dall'interrogatorio di papa, sbuca una società privata di spioni, la G Risk di Alfonso Gallo, un imprenditore napoletano molto amico di Marco Milanese, che arruolava carabinieri ed ex carabinieri del Ros per operazioni di intelligence - "Il Gallo mi riferì che lui era molto amico del generale Spaziante" - a pranzo con morichini, Gallo e Bisignani - "fui raccomandato Dal Presidente Pera" - le "disgraziate"...

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Massimo Martinelli per il Messaggero

A vederlo con gli occhi dei pubblici ministeri, deve essere sembrato quasi un tentativo di concorrenza sleale. Perché paradossalmente, interrogando il presunto braccio operativo della loggia P4, è venuta fuori un'altra società di intelligence, che si rivolse proprio al parlamentare ora in carcere per aumentare il suo volume di affari.

ALFONSO PAPA NELLA CHIESA DI SAN CLAUDIOALFONSO PAPA NELLA CHIESA DI SAN CLAUDIO Alfonso Papa a PoggiorealeAlfonso Papa a Poggioreale

Ne ha parlato Alfonso Papa, nell'interrogatorio fiume di sabato scorso, a due giorni dal suo arresto a seguito del voto favorevole dell'aula di Montecitorio. Papa parla a tutto campo, ma ammette poco. Però sulla società G Risk di Alfonso Gallo, che arruolava carabinieri ed ex carabinieri del Ros per operazioni di intelligence, fornisce qualche riferimento utile a capire quale fosse il modus operandi degli imprenditori che ruotavano intorno alla sua galassia di frequentazioni. Ma andiamo con ordine.

«Obiettivo Papa».
Alfonso Papa ci prova fino all'ultimo a convincere il gip Giordano di essere il capro espiatorio dell'indagine. E, in qualche modo, di essere stato scelto dal Parlamento come agnello sacrificale da consegnare alla procura: «Io posso solo limitarmi a rilevare che questa indagine, a un certo punto, diventa una indagine sostanzialmente su Alfonso Papa - spiega il parlamentare - Lo diventa a partire dal febbraio del 2011. Poiché questa indagine nasce da molto prima, tra le altre cose dalle carte che loro hanno depositato ultimamente ho visto che vi sono anche intercettazioni fatte nei miei confronti nel 2008, nel 2007. Io dico che so per certo che a partire dal febbraio del 2011 in poi questa vicenda prende uno sviluppo apparentemente tutto quanto dedicato a Alfonso Papa».

RENZO LUSETTI E VIRA CARBONIRENZO LUSETTI E VIRA CARBONI ALFONSO PAPAALFONSO PAPA

E ancora, a proposito del voto a Montecitorio che lo ha consegnato al penitenziario di Poggioreale: «Io non solo non ho avuto alcun tipo di dissapore mai con Renzo Lusetti; ma da quando sono successe queste cose io non sono più riuscito a parlare con l'onorevole Lusetti. Se lei ha avuto modo di seguire il dibattito anche politico di questi ultimi giorni avrà avuto modo di vedere anche quello che è stato l'atteggiamento, poi, della Camera, del Parlamento, anche rispetto alla mia vicenda, anche come ha votato l'Udc, quindi, io non sono in condizioni di dare una spiegazione».

Guarguaglini e Lorenzo BorgogniGuarguaglini e Lorenzo BorgogniMarco MilaneseMarco Milanese

L'intelligence privato.
Gli chiedono se fosse legato ai servizi segreti e Alfonso Papa rilancia, puntando il dito su Alfonso Gallo, un imprenditore napoletano molto amico di Marco Milanese, che in almeno un'occasione si presentò dal manager di Finmeccanica Lorenzo Borgogni proponendo l'interessamento dello stesso Papa per risolvere i «problemi giudiziari» delle società controllate dal colosso di piazza Montegrappa.

Sabato scorso Papa ha rovesciato i ruoli, rivelando che in realtà era Gallo che voleva accreditarsi come titolare di una società privata di intelligence. E per questo gli chiese di organizzare un incontro con il generale Poletti, del Cesis: «Il Gallo mi riferì che lui era molto amico del generale Emilio Spaziante e mi chiese se io conoscevo il generale Poletti, in quanto voleva conoscere questo generale Poletti, perché ne aveva tanto sentito parlare. Devo dire che io mi sentii con il generale Poletti e ci demmo appuntamento per vederci al bar della Libreria Feltrinelli e io portai il Gallo».

