I GIORNI DELL’IRAN - Mussavi: “non ho paura di morire per la mia gente. La legge elettorale deve essere modificata. I prigionieri politici vanno rilasciati” - Scontri proseguono a Teheran (numerosi feriti e arresti) - MANIFESTAZIONE PACIFISTA AL CAIRO (Diversi feriti lievi tra i quali due italiani)…

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Ansa.it

1 - MUSSAVI: NON HO PAURA DI MORIRE PER LA MIA GENTE
''Non ho paura di morire per la mia gente''. Lo ha detto uno dei leader dell'opposizione in Iran, Mir Hossein Mussavi, in un appello per l'immediata liberazione di quanti sono stati arrestati nelle proteste cominciate subito dopo le elezioni del 12 giugno scorso e pubblicato dal sito di opposizione Jaras.

''L'Iran è in seria crisi'' ha dichiarato Mussavi. ''Arrestare o uccidere Mussavi o Karrubi non calmera' la situazione - ha aggiunto - Non ho paura di morire per quello che chiede la mia gente. La legge elettorale deve essere modificata. I prigionieri politici vanno rilasciati''.

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Ieri, intanto, ancora scontri fra dimostranti e forze di sicurezza nel centro di Teheran, secondo notizie pubblicate da blog iraniani ma che non possono essere verificate. Testimoni hanno riferito che centinaia di persone si sono radunate sulla piazza Haft-e Tir e nelle vie adiacenti, teatro di numerose manifestazioni nei giorni scorsi, scandendo slogan contro il regime. Le forze anti-sommossa, con mezzi blindati, hanno caricato i dimostranti. Numerose persone sarebbero rimaste ferite e una ventina sarebbero state arrestate, sempre secondo i blog.

Il leader dell'opposizione iraniana, Mir Hossein Mussavi, ha lanciato un appello ai suoi sostenitori a scendere in piazza a Teheran in caso di arresto di uno dei capi del suo movimento, l'Onda Verde. L'appello è comparso su twitter, il microblog che pubblica sms.

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Secondo un sito web dell'opposizione, la polizia è intervenuta nel centro di Teheran per disperdere con i lacrimogeni gruppi di dimostranti anti-regime che si erano radunati per una ennesima protesta.

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Jaras, un sito dell'opposizione che ha puntualmente fornito informazioni attendibili sulle proteste anti-governative, ha reso noto che i manifestanti si sono scontrati con le forze dell'ordine sulla piazza Haft-e-Tir, dove gli agenti hanno fatto ricorso ai lacrimogeni. Le notizie sulle manifestazioni non possono essere seguite dai giornalisti stranieri accreditati a Teheran e le informazioni che circolano sul web non possono essere perciò soggette a verifiche indipendenti.

L'agenzia ufficiale iraniana Irna ha ribadito oggi che alcuni leader dell'opposizione hanno lasciato Teheran per rifugiarsi nella provincia settentrionale di Mazandaran. Nonostante le smentite di ieri, la Irna afferma che "i leader della sedizione (opposizione) martedi hanno lasciato Teheran" ed aggiunge che "uno di loro nel pomeriggio di oggi si trovava ancora li". Senza fare nomi, l'agenzia iraniana afferma anche che uno dei leader "ha deciso di rientrare a Teheran ma non si hanno conferme sul suo ritorno".

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2 - MANIFESTAZIONE PACIFISTA AL CAIRO (Diversi feriti lievi tra i quali due italiani)
Diversi feriti lievi tra i quali due italiani: donne trascinate per i capelli, pugni, spinte e diverse telecamere danneggiate. Si è chiusa con questa bilancio una giornata di mobilitazione che circa 400 pacifisti provenienti da ogni parte del mondo hanno tentato di organizzare nella capitale egiziana.

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Sin da questa mattina si sono radunati nella piazza del museo egizio del Cairo per protestare contro il governo egiziano che da giorni negava agli attivisti di partecipare alla 'Gaza Freedom March', una marcia per portare aiuti e solidarietà ai palestinesi di Gaza ad un anno esatto dalla sanguinosa operazione israeliana 'Piombo fuso' sulla Striscia.

Durissima la reazione della polizia al concentramento dei manifestanti: i pacifisti sono stati chiusi in un angolo da un enorme cordone di poliziotti in tenuta anti-sommossa che ha usato sin dall'inizio le maniere forti. "La polizia ci ha prima diviso in due gruppi e poi ci ha violentemente riunito tutti in un unico gruppo. Agenti in tenuta anti-sommossa - ha riferito Laura Pernice telefonicamente dal Cairo - hanno trascinato i pacifisti con violenza. Ho visto donne trascinate per i capelli, hanno dato pugni e calci e spaccate le telecamere. Ci sono alcuni feriti nella delegazione, ho visto volti sanguinanti ed anche una signora italiana sta male".

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Successivamente la Farnesina ha confermato che sono due gli italiani che sono stati feriti, seppur lievemente, dalla polizia anche se altre fonti parlano di un terzo connazionale coinvolto. Contemporaneamente alcune centinaia di arabi e di pacifisti israeliani si sono radunati all'altezza del valico di confine con la striscia di Gaza a Erez sempre per ricordare il primo anniversario dell' operazione Piombo Fuso, la guerra di 23 giorni lanciata da Israele contro Hamas a Gaza.

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In contemporanea con Londra, Parigi e Gaza, attivisti che sostengono la Freedom March che intendeva ricordare, ad un anno esatto, l'operazione piombo fuso hanno protestato davanti l'ambasciata egiziana a Roma dopo che stamani i pacifisti rappresentanti di 42 paesi sono stati malmenati a Il Cairo dopo essere stati bloccati nella loro intenzione di varcare il confine e unirsi alle manifestazioni di Gaza.

Circa 200 attivisti con bandiere palestinesi e striscioni con su scritto "Egitto vergogna" e "Gaza libera boicotta l'Egitto", hanno scandito davanti l'ambasciata egiziana a Roma slogan di protesta alzando numerosi striscioni di contestazione alla scelta egiziana di fermare gli attivisti pacifisti.

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Proteste anche per il ferimento di due partecipanti alla Freedom March. Marco Benevento, in rappresentanza del Forum Palestina, ha spiegato che al sit-in hanno partecipato le comunità islamiche, le rappresentanze Rdb, la Fiom, la Federazione della sinistra e la comunità di San Paolo. I manifestanti hanno anche protestato strappando davanti l'ambasciata i depliant illustrativi di note mete turistiche egiziane e invitando al boicottaggio di questo paese arabo che "aiuta Israele a strangolare Gaza".

 

 

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