EGALITÉ, FRATERNITÉ, TWITTI SOLO TE - IL NANOLEONE DELL’ELISEO VUOLE L’ESCLUSIVA SU TWITTER: DA QUANDO HA INIZIATO A ‘CINQUETTARE’ I SUOI SLOGAN ELETTORALI, DAL SOCIAL NETWORK SONO STATE ELIMINATE TUTTE LE VERSIONI PARODISTICHE DEL SUO ACCOUNT - MENTRE LE PRESE PER IL CULO SUL RIVALE HOLLANDE ABBONDANO (NON È ESCLUSO CHE SIANO OPERA DELL’ENTOURAGE DI SARKÒ) - CHI DI FAKE FERISCE DI FAKE PERISCE: MENTRE SCEGLIEVA I LEADER MONDIALI DA SEGUIRE, SARKOZY SI È ABBONATO AL FALSO MARIO MONTI…

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Stefano Montefiori per il "Corriere della Sera"

NICOLAS SARKOZYNICOLAS SARKOZY MARIO MONTIMARIO MONTI

Prime grane per Sarkozy versione 2.0: il presidente è su Twitter ma il suo non è un debutto facile, tra accuse di censura e sviste sull'account di Mario Monti.
Il presidente francese ha annunciato la sua candidatura per essere rieletto neanche una settimana fa, ma da molti mesi il suo staff si stava preparando: rispetto alla vittoriosa campagna elettorale del 2007 ci sono da usare i «new media» esplosi nel frattempo, Twitter e Facebook. Per questo l'Eliseo ha fatto ricorso a Nicolas Princen, il normalista 28enne che da quattro anni è il «consigliere digitale del presidente».

FRANCOIS HOLLANDEFRANCOIS HOLLANDE

Prima è arrivata la pagina Facebook, con una efficacissima timeline: biografia multimediale piena di foto e video che ripercorre l'amore - talvolta ricambiato - di Sarkozy per la Francia, e gli incontri importanti nella vita del presidente (le due ex mogli Marie-Dominique e Cécilia non ci sono).

Ma secondo l'opposizione socialista, che ha protestato con i vertici di Facebook, Sarkozy avrebbe avuto un trattamento di favore, perché i dirigenti parigini del sito avrebbero concesso il loro aiuto a Princen consentendogli di preparare - per mesi, in larghissimo anticipo - una presenza su Facebook molto efficace, incomparabile con quella del rivale François Hollande.

cecilia sarkozy 006cecilia sarkozy 006

L'ultima polemica riguarda però Twitter, il sito dei messaggi da 140 battute che ha visto Sarkozy debuttare lo scorso 15 febbraio. Come prevedibile abbondavano le versioni satiriche o parodistiche del presidente-candidato e del suo slogan elettorale «La France forte»: da @ma franceforte a @forte france a @Sarkozy CestFini: tutti account chiusi dalla direzione di Twitter, con la motivazione che «è vietato usurpare l'identità di altre persone in modo suscettibile di indurre in errore».

Ma secondo l'associazione Internet sans Frontières questi account non violano affatto le condizioni generali di utilizzo di Twitter, perché il loro carattere di parodia e satira è evidente. Eppure l'Eliseo è intervenuto vantando la necessità di proteggere l'identità del presidente, anche se in molti casi i finti Sarkozy erano tali in modo dichiarato. Pure Hollande è su Twitter, e da mesi, con una strategia meno attenta: gli account che lo prendono in giro come @Francois Holland o @Flamby2012 continuano a twittare indisturbati.

Barack ObamaBarack Obama

La sensazione è che Sarkozy abbia investito molto nella sua capacità di comunicatore anche sugli strumenti, e non tollera che i suoi messaggi vengano ridicolizzati. Il presidente sigla con le iniziali NS le frasi scritte di persona dell'account ufficiale @Nicolas Sarkozy (così come fa Barack Obama alla Casa Bianca), e sottolinea i momenti più importanti della sua attività da candidato, per esempio rilanciando le frasi più significative del discorso pronunciato durante il grande meeting di domenica a Marsiglia.

David CameronDavid Cameron

Nelle prime ore di attività su Twitter, comunque, lo staff guidato da Nicolas Princen è caduto nella trappola delle false identità in rete, mentre sceglieva i primi 10 nomi da seguire. Accanto al vero presidente russo Dmitri Medvedev e al vero premier britannico David Cameron, Nicolas Sarkozy si è abbonato al falso Mario Monti, @presMarioMonti, che gli forniva un improbabile endorsement augurandogli di essere rieletto: «Signor Presidente, Le invio il mio saluto e il forte e deciso sostegno mio personale e del Governo Italiano».

TWITTERTWITTER

La squadra di Sarkozy si è forse lasciata trarre in inganno dalla dizione «official twitter account», che ognuno può scrivere nel proprio profilo; un errore in cui è incorsa per prima la ministra Nadine Morano, che qualche giorno fa ha rilanciato lo stesso messaggio del falso Monti. C'è voluta un'intera giornata prima che all'Eliseo si accorgessero dell'errore.

 

 

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