LA GUERRA DI UGO - SPOSETTI NON MOLLA LA PRESA: VUOLE AFFOSSARE LA PROPOSTA PD SUI VITALIZI - ZANDA PROVA A FARE DA PACIERE: NON SARANNO INSABBIATI AL SENATO - MA LA TENTAZIONE DI SEGUIRE “NONNO UGO” E’ TRASVERSALE A TUTTI I GRUPPI: LIBERA PENSIONE IN LIBERO STATO…

-

Condividi questo articolo


 

1. ZANDA, VERRANNO CALENDARIZZATI ALLA RIPRESA

Da Ansa

 

PROTESTE CONTRO IL VITALIZIO PROTESTE CONTRO IL VITALIZIO

"Certamente, saranno calendarizzati alla ripresa, non c'è alcuna intenzione di insabbiare il testo ma di esaminarlo a fondo a partire dai profili di costituzionalità". Così il presidente del gruppo Pd al Senato Luigi Zanda mette in chiaro la linea dei dem rispetto al ddl sui vitalizi, approvato alla Camera e ora all'esame del Senato dopo i malumori espressi da alcuni esponenti Pd come l'ex tesoriere Ds Ugo Sposetti.

 

2. IL VECCHIO COMUNISTA NON MOLLA: LI AFFOSSO PRIMA DEL VOTO

Giovanna Casadio per La Repubblica

 

ugo sposetti ugo sposetti

L' armata del compagno Ugo Sposetti è eterogenea ma consistente. Contro i tagli alle pensioni dei parlamentari si muove un vasto fronte che l' ex tesoriere dei Ds, lunga militanza comunista, istinto a fare il bastian contrario, avversario degli anti-casta, è sicuro di riuscire a organizzare.

 

«I tagli alle pensioni dei parlamentari li affosso al primo voto»: ripete ancora ieri, giudicando «un pateracchio » la legge che porta la firma del collega dem Matteo Richetti, che impone il ricalcolo contributivo per le pensioni dei parlamentari, con effetto retroattivo. Di fatto un bel taglio del 40%. Già passata alla Camera con 348 sì, da settembre al Senato si annunciano sabbie mobili.

 

VITALIZI VITALIZI

Soprattutto ci sono le perplessità del Pd, partito dello stesso Sposetti, stretto tra la competition con i 5Stelle che la vogliono subito così o anche più restrittiva, e diverse considerazioni di opportunità. Sulla battaglia anti-casta ad esempio, non ci stanno i compagni di Mdp: 16 senatori che non la voteranno, forse astenendosi come già alla Camera solo che a Palazzo Madama astenersi equivale a voto contrario.

 

Felice Casson, magistrato, senatore passato dal Pd ai demoprogressisti, spiega: «Gli aspetti incostituzionali sono tali che il primo che fa ricorso lo vince. Sulla retroattività si introduce un vulnus generale che varrebbe poi per i lavoratori tutti. Suggerisco di non prendere le cose alla leggera. Si rischia di buttare via ogni sforzo e di peggiorare la situazione creando uno stallo per chissà quanto tempo».

Luigi Zanda Luigi Zanda

 

Nessun partito politico in questa pre-campagna elettorale è disposto a dire che i privilegi dei politici non vanno toccati. Però i tagli alle pensioni non sono digeribili per Forza Italia. Lucio Malan, senatore forzista, ritiene che la strada sarà a Palazzo Madama quella già percorsa a Montecitorio: Fi non partecipa al voto.

 

Perché? «È una proposta di facciata, scritta male, usata solo come annuncio pre-elettorale per lucrare un po' di consenso, appoggiata anche dalla Lega il cui leader Salvini, eurodeputato, ha un regime assai più privilegiato del nostro. Se passasse così com' è questa legge metteremmo a rischio tutte le pensioni italiane.Non si può introdurre i principio del ricalcolo retroattivo».

Lucio Malan Lucio Malan

 

Questioni giuridiche. Ma ce ne sono anche legate alle convenienze personali, perché chi ha alle spalle più legislature ne viene personalmente penalizzato. Lucio Barani, capogruppo dei verdiniani, l' uomo dal garofano rosso così soprannominato (porta sempre all' occhiello un garofano in nome della fede craxiana) conteggia: «Penso che noi 14 senatori di Ala non la voteremo compattamente, almeno nel testo attuale. Faccio l' esempio di una personalità recentemente scomparsa e di cui faremo la commemorazione: con quale faccia avremmo tagliato la pensione a Guido Rossi insigne giurista?».

Francesco Russo Francesco Russo

 

Farà la differenza la rotta impressa dal Pd. Francesco Russo, segretario d' aula dei Dem, abituato quindi a tenere unito il gruppo dei senatori, è sicuro che «la legge non sarà insabbiata, al netto delle posizioni provocatorie di Sposetti». Tuttavia «la faremo ma la miglioreremo, vanno dissipati i dubbi rispetto ai problemi di costituzionalità ». E poi c' è una questione politica, lasciapassare per la prossima legislatura: «No ai privilegi, senza se e senza ma. Però la politica è servizio, è una cosa degna e non c' è da fare la rincorsa ai grillini, che peraltro non paga elettoralmente».

