FRATELLI, SORELLE E NIPOTINI D’ITALIA: NON SOLO ARIANNA MELONI, DI CUI IN QUESTE ORE SI DISCUTE LA CANDIDATURA, IN CORSA ALLE EUROPEE PER FDI CI SARA’ ANCHE GIOVANNI CROSETTO, NIPOTE DEL MINISTRO - CONSIGLIERE COMUNALE A TORINO, SARÀ NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA DEL PIEMONTE, È SCHIERATO CONTRO VANNACCI E I SALUTI ROMANI DI ACCA LARENTIA: “UNA AGGHIACCIANTE APOLOGIA DEL FASCISMO” – SUL RAPPORTO CON LO ZIO: “LUI È UN MAESTRO, MI DÀ CONSIGLI E...”

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Gabriele Guccione per il “Corriere della Sera” - Estratti

GUIDO CROSETTO CON IL NIPOTE GIOVANNI GUIDO CROSETTO CON IL NIPOTE GIOVANNI

 

Non ne fa mistero: se è lì, il cognome che porta ha avuto il suo peso. Certo, non si chiama Meloni come la premier o come la sorella Arianna di cui si discute in queste ore la candidatura alle Europee.

 

Ma quella di Giovanni con il co-fondatore di Fratelli d’Italia Guido Crosetto è pur sempre una parentela che conta. Soprattutto quando si tratta di convincere gli elettori a scrivere il proprio nome sulla scheda. «La mia fortuna è avere un rapporto veramente paterno con mio zio — ripete spesso il nipote del ministero della Difesa —, lui è un maestro, mi dà consigli e mi indica la strada da seguire».

 

Così, adesso i «fratelli» vogliono portare il piccolo Crosetto a Bruxelles. «Sarà uno dei nostri candidati di punta in Piemonte», ha dichiarato al Corriere il vicecoordinatore regionale di FdI, Paolo Bongioanni.

 

GUIDO CROSETTO CON IL NIPOTE GIOVANNI GUIDO CROSETTO CON IL NIPOTE GIOVANNI

Trentatré anni, cuneese trapiantato a Torino, dove si è laureato in Economia, Giovanni appartiene alla dinastia di costruttori di rimorchi della famiglia del «gigante di Marene».

 

(...)

 

L’esito era stato più che onorevole: eletto con 1.002 voti di preferenza. E così, da tre anni, Giovanni siede nei banchi del Consiglio comunale, dove ricopre l’incarico di capogruppo. Da allora qualcuno lo ha ribattezzato il «nipote d’Italia». Il giovane Crosetto si è distinto per aver criticato quei «fratelli» che hanno partecipato alle presentazioni del libro del generale Vannacci, lotta contro la carne sintetica, che definisce una «porcheria», e sostiene la linea filoatlantista e pro Israele nei dibattiti sulle questioni internazionali. Di recente ha fatto storcere il naso a qualche vecchio nostalgico del Msi, quando ha condannato apertamente le decine di saluti romani al raduno di Acca Larentia: «Una agghiacciante apologia del fascismo».

GIOVANNI CROSETTO GIOVANNI CROSETTO

 

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