DIPLOMAZIA UN CAZZO - SECONDO LA STAMPA FRANCESE MACRON AVREBBE DEFINITO JOHNSON UN “CLOWN” SULLA QUESTIONE DEI MIGRANTI CHE ATTRAVERSANO LA MANICA, AGGIUNGENDO: "È TRISTE VEDERE UN PAESE IMPORTANTE GUIDATO DA UN PAGLIACCIO" - NON È LA PRIMA VOLTA CHE TRA CAPI DI STATO E DI GOVERNO CI SI SFANCULA: A PARIGI DISSERO CHE BIDEN ERA UN "TRUMP SENZA TWITTER" E PROPRIO THE DONALD È IL MAESTRO DELLO SCONTRO, VISTI GLI INSULTI INCROCIATI CON HILLARY, OBAMA, KIM, "SLEEPY JOE"…

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Da www.tag43.it

 

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«Clown», così il presidente francese Emmanuel Macron avrebbe definito il premier britannico Boris Johnson in una conversazione privata. A svelarlo è stato il giornale Le Canard enchaîné.

 

L’inquilino dell’Eliseo si sarebbe lamentato dell’atteggiamento «volgare» di BoJo dopo che i due leader si erano parlati al telefono riguardo la tragedia nello Stretto della Manica e la morte di 27 migranti che da Calais cercavano di raggiungere il Regno Unito.

 

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La lettera di Johnson a Macron pubblicata dal premier britannico su Twitter

A fare perdere le staffe a Macron la lettera a lui indirizzata postata su Twitter da Johnson, che conteneva i cinque punti di Londra per fermare gli attraversamenti.

 

«Ho parlato con il primo ministro Johnson in modo serio», aveva dichiarato Macron in una conferenza stampa dopo il tweet incriminato. «Da parte mia continuo a farlo, come faccio con tutti i Paesi e tutti i leader. Sono sorpreso da metodi poco seri. Tra leader non comunichiamo su questi temi tramite tweet e lettere che rendiamo pubblici».

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La Brexit «inizio del circo Johnson»

Ma secondo la rivista francese, il presidente in privato sarebbe stato molto meno diplomatico: «È sempre lo stesso circo». E, ancora: «È triste vedere un Paese importante con cui potremmo fare un numero enorme di cose guidato da un pagliaccio».

 

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Tra l’altro contemporaneamente l’ex ambasciatore francese nel Regno Unito Sylvie Bermann aveva dichiarato a Times Radio che le relazioni tra Francia e Regno Unito «non sono mai state così tese dai tempi di Waterloo».

 

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Macron avrebbe anche criticato la Brexit definendola «l’inizio del circo Johnson. Ben presto si è reso conto che la situazione sarebbe stata catastrofica per gli inglesi». E, ancora: «Fa la vittima e fa della Francia il capro espiatorio. Cerca di trasformare semplici situazioni in problemi complessi.

 

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Siamo in questa posizione da marzo. L’ha fatto per la “guerra delle salsicce”, per la pesca, per la faccenda dei sottomarini. In privato dice che gli dispiace comportarsi così, ma anche che deve tenere in considerazione l’opinione pubblica su tutto il resto».

 

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Quando per Parigi Biden era un «Trump senza Twitter» e il Regno Unito «una ruota di scorta»

E proprio sulla “faccenda dei sottomarini” – il trattato Aukus – e la crisi scoppiata a settembre tra Francia, Usa, Australia e Regno Unito, volarono parole grosse da Parigi a Washington.

 

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Il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian infatti accusò Usa e Australia di  «doppiezza e menzogna» a causa di un metodo Biden «che assomiglia al metodo Trump ma senza Twitter», con l’appoggio della Gran Bretagna che però «è solo la ruota di scorta».

 

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«Rocket Man», «vecchio rimbambito»: gli insulti tra Trump e Kim Jong-un

Fin qui solo gli insulti più recenti. Senza scomodare la “culona inchiavabile” con cui in privato Berlusconi definì Angela Merkel (un giallo ancora irrisolto: lo disse davvero o no?) e il “kapò” con cui sempre il Cav apostrofò l’allora presidente del parlamento Ue Martin Schulz (2003), gli epiteti più esplosivi sono volati tra Donald Trump e Kim Jong-un.

 

il terzo incontro tra donald trump e kim jong un 4 il terzo incontro tra donald trump e kim jong un 4

Nel 2017 il tycoon chiamò il dittatore nordcoreano «Rocket Man», l’uomo razzo. E Kim naturalmente rispose parlando, a proposito del presidente Usa, di comportamento «mentalmente deviato» e dandogli del «vecchio rimbambito» e «vecchio lunatico».

 

Stretta di mano tra Donald Trump e Kim Jong un Stretta di mano tra Donald Trump e Kim Jong un

Sempre via Twitter Donald contrattaccò: «Perché Kim mi insulta chiamandomi ‘vecchio’ mentre io non lo chiamerei mai ‘basso e grasso’? Pazienza, provo in tutti i modi a essere suo amico e magari un giorno succederà».

 

Il circo social di Trump: dallo Sleepy Joe per Biden alla Nasty woman per Hillary Clinton

Sempre Trump durante l’ultima campagna per le Presidenziali Usa affibbiò all’avversario Joe Biden il nomignolo di Sleepy Joe. Biden, ovviamente, non è stato l’unico a essere preso di mira da Trump.

 

donald trump e hillary clinton donald trump e hillary clinton

Il New York Times, nel 2016, pubblicò un elenco di due pagine con tutte le vittime delle offese di The Donald. La più bersagliata ovviamente era l’allora rivale democratica Hillary Clinton definita «crooked» (disonesta, corrotta), una “che ama mentire” «Loves to lie», «Too weak to lead» («troppo debole per governare»), «Has never created a job in her life» (una che non ha mai creato un lavoro in tutta la sua vita), «Hypocrite».

 

maschere di hillary clinton e donald trump maschere di hillary clinton e donald trump

E ancora: «Nasty woman», una donna odiosa, disgustosa. E quando la candidata democratica lo chiamò «burattino di Putin» riferendosi ai suoi rapporti con la Russia, lui le rigirò l’insulto senza ragione: «Il burattino sei tu».

 

Ma nell’elenco, completo di link ai tweet originali, figuravano anche vip, gli altri candidati repubblicani alle primarie, le donne, i messicani, i disabili, città e Paesi, senatori, sindaci (compreso l’allora primo cittadino di New York Bill De Blasio), governatori, giornalisti.

 

donald trump, barack obama e joe biden donald trump, barack obama e joe biden

Nel mirino di Trump anche la famiglia Bush degli ex presidenti repubblicani e gli ex candidati repubblicani alla Casa Bianca John McCain e Mitt Romney. Trump ne ebbe anche per Merkel («sta rovinando la Germania») e il cantante Neil Young, «un ipocrita totale».

 

Lo sfogo privato di Obama contro Trump

Secondo indiscrezioni però anche Barack Obama, in privato, si sfogò dopo l’elezione del repubblicano. Definendolo, tra amici fidati e collaboratori, «pazzo», «maiale», «razzista», «figlio di puttana corrotto» e perfino «fottuto incapace».

 

 

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