1. FUORI I CORNETTI PORTA-JELLA, CHÈ DA DOMANI SI RICOMINCIA AD AMMAZZARE IL SENATO. SEMPRE CHE IL SENATO, PRIMA, NON AMMAZZI VOI. PERCHÈ NON V'È DUBBIO CHE SULLA RIFORMA DI RENZI ALEGGIA UNA SFIGA DA TOCCARSI IMMEDIATAMENTE I CABASISI 2. BOLLETTINO DI GUERRA DELLA SEDUTA DI GIOVEDÌ SCORSO: CALDEROLI, UNO SPETTACOLO DI GESSO, BENDAGGI, TUTORI E COSTOLE ROTTE. MAURIZIO SACCONI, BENDATO DALL'OCCHIO SINISTRO. IL SENATORE SVP KARL ZELLER SUDAVA E TREMAVA RIEMPITO DI ANTIBIOTICI. E LE ONOREVOLI SENATRICI? UNA STRAGE. UNA GENTILE SIGNORA È CASCATA IN AULA E HA SBATTUTO LA TESTA, UN'ALTRA HA DOVUTO RESTARE A LUNGO IN OSSERVAZIONE IN INFERMERIA 3. IL SINGOLARE VUOTO DI MEMORIA SUL VOTO SEGRETO DELLA LANZILLOTTA “PERVESTITA” 4. ATTENTI ALLE “PROVOCAZIONI'' DELLA BOSCHI: NON APPENA QUALCHE SENATORE PRENDE LA PAROLA PER DISSENTIRE DALLA SUA EPOCALE RIFORMA, LA PUPA FA LE SMORFIE. RIDE, RIDACCHIA, SBUFFA, ALZA GLI OCCHI AL CIELO, MANCA SOLO CHE GLI FACCIA LE LINGUACCE

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DAGOREPORT

 

PALAZZO MADAMA - SENATO DELLA REPUBBLICA PALAZZO MADAMA - SENATO DELLA REPUBBLICA

Fuori i cornetti porta-jella, carissimi, chè da domani si ricomincia ad ammazzare il Senato. Sempre che il Senato, prima, non ammazzi voi. Perchè forse non sarà la massoneria, come dicono, a vegliare sulle sorti di palazzo Madama - la leggenda narra di un tempio massonico nascosto tra i meandri di Villa Arzilla - ma non v'è dubbio che una qualche maledizione aleggi su quei parquet scricchiolanti. 

 

Al netto infatti dell'Umberto Bossi, che ai suoi tempi provò con le riforme ma ci guadagnò il coccolone dell'ictus, e tralasciando l'ex Cav, che ci fece un pensierino ma trovò solo l'inizio del suo declino coniugale, giudiziario e politico, sulla riforma di Renzi aleggia una sfiga da toccarsi immediatamente i cabasisi, come direbbe Camilleri con eleganza.

 

Bollettino di guerra della seduta di giovedì scorso: 

- Il relatore della riforma renziana, Roberto Calderoli, era uno spettacolo di gesso, bendaggi, tutori, braccio immobilizzato e costole rotte. 

 

UMBERTO BOSSI E SILVIO BERLUSCONI NEL NOVANTAQUATTRO UMBERTO BOSSI E SILVIO BERLUSCONI NEL NOVANTAQUATTRO

- Maurizio Sacconi, convertito alla causa renziana in materia di riforme, faceva quasi piangere: bendato dall'occhio sinistro, aveva il destro che non gli smetteva di lacrimare. E pare sia cosa seria.

 

- Il senatore Svp Karl Zeller, gentilmente convinto dalla kapò Finocchiaro a votare la riforma, pena l'asfaltatura al momento della composizione delle prossime liste elettorali, in aula sudava e tremava e meno male che c'era il collega autonomista Alberto Laniece, valdostano e medico, a soccorrerlo con gli antibiotici.

 

- E le onorevoli senatrici? Una strage. Una gentile signora è cascata in aula e ha sbattuto la testa, un'altra ha dovuto restare a lungo in osservazione in infermeria. E tra mancamenti vari e stress assortiti - Fabbri, Bonfrisco, Fabbricini... - ci sono stati tanti arrivi in ambulatorio che il dottor Marini, proclamando il tutto esaurito, a un certo punto ha invitato i senatori uomini a farsi curare più tardi. 

 

Quel simpaticone del Calderoli l'ha buttata, al solito, sul cinico: "Se va avanti così bisogna fare una convenzione con qualche ospedale". 

ROBERTO CALDEROLI BRACCIO FASCIATO ROBERTO CALDEROLI BRACCIO FASCIATO

E nell'attesa della convenzione? Oh, in aula è arrivato il nuovo must have: il corno anti-sfiga.

 

A proposito di cose da ricordarsi di portare in aula. Ehm ehm. Va beh che i tempi sono cambiati e che, con la calata dei grillini, anche a Villa Arzilla aleggia ormai una certa simpatica rilassatezza di costumi; ma comunque, signori, il decoro istituzionale prevede tuttora un dress code ben preciso: giacca e cravatta per i signori, calze e scarpe per le signore.

 

Sì, sappiamo che qualche senatore s'è presentato in aula coi sandali, destando lo sconcerto dei commessi. Ma quando va a presiedere la seduta, senatrice Lanzillotta, se non proprio calze e collant, potrebbe indossare un vestito un cicinino più coprente? quella lingerie in trasparenza...  ehm ehm...  l’hanno notata proprio tutti.

 

roberto calderoli maria elena boschi roberto calderoli maria elena boschi

A dir la verità, qualcuno ha notato anche il suo singolare vuoto di memoria; e non se ne capacita. Ma come, senatrice, proprio lei si dichiara contro il voto segreto? Non si ricorda che il suo augusto coniuge, Franco Bassanini, oggi gran capo della Cassa (renziana) Depositi e Prestiti, quand'era senatore Ds aveva firmato degli emendamenti a leggi costituzionali su cui era richiesto proprio il voto segreto? Ma sì, ma sì. A dar man forte al senatore, difendendo le sue giuste ragioni e il giustissimo voto segreto, era stato nientemeno che il senatore Stefano Passigli, un carissimo amico della vostra famiglia. Dimenticato, anche lui?

 

MAURIZIO SACCONI OCCHIO BENDATO MAURIZIO SACCONI OCCHIO BENDATO

E tirèmm innanz, allora. Ma state attenti, cari, a non cedere alle provocazioni. I broccati di Madama sono molto preoccupati ogni volta che in aula compare la ministra Boschi: la soave madonna di Laterina, non appena qualche senatore o senatrice prende la parola per dissentire dalla sua epocale riforma, fa le smorfie. Ride, ridacchia, sbuffa, alza gli occhi al cielo, manca solo che gli faccia le linguacce come tutta risposta.

 

E la storia ormai s'è fatta pesante. Giovedì scorso il presidente Grasso ha bloccato a fatica il senatore grillino Santangelo, infuriato perchè - parole sue - non accetta che il ministro  «derida o irrida» i senatori. E anche tra i senatori Pd molti sono perplessi per l'atteggiamento della ministra, che sa veramente di sfottò e di provocazione. Unico dubbio: provocazione gratuita o lucidamente ordinata da Renzi per creare l'incidente e far saltare il banco?

Ah, saperlo…

 

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