DOPO CASA TULLIANI E CASA BONDI, NUOVA TELENOVELA CON CASA FINOCCHIARO? - MASSIMO RUSSO, ASSESSORE SICILIANO ALLA SANITÀ DELL’MPA (OGGI ALLEATO CON IL PD ALLA REGIONE), VUOLE UN INDAGINE SUI 350MILA EURO DATI SENZA GARA DI APPALTO ALLA SOCIETÀ DI MICHELE FIDELBO, MARITO DI ANNA - MA IN REALTÀ HA GIÀ EMESSO IL SUO VERDETTO: “NON SI PUÒ DEROGARE ALLA LEGGE CHE PRESCRIVE PROCEDURE DI EVIDENZA PUBBLICA. MI SA CHE A GIARRE È STATO FATTO UN PASTICCIO”…

Condividi questo articolo


Emanuele Lauria per \"la Repubblica\"

InaugurazioneInaugurazione centro sanitario Giarre con Turco, Finocchiaro e Fidelbo

Alla fine l´assessore-sceriffo con dichiarate simpatie di sinistra ha dovuto inviare gli ispettori negli uffici dell´azienda sanitaria di Catania. E senza grande entusiasmo Massimo Russo, l´ex magistrato che ha sposato la causa dell´Mpa, ha annunciato di volere «fare chiarezza» sul caso che sta mettendo in imbarazzo Anna Finocchiaro e metà del Pd siciliano: un appalto da 350 mila euro che l´azienda guidata da un fedelissimo del governatore Raffaele Lombardo ha affidato alla società di Melchiorre Fidelbo, ginecologo e marito della capogruppo dei democratici al Senato.

Russo vuole capire com´è possibile che l´appalto, quello per l´informatizzazione dell´ospedale di Giarre, sia stato assegnato senza gara.

LaLa Finocchiaro con il marito

«Non si può derogare alla legge che prescrive procedure di evidenza pubblica», ha detto l´assessore anticipando nei fatti il giudizio. Lui, Russo, si limita a segnalare possibili irregolarità nei passaggi amministrativi. Ma ogni giorno di più la vicenda assume contorni politici, sollevando ulteriori sospetti sul già discusso accordo isolano fra Lombardo - che ha messo alla porta gli ex alleati del Pdl - e il Pd che dopo aver perso le elezioni è entrato in maggioranza per scelta del governatore.

In realtà il progetto di una «casa della salute» a Giarre fu presentato da un consorzio di cui faceva parte la società di Fidelbo già nel novembre del 2007, e approvato a tempo di record dall´amministrazione regionale allora guidata da Cuffaro. C´era, a quel tempo, un´occasione da cogliere al volo: quella dei fondi statali messi in Finanziaria dall´allora ministro diessino Livia Turco.

RAFFAELERAFFAELE LOMBARDO

Ma l´iniziativa, rimasta in naftalina nel 2008 degli appuntamenti elettorali (a Roma come in Sicilia), è stata rispolverata alla fine dell´anno scorso. Il progetto è stato aggiornato e, sulla base di una ripartizione dei fondi fatta dall´assessore Russo, l´azienda sanitaria di Catania guidata da Giuseppe Calaciura - già segretario dell´Mpa nel piccolo Comune di Biancavilla - ha approvato l´intero incartamento. Stipulando a luglio una convenzione con la società di Fidelbo.

A settembre l´ultima tappa: l´inaugurazione del presidio ospedaliero. A tagliare il nastro Russo, la Finocchiaro, il manager dell´azienda sanitaria e l´ex ministro Livia Turco. Poco lontano il dottor Fidelbo. Quella foto, pubblicata da giornali e siti internet, ha alimentato la polemica e dato fiato ai nemici dell´»inciucio» siciliano.

Antonello Cracolici, il leader dei democratici siciliani pro-Lombardo, grida al «complotto». E Russo, l´assessore-magistrato, si allinea e parla di «strumentalizzazioni». Ma a denti stretti ammette: «Mi sa che a Giarre è stato fatto un pasticcio».

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - BUM! QUANDO LA PITONESSA STRIZZAVA I CERVELLI! - SU UN ANTICO NUMERO DEL RINOMATO MENSILE DI ARREDAMENTO "AD", SPICCA UN SERVIZIO NEL QUALE SI LEGGE: "DANIELA E PAOLO SANTANCHÈ […] LEI È UNA PSICHIATRA CHE LAVORA NELLA COMUNICAZIONE, LUI È UN CHIRURGO DELLE DIVE" - PARE CHE PER UN CERTO PERIODO, VANTANDO UN’INESISTENTE LAUREA IN PSICOLOGIA, DANIELONA ABBIA RICEVUTO, NELLO STESSO STUDIO MILANESE DELL’ALLORA ANCORA MARITO PAOLO SANTANCHE’, PAZIENTI CHE NON ACCETTAVANO IL PROPRIO ASPETTO - SAREBBE ANCHE L’UNICO PERIODO IN CUI LA PITONESSA AVREBBE USATO IL PROPRIO COGNOME CON TANTO DI TARGA SULLA PORTA, ''DOTTORESSA GARNERO, PSICOLOGA''...

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…