore) Banca Intesa (3,1 milioni ai Ds), Fininvest (3 milioni a Forza Italia), il conte Giannino Marzotto (2 milioni di euro tra Forza Italia e Lega Nord), famiglia Caltagirone (1,5 milioni di euro in buona parte all'Udc),

VITO BONSIGNOREVITO BONSIGNORE

Autostrade Spa (1,1 milioni ad An, Forza Italia, Lega Nord, Udc, Udeur, Prodi e Margherita), Mondadori (485mila euro a Forza Italia), Manutencoop (470mila euro tra Ds, Margherita e Ulivo), Confederazione generale dell'agricoltura (377mila euro divisi
tra Ppi e singoli politici), Farmindustria (374mila euro tra Lega Nord, Forza Italia, comitato Rutelli e Pietro Folena), ed Esselunga (335mila euro perlopiù a Forza Italia e Ccd).

Nella lista, con 467mila euro spalmati tra Lega Nord, Ds, Pd, Udc e Pdl, c'è anche la Progetto 90 Srl di Sergio Scarpellini, immobiliarista romano che da anni affitta appartamenti alla Camera dei deputati.

Più in basso, anche la Pizzarotti Spa di Parma (315mila euro) che nel 2008-2009 ha finanziato Forza Italia e Pdl. Sempre a Forza Italia, nel 2004 sono stati erogati 330mila euro dalla famiglia Riva (Ilva), dalla Merloni elettrodomestici (41mila euro) e dalla Air One di Carlo Toto che con 90mila euro complessivi ha sostenuto anche An, Pierluigi Bersani e Massimo D'Alema.

carlo cottarellicarlo cottarelli

A guidare la classifica delle forze politiche "riceventi" è Forza Italia che inizia a incassare soldi nel 1994 (2,7 milioni) e raggiunge il culmine nel 2005 (18 milioni). A partire dal 2007 la cifra comincia a scendere drasticamente (726mila euro) ma inizia a lievitare quella del Pdl, nato per volontà dello stesso Berlusconi dalla fusione tra Fi e An.

Il miliardario George SorosIl miliardario George Soros

La situazione tornerà a ribaltarsi nel 2013, quando la scissione interna tornerà a dar vita a Forza Italia (con la contestuale nascita del Ncd di Angelino Alfano): al Pdl andranno 13,5 milioni, alla rinata Fi ben 15 milioni. A seguire, sul podio si piazzano i Ds (con 175 milioni) e la Margherita (con 117 milioni).

Roney Simon e Marco PannellaRoney Simon e Marco Pannella

Ma a finanziare sono anche i singoli politici: guida la lista Paolo Vigevano, ex tesoriere del Partito radicale ed ex deputato Fi, che ha versato 4,2 milioni alla lista Pannella. Fausto Bertinotti (Prc) ha finanziato il proprio partito con 1,7 milioni di euro, Emma Bonino (Radicali) ha fornito 1,5 milioni alla lista Pannella e Nichi Vendola (oggi Sel) ha dato 980mila euro al Prc.

MAURIZIO ZAMPARINI jpegMAURIZIO ZAMPARINI jpeg

 

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE PIERFERDINANDO CASINI MARIO ORFEOFRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE PIERFERDINANDO CASINI MARIO ORFEO Francesco Gaetano CaltagironeFrancesco Gaetano Caltagirone

 

Condividi questo articolo

FOTOGALLERY

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…