 

linda lanzillotta col marito franco bassanini linda lanzillotta col marito franco bassanini

«La legge è da fare - ragiona Linda Lanzillotta, che di legislature ne ha tre - bisogna eliminare le distorsioni rimaste in piedi, ma bisogna essere consapevoli del rischio che ci sia un vulnus nella retroattività per gli stessi lavoratori ordinari. Ai parlamentari dovrebbe essere dato in fatto di pensioni il regime dei lavoratori autonomi ».

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT -  SALUTAME ER PAPA! PERCHÉ MELONI HA ORDINATO A GIORGETTI E VALDITARA DI DISERTARE GLI "STATI GENERALI DELLA NATALITÀ"? COME MAI LEI, ''DONNA-MADRE-CRISTIANA'', HA RIFIUTATO L’INVITO (GIA' PRIMA DELLA CONTESTAZIONE A ROCCELLA), A UN EVENTO PRESENTE BERGOGLIO? - LA DUCETTA, ACCUSATA DI “DERIVA ORBANIANA SUI DIRITTI DELLE DONNE (PRO-VITA NEI CONSULTORI) HA PREFERITO SMARCARSI DA TEMI DIVISIVI IN VISTA DELLE EUROPEE. MAGARI TEMEVA DI FINIRE CONTESTATA DAI CATTOLICI ANCHE PER L’AFFOSSAMENTO DEL “FAMILY ACT” - L'IRA ECCLESIALE ESPRESSA DALL’ORGANIZZATORE DEGLI "STATI GENERALI DELLA NATALITÀ", GIGI DE PALO. OGGI A ROMA, ACCANTO AL PONTEFICE, NON L'HA TOCCATA PIANO: “CI SIAMO SENTITI ABBANDONATI DALLE ISTITUZIONI. COME SE TOGLIERE LA PAROLA A UN MINISTRO FOSSE PIÙ GRAVE DI TOGLIERLA A UNA MAMMA ALL'OTTAVO MESE DI GRAVIDANZA…” - VIDEO

FLASH! – MAI DIRE RAI: ANDATO A VUOTO IL TENTATIVO CON TAJANI DI ESSERE IN QUOTA FORZA ITALIA, AL FINE DI CONQUISTARE LA POLTRONA DI DIR. GEN., ROBERTO SERGIO HA PROVATO AD ADESCARE I MELONI DI VIALE MAZZINI CON LA RIDICOLA “CENSURA” A SERENA BORTONE – ROSSI, CHE AVEVA ISSATO SERGIO PRO TEMPORE A AD, SI SENTE “TRADITO” PER LE SUE TRAME DI RESTARE AL SUO POSTO – COME DIR. GEN., ACCANTONATO CIANNAMEA, LA LEGA RICICCIA MARANO MEZZOBANANO. TROPPO ESPERTO ED ABILE, NON E’ GRADITO A ROSSI (CHE NE FAREBBE A MENO DEL DIR. GEN.) - COMUNQUE, DA QUI A LUGLIO, TUTTO PUO' CAMBIARE…

DAGOREPORT – ELLY SCHLEIN, UNA DONNA SOLA AL COMANDO DI UN MANICOMIO: NON ASCOLTA PIÙ NESSUNO E HA ESAUTORATO LA SEGRETERIA E DISINNESCATO LE CORRENTI - A SPACCARE IL PD, ALLA SVALVOLATA ELLY SI E' AGGIUNTO IL VANESIO MAURIZIO LANDINI CON IL REFERENDUM SUL JOB ACT: IL SINDACALISTA (A TEMPO PERSO), IN BARBA A CONTE, SOGNA DI DIVENTARE LUI IL FEDERATORE DELLA GRANDE SINISTRA: PD E M5S PIU' AVS (VIA IL CENTRO CATTO-DEM) – GOFFREDO BETTINI AL LAVORO: INVECE DI TROVARE UN BUON DOTTORE, CERCA UN FEDERATORE ALLA PRODI PER UN NUOVO "ULIVO" E DI UN 40ENNE CHE POSSIEDA LA LEADERSHIP PER SGONFIARE LE SMORFIE DELLA MELONA (RICCI, DECARO, NARDELLA, SALA) - GENTILONI-ONI-ONI? ASPIRA AL QUIRINALE! - INSOMMA, PER LA GIOIA DEL ''TRIO DUCIONI”, LA CROCE VERDE NON ARRIVERA' E IL MANICOMIO PD NON CAMBIERA' COPIONE: SCHLEIN RESTERA' AL SUO POSTO A FARE LE SUE INTELLIGENTI CAZZATE DE SINISTRA...