1. GRILLO VESPIZZATO FA IL BOTTO: 4 MILIONI 300MILA (27%) 2. DOVEVA ESSERE UN RING, MA IL COLPO DEL KO NON C’È STATO. È FINITA CON UN MINUETTO STUCCHEVOLE, CON GRILLO E VESPA CHE FINGONO DI DIRSI COSE TERRIBILI, MA POI INVECE SU DAI CHE IN FONDO CI CONOSCIAMO DA SECOLI. APPENA PENSANO DI NON ESSERE VISTI, SI DANNO UN BEL ‘’CINQUE’’ MENTRE SI SPENGONO LE LUCI 3. GRILLO, VESTITO COME UN “CUMENDA” A PORTOFINO CON IL CAMICIONE BIANCO FUORI DALLE BRAGHE PER COPRIRE LA CURVA DELLA PANZA, SPAZIA DALLE PENSIONI ALLA DISOCCUPAZIONE, DALLA NEW ECONOMY ALL'ENERGIA IN POCHI SECONDI, CON SALTI LOGICI IMMENSI, MA CHE IMPORTA. LE SA TUTTE, LE RISPOSTE ALLO SCIBILE ECONOMICO CONTINENTALE. POI SI RICORDA DI BERLUSCONI E DICE CHE "È UN MUSEO CHE REGALA DENTIERE" 4. BUONA LA BATTUTA CHE BEPPE SI PORTA DAL PALCOSCENICO SULLE INCHIESTE GIUDIZIARIE: "VUOI SAPERE SE LE COOP ROSSE SONO COLLUSE CON LA MAFIA? E' CAMBIATA L'ASSOCIAZIONE A DELINQUERE. OGGI C'E' IL COSTRUTTORE, L'UOMO D'AFFARI, IL POLITICO, L'AVVOCATO, IL COMMERCIALISTA... E L'UNICO CHE MANCA È IL DELINQUENTE"

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DAGOREPORT

"Il fascismo l'ha inventato tuo papà", spara a bruciapelo Grillo quando si trova davanti alla celebra mascella di Bruno Vespa, nel salotto preferito dei "ladri di democrazia", come diceva Pannella dei partiti. Il comico anti-sistema che fiuta la vittoria alle elezioni di domenica si "abbassa" al rito vespiano, ma del resto non ha scelta. Se vuole sfondare il tetto del 30% e mandare a casa Renzie deve osare nel ventre molle dell'elettorato. E per questo "Porta a Porta" è perfetto. Anche se lui, notoriamente, disprezza quei divanetti a lungo vietati ai suoi deputati.

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Al ventesimo minuto di non gioco, perche Vespa tocca raramente palla, Grillo sventola un mega assegnone in stile milione del signor Bonaventura con la cifra dei soldi restituiti dai grillini. In pochi secondi, il milione di posti di lavoro promesso vent'anni fa da Berlusca si sbriciola come fosse una roba seria. Una cosa fatta, non una promessa da tele-venditore. Grillo agita l'assegnone in tv come uno striscione. Funzionerà oppure c'è un limite anche al trash grillino?

Dopo aver ripetuto varie battute su Berlusconi e Renzie (il capo di M5S usa tutti i soprannomi inventati da Dagospia, il che è un po' imbarazzante), dice a un Vespa devastato dai tic nervosi alla bocca: "Tu sei un pensionato e io pure". Poi inneggia alla flessibilità per i giovani, ma con il reddito minimo garantito a fare da paracadute

Grillo svaria su tutto il fronte economico sparando cifre a macchinetta come il "tecnico" del "Bar dello sport" di Stefano Benni, che stordiva gli avventori con scariche di statistiche inutili ma impressionanti. Anche qui non c'è partita e Vespa è annichilito. Sa dire solo le cifre del gioco d'azzardo legale, miracolosamente imparate a memoria.

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Intanto Grillo, vestito come un "cumenda" a Portofino con il camicione bianco fuori dalle braghe, spazia dalle pensioni alla disoccupazione, dalla new economy all'energia in pochi secondi, con salti logici immensi, ma che importa. Le sa tutte, le risposte allo scibile economico continentale. Il canovaccio è preparato e concordato, ma Grillo svaria continuamente sulla fascia.

Verso la mezz'ora si ricorda di Berlusconi e dice che "è un museo che regala dentiere". Poi passa in un nanosecondo alla demolizione degli F35 suscitando per un attimo la sacra indignazione di Vespa: "No Beppe, non si possono tagliare". Manco i contratti con la Lockeed fossero le tavole della legge.

Passano altri due minuti e Grillo sdottoreggia a colpi di slogan preparati alla perfezione su spiagge, energie rinnovabili, sanità, cultura. Bruneo tenta di arginarlo con una domanda sulle privatizzazioni, e mal gliene incoglie, perché Grillo parte in quarta e dice che "l'Eni sta perdendo un sacco di soldi". Non è proprio così, ma Vespa è talmente nel panico per la grave affermazione su un potentato come l'Eni che non riesce a dire nulla.
Quando Vespa non gli da' soddisfazione, Beppe si gira verso il pubblico e in due parole spiega come si esce dall'euro senza colpo ferire.

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E' troppo anche per Vespa, pur gratificato dal fatto che si danno del tu e sembrano due amiconi. E allora gli piazza l'unico vero fendente della serata: "Sai benissimo che se la gente ti vota per questa storia, poi non è vero che il giorno dopo si può uscire dall'euro. Ci vuole un referendum, serve almeno un anno....".

Grillo accusa il colpo, e si fa umile con lacrimuccia finale per rivolgersi ai pensionati. Promette che... Niente, non promette niente perchè gli viene in mente la casta, lascia a metà la frase sui pensionati e ricomincia con i rimborsi elettorali dei grillini che sono stati restituiti.

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Verso mezzanotte, si ricomincia con gli scenari macroeconomici e Vespa cita a ripetizione la teoria della "decrescita felice," confondendola con il paleolitico e la povertà estrema. Grillo non fa una piega e lo asfalta. Poi però si da' al fantasy sull'Expo, che è "da fermare subito perché è una rapina", che prevede "15 corsie di tangenziale tra Monza e Rho". Quindi accosta in modo strampalato la raccolta differenziata con il "riciclaggio".

Buona la battuta che si porta da casa sulle inchieste giudiziarie: "Vuoi sapere se le coop rosse sono colluse con la mafia? E' cambiata l'associazione a delinquere. Oggi c'e' il costruttore, l'uomo d'affari, il politico, l'avvocato, il commercialista...e l'unico che manca è il delinquente".

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Mancano 5 minuti e c'e' giusto il tempo, per Grillo, di attaccare il Pd sul Monte Paschi e sfottere Vespa in vario modo. E' un minuetto stucchevole, quello fra i due, che fingono di dirsi cose terribili, ma poi invece su dai che in fondo ci conosciamo da secoli. Appena pensano di non essere visti, si danno un bel cinque all'americana mentre si spengono le luci. Lo share, oggi, dirà se Grillo ha fatto bene a comiziare nella "terza camera dello Stato".

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