IL GIORNI DELL’IRAN – Ahmadinejad: Le manifestazioni sono una “nauseante pagliacciata” organizzata “dai sionisti e dagli americani” - . La Gran Bretagna “riceverà un pugno in bocca se non la smetterà” di criticare l’Iran - Le Guardie Rivoluzionarie: “l’opposizione è sostenuta dal nemico straniero” - FINITA LA POLITICA DELLA MANO TESA DI OBAMA …

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La Stampa.it

Si stringe la morsa del governo iraniano contro l'opposizione mentre Teheran continua ad alzare la voce con la comunità internazionale e convoca l'ambasciatore britannico. Secondo un giornale riformista uno dei leader dell'opposizione e ex presidente del Parlamento, Mehdi Karroubi, è stato posto agli arresti domiciliari dopo che il premio Nobel per la pace Shirin Ebadi aveva denunciato l'arresto della sorella, la dottoressa Nooshin Ebadi, docente di medicina. Il giornalista iraniano Omid Habibinia ha riferito all'Agi la notizia dell'arresto di Karroubi citando la testimonianza del figlio del leader dell'opposizione al sito riformista 'Rahe Sabz.net'.

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Shirin Ebadi ha denunciato che la sorella «è stata arrestata nella sua abitazione il 28 dicembre senza un mandato da agenti dell'intelligence e portata in carcere. Non so dove è detenuta e perchè è stata arrestata». Ebadi ha sottolineato che la sorella «non ha partecipato alle proteste, non svolge alcuna attività politica», e quindi l'arresto non è altro che «un atto di pressione su lei stessa per indurmi a cessare le attività di difesa dei diritti umani».

Intervistata da SkyTg24, Ebadi ha anche denunciato la «repressione illegale del regime per spaventare la gente». I siti web riformisti hanno inoltre riferito dell'arresto di tre giornalisti e una attivista dei diritti umani. Uno è Mashallah Shamsolvaezin, giornalista riformista di spicco. In manette sono finiti anche Morteza Kazemian, giornalista del quotidiano riformista «Etemad»; l'attivista Mansoureh Shojai, un altro giornalista, Mohammad Javad Saberi, è stato arrestato nei pressi dell'università si Teheran in via Enghelab. Il procuratore generale di Teheran ha inoltre confermato l'arresto durante le proteste del giornalista 27enne siriano Reza al-Basha della tv di Dubai.

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I parlamentari hanno chiesto di usare il pugno duro contro i responsabili delle proteste scoppiate durante le commemorazioni dell'Ashura, condannando i «disgustosi commenti» dei governi occidentali sulle tensioni di domenica scorsa e accusando i manifestanti di essere «anti-religiosi» e «anti-rivoluzionari».

Le Guardie Rivoluzionarie hanno accusato i media stranieri di condurre una guerra psicologica per rovesciare lo Stato islamico. «Chi ha architettato i disordini pagherà presto il prezzo della sua insolenza», l'opposizione è sostenuta dal nemico straniero«, hanno scritto in un comunicato.

L'ambasciatore britannico è stato convocato per protestare contro le dichiarazioni di Londra sulla violenta repressione delle proteste. Il ministro degli esteri britannico David Miliband aveva elogiato il »grande coraggio« degli oppositori. Durissimo il commento di Manouchehr Mottaki. La Gran Bretagna »riceverà un pugno in bocca se non la smetterà« di criticare l'Iran per la repressione delle proteste, ha detto il ministro degli esteri iraniano. Secondo notizie non ancora confermate sarebbero ripresi gli scontri nella capitale.

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"Le manifestazioni dell'opposizione in Iran sono una «nauseante pagliacciata» organizzata «dai sionisti e dagli americani». Lo ha affermato il presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, secondo quanto riferito dall'agenzia Irna. Secondo quanto riferito dall'agenzia di stampa ufficiale iraniana, Ahmadinejad ha affermato che «la nazione iraniana ha visto molte di queste mascherate. Un sionista e un americano hanno ordinato la carnevalata...».

Le manifestazioni anti-governative rispondono ad «uno spettacolo scritto da sionisti e americani, che ne sono gli unici spettatori - ha attaccato il presidente iraniano - È uno spettacolo che fa vomitare, ma quelli che l'hanno pianificato e quelli che vi hanno partecipato si sbagliano» di grosso. Le dichiarazioni riportate dall'Irna sono le prime fatte da Ahmadinejad sulle manifestazioni di piazza degli ultimi giorni.

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2 - FONTI USA, FINITA LA POLITICA DELLA MANO TESA DI BARACK OBAMA
(Adnkronos) -
L'Amministrazione americana, insieme agli alleati del gruppo 5+1, sta ridefinendo il progetto per nuove sanzioni contro l'Iran per colpire direttamente la leadership del regime, in seguito all'acuirsi della repressione contro l'opposizione e al convincimento maturato, oramai maturato a Washington, della fine della politica della mano tesa lanciata da Barack Obama la scorsa primavera.

L'idea, anticipa il Washington Post citando una fonte del dipartimento di stato Usa, e' quella di mettere a punto restrizioni economiche, 'il piu' precise possibili', per quanto questo possa essere difficile con una economia complessa e dai meccanismi poco noti in occidente come quella iraniana.

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Quindi nessuna misura che rischi di colpire gli iraniani, come quella per l'embargo al raffinamento del petrolio iraniano all'estero (l'Iran e' costretto a importare il 40 per cento della benzina che consuma, pur essendo uno dei maggiori produttori di greggio non dispone delle capacita' per lavorarlo).

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All'inizio del mese, la Camera dei rappresentanti americana ha approvato con 412 voti favorevoli e solamente 12 contrari, un progetto di legge per sanzionare le compagnie che contribuiscono al programma di raffinamento del petrolio iraniano, una misura che dovrebbe passare senza problemi anche al Senato. Ma che difficilmente sara' estesa al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

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3 - MOTTAKI, NO A ULTIMATUM SUL NUCLEARE
(Adnkronos/Aki) -
L'Iran, atttraverso il suo ministro degli Esteri, Manouchehr Mottaki, ha oggi nuovamente respinto l'ultimatum delle potenze mondiali che hanno imposto a Teheran di accettare "entro fine anno" la bozza d'accordo elaborata dall'Aiea per l'arricchimento dell'uranio. "In realta' - ha affermato Mottaki - noi abbiamo posto un nostro ultimatum e se le potenze mondiali non risponderanno formalmente alla nostra proposta, andremo avanti con l'arricchimento dell'uranio per il reattore a scopi medici che sorge vicino Teheran".

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Il capo della diplomazia iraniana ha quindi aggiunto che il suo Paese "non e' disposto ad aspettare ancora: se non raggiungeremo un accordo sull'acquisto o lo scambio dell'uranio, lo arricchiremo fino al 20 per cento da soli".

I Paesi del gruppo 5+1, ovvero gli Stati che hanno diritto di veto all'Onu piu' la Germania, hanno minacciato l'Iran di nuove sanzioni nel caso non accetti la bozza dell'Aiea, che prevede l'arricchimento dell'uranio di Teheran in Russia e Francia. L'Occidente teme che l'Iran stia portando avanti in segreto un piano per dotarsi di armi nucleari, ma il governo iraniano ha sempre respinto con fermezza questa accusa.

 

 

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