TIZIANA RODA E ALFONSO  PAPATIZIANA RODA E ALFONSO PAPAMORICHINI, SEDUTOMORICHINI, SEDUTO

Lo scopo, probabilmente, era lo stesso per il quale Gallo - a sentire Papa - voleva incontrare Bisignani: favorire la sua attività imprenditoriale anche nel settore della ricerca di informazioni. Dice Papa a verbale: «Con riferimento a queste supposte attività di ricerca di notizie, il Gallo mi disse che aveva una società di intelligence che si chiamava G RISK, che lui aveva messo in piedi con alcuni altri ufficiali del Ros e alla quale collaboravano alcuni Carabinieri o ex Carabinieri che stavano a Napoli. E mi fece, poi, riferimento anche a La Monica e a un altro Carabiniere che si chiama Leghessa, Letissa, qualche cosa del genere. Infatti, io, poi, una volta che vidi il La Monica gli chiesi se lui aveva questi rapporti con il Gallo e il La Monica mi disse che stava in contatto con questo Letissa».

BISIGNANIBISIGNANI

Raccomandazioni e lobby.
Alfonso Papa ci tiene a precisare quali sono i suoi «padrini» politici, quasi a rivendicare una sorta di pedigree istituzionale. E non perde occasione per ribaltare le accuse che gli vengono mosse da un nutrito gruppetto di imprenditori, da Gallo a Matacena, fino a Fasolino. Spiega a verbale: «Ero particolarmente infastidito perché appena arrivato a Roma in alcuni ambienti venne fatta circolare la voce che io ero arrivato a Roma per il tramite di Antonio Martusciello. Invece, io venni chiamato al Ministero dal ministro Castelli, il quale, effettivamente, sì, io fui raccomandato. Da chi fui raccomandato? Dal Presidente Pera, che doveva diventare ministro della Giustizia nel 2001».

Marcello Pera e Massimo D'Alema - Copyright PizziMarcello Pera e Massimo D'Alema - Copyright Pizzi

Una posizione di potere, quella in via Arenula, che secondo Papa lo catapultò al centro delle attenzioni di molti imprenditori. Tanto che era lui a doversi sottrarre agli incontri. Salvo quando gli incontri gli venivano quasi imposti: «Ai primi del 2009 fui contattato da un conoscente, Enzo Morichini, che è un assicuratore. Mi chiamò e mi disse: io sono con degli amici a pranzo e mi invitò al ristorante Capo Boe, ai Parioli. Accadde che lui mi disse: vieni che sono degli amici, ti voglio presentare degli amici. Andato a questo pranzo vi erano Alfonso Gallo e Bisignani e vi fu questa colazione, che, poi, fu una colazione estremamente tranquilla, estremamente serena, nella quale si parlò del più e del meno».

Le donne e i regali.
Alla fine Alfonso Papa sbotta: «Ma, scusi, consigliere, abbia pazienza: se si ipotizza che io sia un Ganimede, che fa una vita brillante more uxorio con una donna a Roma, ma che mi organizzo la notte di Natale con quella donna in albergo?». Perché oltre alle consulenze, alle Ferrari noleggiate per donne che adesso definisce «della disgraziate» e ai soggiorni in hotel a cinque stelle con beauty center, negli atti c'è anche quel conto per lo notte del 24 dicembre 2009 in un albergo da sogno della capitale, per una suite occupata da Papa e dalla modella mozzafiato Ludmila Spornyk.

maria elena valanzanomaria elena valanzano

Papa nega, ovviamente: «Quella sera ero in famiglia, con una ventina di amici». Del presunto harem di Alfonso Papa fanno parte anche Gianna Sperandio e Maria Roberta Darsena. Alla prima, adesso Papa regala un apprezzamento di dubbio gusto: «Una povera disgraziata». Poi ammette di averle fornito persino il tesserino per entrare alla Camera, oltre a noleggiarle una Ferrari per farle un regalo.

Della Darsena, di professione avvocato, che avrebbe ottenuto consulenze ben remunerate, si limita a raccontare che la mise in contatto con Alfonso Gallo. Infine parla di Maria Elena Valanzano, la sua ex assistente parlamentare che un bel giorno lo piantò in asso perché, spiegò lei, non era più in sintonia con il modo di fare politica. E' stata la Valanzano a raccontare per prima che quando alla Camera veniva il carabiniere La Monica a parlare con Papa, lui la mandava via dicendo «fatti i cazzi tuoi».

E adesso il parlamentare la liquida spiegando: «La dottoressa Valanzano veniva in ufficio da me due giorni alla settimana, unicamente per leggere la posta elettronica, che io sono anche incapace a leggere. E' un po' dura, e io non ho mai allontanato la Valanzano dalle nostre discussioni, né tanto meno usando intercalari quale quello che mi è stato riferito o di altra natura».

 

 

 

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